domenica 1 febbraio 2009

La storia di Luca di Tolve: da gay convinto a marito di Teresa




E' una storia davvero incredibile, ma i tg non me parlano perchè rientra nell'elenco di quelle notizie tabù che non piacciono alle potenti lobby omosessuali. Dall'omosessualità si può guarire...ad affermarlo è Luca, ex attivista del movimento Arcigay, oggi sposato e fondatore del Gruppo Lot Regina della Pace.


http://www.gruppolot.it/1/Home_113672.html

Di seguito la sua testimonianza rilasciata all'allegato de "Il Giornale" TEMPI:


Nomadismo sentimentale
«I miei genitori si separarono quando ero piccolo, mio padre se ne andò di casa. Rimasi da solo con mia madre, in un ambiente tutto femminile. Giocavo con le bambole, avevo mutato il tono della voce, mi sentivo molto rassicurato quando stavo con le donne e spaventato, anche se attratto, dalle figure maschili. Avevo tredici anni e nessun padre che mi spingesse a entrare nel “gruppo dei maschi” da cui, invece, venivo respinto perché avevo interessi diversi, perché non ero dei “loro”, perché non giocavo a pallone come tutti. Questo mondo che pure mi attraeva, al tempo stesso mi spaventava, mi lasciava ai margini, solo. A quell’età questa mia infelicità e, al contempo, la necessità, come tutti, d’affetto, si manifestò in pulsioni omosessuali. Così mi innamorai del mio compagno di banco, un tipo assai diverso da me, assai mascolino e virile. Sbaglia chi crede che “gay si nasce”, non è vero quel che è stato propagandato da certi manifesti. La mia esperienza è comune a tutti gli omosessuali che ho conosciuto. T’innamori di un maschio perché è quello che vorresti essere. Ecco perché gli omosessuali si travestono da poliziotti, da militari, da machi: perché è quello che vorrebbero inconsciamente diventare, ma non possono essere.
L’attrazione per il mio compagno non era corrisposta. Io stavo male, ero infelice, nascondevo i miei pensieri, non ne avevo fatto parola con nessuno. Finché i miei genitori mi portarono in un consultorio. Lì fu loro detto che ero gay, di non preoccuparsi, anzi di lasciarmi esprimere secondo la mia tendenza. Ecco il primo passo: se invece fossero stati aiutati a comprendere che il mio disagio nasceva dalla mancanza di una figura maschile di riferimento oggi, forse, saremmo qui a raccontare un’altra storia. Invece, e questo accade ancor con più frequenza oggi, di fronte all’omosessualità si ragiona secondo una falsa categoria di libertà che non aiuta ad affrontare il problema, ma lo rimuove, lo elimina, lasciandolo, di fatto, irrisolto. Mio padre e mia madre, due cattolici per tradizione, non praticanti, non accettarono il giudizio dei medici ma erano disorientati, non sapevano bene che fare, come comportarsi. Io quel giorno, che ero rimasto fuori dalla porta, ma avevo sentito cosa veniva detto loro, iniziai a incuriosirmi. Omosessualità, e che cos’è? Erano gli anni di film come Il vizietto, La patata bollente, anni in cui iniziava a manifestarsi una certa cultura gay. Ne ero sollevato: non sono solo, ci sono altri come me. Me ne andai di casa a diciotto anni ed entrai in un mondo colorato, affascinante, ricco di persone estroverse, simpatiche e disinvolte. Iniziai a frequentare un ragazzo con qualche anno più di me, a girare per discoteche e festini. Divenni ballerino in una discoteca per omosessuali. Le prime volte era bellissimo: gente accogliente e divertente sempre dedita al godimento della vita, allegra. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia: questi locali sono dei veri e propri labirinti di sesso, dove ai piani superiori o inferiori puoi soddisfare tutte le tue più recondite perversioni. Gli omosessuali vivono un frenetico nomadismo sentimentale, non esistono relazioni stabili e vere. è comprensibile: l’omosessuale, come chiunque altro, cerca altro da sé. Se nell’altro trova solo qualcosa a sé simile, il rapporto non può che essere effimero e compulsivo. Ma dopo la consumazione, quel che rimane è solo una grande sensazione di vuoto, di insoddisfazione, di tristezza. Mi fanno sorridere le rivendicazioni di coloro che chiedono il matrimonio omosessuale: non può esistere stabilità e fedeltà nel mondo gay perché quel che cerchi non può resistere a lungo. Anche là dove è stato introdotto il matrimonio fra persone dello stesso sesso, quanti effettivamente si sono sposati? E quante di queste relazioni sono durate? Pochissime, forse nessuna.

