mercoledì 29 febbraio 2012

La "Fraternité" scimmiesca del neo-giacobinismo ateo


di Rino Camilleri

da LaBussolaQuotidiana.it
titolo originale: Le scimmie sono sorelle, parola di Veronesi

Il pianeta delle scimmie è il nostro, esattamente come nella saga hollywoodiana. Con la piccola differenza che le scimmie non si sono evolute affatto, sono sempre le stesse fin dai tempi di Darwin e anche prima. Nè una mutazionie artificialmente indotta da quegli sventati che siamo noi umani le ha istigate a prendere il nostro posto come razza dominante. No, saremo noi umani a far loro posto accanto a noi: prego, si accomodino, dal momento che siamo fratelli.

Sì, fratelli. E sorelle. Parola dell'oncologo emerito Umberto Veronesi, che la notoria pigrizia delle redazioni fa sì che venga intervistato su tutto, dall'amore gay ai primati (nel senso di antropoidi). E' sempre la pigrizia dei redattori a incoronare Tuttologi ultraottantenni fuori servizio come il sopracitato, come Margherita Hack, come Rita Levi Montalcini. Oggi il caso riguarda le scimmie di genere macaco, che la multinazionale Harlan acquista nella solita Cina e intende impiegare per esperimenti nella sua azienda brianzola. Gli animalisti hanno promesso sfracelli e subito si è accodata la ex ministra Brambilla, che, com'è noto, ama talmente gli animali da voler imporne l'amore a tutti.

E' come per le sigarette: lo Stato, per il tuo bene, ti vieta di fumare. Sempre per il tuo bene, dissolve il matrimonio etero. Ed è sempre perchè tu, cittadino qualunque, non sai qual sia il tuo vero bene che adesso devi sopportare anche questa delle scimmie. Dice infatti il Veronesi emerito: "non c'è nessuna ragione al mondo per cui si debbano sacrificare dei primati, che sono nostri fratelli e sorelle". Ipse dixit.

Peccato che un altro oncologo famoso, Silvio Garattini, che è ancora in servizio permanente ed effettivo all'Istituto Mario Negri di Mlano (di cui è, per giunta, direttore), dica il contrario. Dice esattamente che la sperimentazione sulle scimmie è e rimane "fondamentale". A lui si aggiungono i Nas, che non hanno trovat o alcunché di irregolare in quel che fanno alla Harlan. Nemmeno i controlli del Ministero della Salute hanno di che lamentarsi.

Bene, qui abbiamo due scuole di pensiero: una del tutto ideologica a cui fanno capo l'ex ministro del turismo di fulvo crine e il Veronesi, che della razza umana ha un'opinione singolare (sostenne, non molto tempo fa, che l'amore omosessuale è il più puro, appunto perchè non figlia); l'altra, quella oggettivamente scientifica dei Nas, di Garattini e del Ministero competente. Si noti che gli appartenenti alla prima scuola sono gli stessi che proclamano il primato e l'infallibilità della Scienza a ogni piè sospinto. Ma, da buoni giacobini, tendono a chiamare Scienza quel che frulla loro nel cervello, e Oscurantisti chi non la vede come loro. Sognano l'Arcadia, quella col cibo naturale e filosofici pastorelli che parlano con gli animali, dove il leone pascola con l'agnello e bianchi mulini ad acqua macinano biscotti. Dèjà vu: l'Illuminismo cominciò con l'Arcadia e finì con la ghigliottina per chi non si adeguava. La sola differenza è che oggi la Fraternité viene estesa ai macachi. 

martedì 28 febbraio 2012

Bufale, polli e ostie allucinogene


Il 21 luglio del 2009 pubblicavo sul blog la notizia relativa a due bufale spacciate come vere su social network e siti di importanti quotidiani nazionali. 

Protagonisti delle fiabesche vicende erano una suora "Batman" fermata per eccesso di velocità e un fantomatico sacerdote beone milanese risultato positivo all'alcool-test

Dietro queste e altre pazzesche vicende battute da importanti agenzie di stampa, c'era il nome di un avvocato allora poco noto, Giacinto Canzona, oggi tristemente famoso per l'assurda vicenda dei presunti sposini della Costa Concordia di cui da settimane si sta occupando "Striscia la Notizia". 

Il filo rosso che collegava le bufale, oltre all'ovvio sensazionalismo, era la buona dose di anticlericalismo con cui venivano sapientemente condite.

Sembrava fosse tutto fermo al 2009, ma le piante cattive, si sa, non muoiono mai, così ecco ripetersi nuovamente il copione a distanza di 3 anni. 


Il meccanismo è semplice: una notizia falsa, riportata su di una sperduta pagina di Facebook, viene data per vera e battuta da un'attendibile agenzia di stampa e...il gioco è fatto!