Le casse dell’associazione
I primi tempi ero molto contento di questa mia vita. Eppure, la sera, quando rincasavo, sentivo come un’ombra di tristezza. Mi sentivo solo, mi mancava qualcosa di vero. E quando guardavo negli occhi i miei compagni vedevo la stessa ombra. Però nessuno lo ammetteva, nessuno lo diceva. Riconoscerlo è uno strappo doloroso. Significa ammettere che il bene che professi è solo complicità, che la cultura che sostieni è basata solo sulla superficialità e il piacere. Non si può avere una relazione con qualcun altro, se non si sa chi si è.
Il sesso è il motore di tutto. Anche dei soldi, ovvio. Negli anni Novanta andavo spesso a Miami: facevo il ballerino nelle discoteche più in, ma ero un po’ stanco di quella vita. Avevo studiato da accompagnatore turistico e pensai di far fruttare quelle mie conoscenze. Mi rivolsi all’Arcigay prospettando loro l’idea delle crociere per soli omosessuali. All’inizio la loro reazione mi stupì: mi dissero “ok, ma devi rimanere nell’ambito della politica di sinistra”. Politica? Sinceramente mi importava ben poco. Però avevo bisogno del logo dell’Arcigay per far funzionare gli affari. Alla fine capirono che il business fruttava bene e mi concessero il logo. Per anni ho versato quote consistenti dei miei guadagni all’associazione. E quando dico consistenti, intendo proprio “consistenti”. Ero anche diventato membro dell’Iglta (International gay & lesbian travel association) e frequentavo negli Stati Uniti i loro corsi di marketing. Vi si spiega che “più sesso regali, più fai soldi”. Per cui si consiglia di organizzare gli spazi con le docce in comune e di lasciare sempre degli ambienti con zone oscure in cui sia più facile appartarsi.
La cosa funzionava. La mia Malu group (avevo sullo stemma un delfino e delle palme) andava alla grande. Ero un convinto sostenitore dell’associazione ed ero tra coloro che più si erano spesi – la vicenda mi portò una certa notorietà – per organizzare il Gay Pride di Napoli. Continuavo la mia vita dissipata tra i party della città, frequentavo persone importanti della Milano bene, avevo contatti nel mondo dell’alta moda. Eppure ero sempre più insoddisfatto. Se il sesso è tutto, quando finisce quello, finisce tutto.

Gli amici morivano da soli
Arrivarono gli anni Novanta e arrivò l’Aids. Vedevo gli amici morire, soprattutto vedevo quanto fossero fragili le relazioni fra noi. Quando uno si ammalava, il compagno fuggiva. Ne ha uccisi più la solitudine che il virus. Molti si rifugiarono nella droga, alcuni si suicidarono. Morì anche un mio amico, aveva solo ventisei anni. Mi feci controllare e risultai sieropositivo. Sono letteralmente impazzito. La malattia mi ha costretto a mollare tutto: l’appartamento in centro, il lavoro, i soldi. Eppure oggi dico che la mia malattia è stata la mia grazia, perché mi ha costretto a riportare a galla domande che il vagabondare di quegli anni avevano sopito ma non spento. Così ho cercato risposte nel buddismo e questa esperienza mi ha aiutato soprattutto a staccarmi da quel mondo tutto materiale in cui ero immerso. Un giorno, mentre ero nel tempio buddista assorto in preghiera, alzai gli occhi. Davanti a me stavano delle mele e una pergamena, perché è questo il loro modo di pregare. Fu un lampo, fu un pensiero e mi ritornarono in mente le immagini della Madonna che mia madre teneva in casa. Perché devo stare qui, inginocchiato davanti a delle mele, quando ho in me un’icona della Madonna?
Tornai a casa, ero depresso e mi chiedevo perché quel Dio che bestemmiavo non potesse benedirmi. Mi aggrappai al rosario, iniziando a recitare preghiere di cui non ricordavo nemmeno le parole. Era un periodo molto confuso, però ero convinto di aver trovato qualcosa in cui poter confidare. Non uscivo mai di casa, se non per andare a Messa. Mi confessai, incominciai a lavorare come commesso, io che fino a poco tempo prima impartivo ordini a due segretarie.

Va bene gay, ma mica sarai cattolico?
Un giorno trovai tra le carte di un amico degli appunti su un tale Joseph Nicolosi, uno psicologo cattolico americano celebre per la sua teoria riparativa. In breve: è un percorso psicologico che aiuta a recuperare le relazioni maschili che sono andate perdute. All’inizio mi arrabbiai. È duro accettare la distruzione della propria identità, è difficile smontare la propria intimità. È arduo perdonare gli altri e se stessi. Però ero curioso, ero alla ricerca di una salvezza, anche immeritata. Per me, dopo anni che seguo questo percorso, è stata una grazia. L’aspetto più bello è stato scoprire che, man mano che instauravo rapporti di amicizia con degli uomini, le mie pulsioni omosessuali sparivano. Cioè, man mano che le mie relazioni diventavano vere, sincere, non superficiali, io imparavo a non sentirmi costantemente inferiore agli altri maschi. Ho imparato a non idealizzare gli altri uomini, ho imparato a sdrammatizzare (gli omosessuali non ne sono capaci). Ho ricominciato a dormire di notte, letteralmente. La prima volta che mi sono ritrovato a fare delle allusioni pesanti su una collega è stata per me una situazione incredibile, assurda, gioiosa. Ho chiesto appuntamento a una ragazza. Siamo usciti e lei ha subito messo in chiaro che era a favore della pillola abortiva. Io le ho detto delle mie esperienze omosessuali, ma questo non l’ha affatto sconvolta. Quando però ho aggiunto che ero cattolico, e quindi contrario alla pillola, mi ha mollato.

La schiavitù dei sorrisetti
Ma come? – dicevo nelle mie preghiere – dopo tutto il cammino che mi hai fatto fare, ora mi deludi così? Durante un pellegrinaggio a Medjugorje conobbi Teresa. Diventammo amici. Mi divertivo con lei, mi piaceva, ci siamo fidanzati. Non sapevo come... insomma, alla fine gliel’ho detto. Quel che mi ha risposto dice tutto di lei: “Luca, quel che sei stato non è più. Importa quel che sei ora”. Dopo un anno di fidanzamento ci siamo sposati. Oggi siamo alla guida del Gruppo Lot: aiutiamo gli omosessuali a rifiorire. Non siamo psicologi, non è il nostro lavoro. Per quel che è stata la mia esperienza posso dire solo che il lavoro psicologico e questi gruppi di preghiera hanno avuto per me pari importanza. Ma sono due binari paralleli, possono non intersecarsi. Vivo in affitto, non ho più le belle automobili di un tempo, non mi interessa farmi pubblicità. Chiedo solo di poter affermare quello che credo. Io stesso ne sono la prova vivente. Il problema dell’omosessualità non riguarda il sesso, riguarda la propria umanità. Ero schiavo dei sorrisetti e delle mistificazioni. Oggi sono un uomo vero, un uomo libero».



12 commenti:

  1. Il Signore e' capace di meraviglie. Questo post e' una meravigliosa testimonianza di quanto il Signore continui e continuera' sempre a guarire. Grazie di esserti iscritto come lettore al mio piccolo blog. se ti fa' piacere ti aspetto.
    In comunione di preghiera
    rosellinadiluna
    Apostola di Maria.
    e....un'aurio a tutti:
    SORGA DIO NEI NOSTRI CUORI!

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  2. La cosa poco chiara in tutta questa storia è il filmato mandato in onda da striscia la notizia a riguardo: http://www.youtube.com/watch?v=1fzxq_nf_OQ quasi ad infangare tutto.

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  3. continua così grazie perchè c'è qualcuno che dice la Verità

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  4. umanamente posso solamente consigliare a chi, gay infelice, volesse ricevere aiuto di cercarlo all'interno di organizzazioni serie e da figure professionali riconosciuti dalle scienze umane ( psicologi, sessuologi, eventualmente psichiatri) e di diffidare di fantomatiche associacioni pseudo-religiose che proclamano una guarigione che non è possibile, semplicemente per il fatto che l'omosessualità non è una malattia. Io prego perchè credo, e prego anche per le persone malvage che mettono in atto una circonvenzione di incapacde, propriamente detta, facendo leva sull'emotività di una persona fragile. E' vero, nella vita tutto può succedere, ma siamo esseri dotato di sentimenti ed intelletto, e approfittare di un essere indifeso fa schifo. E poi non si faccia mai di tutta l'erba un fascio, conosco delle persone gay meravigliose e degli eterosessuali scellerati, usate la testa. Carlo.

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  5. dopo aver conosciuto la testimonianza di Luca che ha fatto l'esperienza diretta e dolorosa sulla sua pelle e nella sua vita dell'esperienza di morte interiore e di vuoto che è stata per lui la scelta dell'omossessualità è molto triste leggere commenti come questo di Carlo che parlano di "circonvenzione di incapace e di aiuto di figure professionali riconosciuti dalle scienze umane ( psicologi, sessuologi, eventualmente psichiatri)" !!!1
    il vero incapace caro Carlo sei tu che non sai riconoscere che la vita umana non è ascrivibile solo al visibile e all'aspetto materiale o scientifico, x questo le scienze umane non potranno mai aiutare l'uomo a trovare veramente se stesso, se non sai riconoscere che nell'uomo c'è più di quel che si vede e che la sete profonda di Amore e Verità che è in ognuno di noi può essere colmata solo dalla Fonte dellla Vita stessa allora certo non puoi capire l'esperienza di Luca e gridare allo scandalo ,..
    il vero aiuto per chi gay infelice , come dici tu, può venire solo dal riconoscere i limiti dell'uomo che accetta la Verità di Cristo e la conseguente vera libertà e dignità interiore che Cristo dà a chi Lo riconosce, e non si tratta nè di associazioni pseudoreligiose nè di filosofie vaghe, ma dell'incontro con una Persona Vera ,l'unica che ci fa scoprire noi stessi, che auguro di fare anche a te.
    isabella

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  6. Dopo aver conosciuto l’esperienza diretta e dolorosa di Luca che ha fatto sulla sua pelle e nella sua vita con la scelta del’omosessualità, è molto triste leggere commenti come quello di Carlo, certo capisco che la conversione di Luca dia fastidio a molti, e quindi giù a parlare di” una circonvenzione di incapace, “ e di aiuto di organizzazioni serie e da figure professionali riconosciuti dalle scienze umane ( psicologi, sessuologi, eventualmente psichiatri) x i gay tristi, come li definisce lui, come i soli aiuti possibili di contro tutto ciò che non rientra nell’umano e materiale è solo capace mettere in guardia di diffidare di fantomatiche associazioni pseudo-religiose !!!!. Ma x chi invece riconosce i limiti dell’esperienza umana e che non tutto nella nostra vita è ascrivibile allo scientifico e al materiale, x chi riconosce che nell’uomo c’è più di quel che si vede e che la sete di Amore e di Verità può essere colmata solo da Chi E’ la Fonte stessa dell’Amore e della Verità , allora può capire l’esperienza di Luca e di tutti quelli che fanno un cammino di conversione, che non è circonvenzione di incapace, né fanatismo di associazioni pseudo-religiose, né adesione ad una vaga filosofia , ma l’incontro con Una Persona Vera, Viva Autentica che è il Cristo, che solo può dare all’uomo la vera libertà e dignità interiore , incontro che auguro di fare anche a te Carlo e a tutti quelli che come te ancora non hanno conosciuto la forza rivoluzionaria di quest’Uomo che è il Solo che può aiutare ognuno di noi a ritrovare se stesso.
    isabella

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  7. Dopo aver conosciuto l’esperienza diretta e dolorosa di Luca che ha fatto sulla sua pelle e nella sua vita con la scelta del’omosessualità, è molto triste leggere commenti come quello di Carlo, certo capisco che la conversione di Luca dia fastidio a molti, e quindi giù a parlare di” una circonvenzione di incapace, “ e di aiuto di organizzazioni serie e da figure professionali riconosciuti dalle scienze umane ( psicologi, sessuologi, eventualmente psichiatri) x i gay tristi, come li definisce lui, come i soli aiuti possibili di contro tutto ciò che non rientra nell’umano e materiale è solo capace mettere in guardia di diffidare di fantomatiche associazioni pseudo-religiose !!!!. Ma x chi invece riconosce i limiti dell’esperienza umana e che non tutto nella nostra vita è ascrivibile allo scientifico e al materiale, x chi riconosce che nell’uomo c’è più di quel che si vede e che la sete di Amore e di Verità può essere colmata solo da Chi E’ la Fonte stessa dell’Amore e della Verità , allora può capire l’esperienza di Luca e di tutti quelli che fanno un cammino di conversione, che non è circonvenzione di incapace, né fanatismo di associazioni pseudo-religiose, né adesione ad una vaga filosofia , ma l’incontro con Una Persona Vera, Viva Autentica che è il Cristo, che solo può dare all’uomo la vera libertà e dignità interiore , incontro che auguro di fare anche a te Carlo e a tutti quelli che come te ancora non hanno conosciuto la forza rivoluzionaria di quest’Uomo che è il Solo che può aiutare ognuno di noi a ritrovare se stesso

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  8. voi cristiani convinti vi appigliate solo a questo unico caso in cui un omosessuale è diventato etero, ma perché non citate tutti i casi di persone etero che diventano omosessuali??

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  9. Allora lo vedi che abbiamo ragione quando parliamo dell'omosessualità in termini di devianza? Se uno può diventare omosessuale dopo essere stato etero vuol dire che non ci è nato...Ergo è una devianza e nel caso di coloro che la praticano, una perversione.

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  10. Ma guarire da cosa ??? Io sono felicemente in coppia col mio compagno da 11 anni e non sono sieropositivo...l'assioma gay = malato è solo frutto del vostro cattolicesimo malato, cristo è altro, grazie a dio, e leggetevi bene il vangelo invece di sputare sentenze su tutti e su tutto, come fa il vostro papa, che siede bello bello sul trono di Roma invece di andare i bambini in Africa, che si vergogni e smettetela di considerarci malati, siete voi i malati che hanno distorto completamente il Vangelo di Cristo, che guida e guiderà sempre la mia vita e non mettetegli parole in bocca che non ha mai detto

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  11. Ah ecco non li pubblicate tutti i commenti, solo quelli benevoli nei vostri confronti, mi pareva strano, complimenti ! Ma tutto in linea con un tipo di Chiesa di cui, grazie a Gesù Cristo, non faccio + parte

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  12. Caro Roberto non mi sembra che non ti abbia pubblicato il commento...
    Ad ogni modo la cattiva testimonianza data con il tuo commento pieno di odio nei confronti della Chiesa, del Santo Padre e dei fratelli in Cristo vale più di 1000 parole. Hai fatto capire al mondo intero ciò di cui è pieno il tuo cuore... Non di amore e compassione, ma tristezza, risentimento, odio etc...

    Per questa volta sorvolo, ma i prossimi commenti offensivi che scriverai verranno eliminati.
    Ti avviso per evitare di urtare la tua sensibilità.

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