Tanto poco è bastato per ingannare prestigiose testate come AbruzzoWeb, Il Messaggero, Il Mattino, Libero e IlSole24Ore, che senza farsi troppi scrupoli la scorsa settimana hanno diffusamente parlato della vicenda fittizia ambientata a Campobasso che vedeva per protagonisti alcuni fedeli alle prese con ostie allucinogene. 

Se da un lato stupisce l'incapacità dei giornalisti di verificare le fonti delle notizie pubblicate, dall'altro non sorprende la constatazione che tali negligenze al 90% riguardano (ma tu guarda il caso!) la Chiesa Cattolica. 


mercoledì 22 febbraio 2012

Due modi, anzi uno



di Alessandro D'Avenia
Avvenire 5 febbraio 2012

Ci sono due modi di “vivere la vita” e uso l’espressione di proposito. Perché due modi ci sono per sentirsi viverla e per sentirla vivere: controllarla o servirla, dominarla o accoglierla, imprigionarla o amarla. E vale per tutti: dallo scienziato all’insegnante, dalla madre all’amico. 
Nella recente commemorazione della Shoah ho riletto alcune parole di Appelfeld che amo molto: 
«Nel ghetto e nei campi di concentramento avevo visto la bassezza, ma anche la generosità degli uomini. La bassezza era tanta e la generosità poca, ma la mia memoria ha custodito proprio i momenti chiari e umani nei quali la vittima superava il suo meschino egoismo e si sacrificava per il prossimo. Questi pochi momenti non si limitavano a portare luce nell’oscurità: infondevano in me la fiducia che l’uomo non sia un insetto… Ho fatto un conto: ogni uomo che si è salvato durante la guerra si è salvato grazie ad una persona che, in un momento di grande pericolo, gli è venuta in aiuto. Nei campi di concentramento non abbiamo visto Dio ma abbiamo visto i giusti. L’antica leggenda ebraica, che dice che il mondo continua a esistere per merito di pochi giusti, era vera allora come oggi».
Se ciò è stato vero nell’orrore nazista, vale in momenti della storia meno assurdi, anche se critici e carenti di speranza. La vita è un compito di fronte al quale siamo posti come esseri liberi, di fronte alla vita che emerge, in ogni sua forma, possiamo scegliere: o imprigionarla per usarne o ammirarla e farla fiorire, servendola
Di fronte ad un fiore blu in montagna, incastrato tra le rocce e il ghiaccio posso scegliere: coglierlo per me o incontrarlo, stupirne come un dono da lasciare intatto. Di fronte alla vita di uno studente posso scegliere il controllo perché faccia ciò che voglio, o cercare di capire che unicità è venuto a portare sulla terra e mettermi a fianco, proteggerla, difenderla, sfidarla. Da oggetto da modellare a soggetto ricco di potenzialità. 

Così faceva mia nonna con le piantine ancora deboli: piantava accanto un bastoncino che le aiutava a crescere dritte, verso la luce del sole. Più una pianta si slancia verso l’alto più rende profonde le radici. Quando le ha affondate nella terra che la nutre abbastanza in fondo da resistere alle intemperie, il bastone sparisce, altrimenti ne limiterebbe la crescita.

Non è una forma di controllo, ma una forma di servizio. All’apparenza ruvido, ingiusto, forse, ma alla fine capace di restituire la pianta a sé stessa, al suo migliore slancio: 
«Perdonami se ti cerco così / goffamente, dentro / di te / È che da te voglio estrarre / il tuo migliore tu. / Quello che non / vedesti e che io vedo, / immerso nel tuo fondo, preziosissimo. / E afferrarlo / e tenerlo in alto come/ trattiene / l’albero l’ultima luce / che gli viene dal sole» (Pedro Salinas). 
Davanti a un malato il dottore può scegliere di estirpare o accogliere. Davanti all’embrione lo scienziato può scegliere se congelare o riservare il calore di un grembo. Davanti ad un feto la mamma può scegliere tra la sua vita e la propria vita, tra il controllo della vita del bambino o il dono della propria al bambino.

Davanti alla propria vita un giovane può scegliere: controllare o donare, imprigionarla o servirla. Ma potrà farlo solo se gli adulti che ha vicino gliel’avranno messa sotto gli occhi come qualcosa di amabile e da servire, in sé e negli altri. Emily Dickinson diceva che «non sappiamo la nostra altezza sino a che non siamo chiamati ad alzarci in piedi». Da oggetti a soggetti. Ma avremo noi il coraggio di guardare la vita? Quella vita che tra le ombre emerge, si slancia verso l’alto, a cercare la luce. 
Avremo noi occhi capaci di vederla? E una volta vista, che cosa sceglieremo: imprigionarla per soddisfare i nostri desideri (che poi non sono altro che desiderio di divorare ciò che c’è aldilà del desiderio stesso), o chinarci a servirla, dovesse costarci la schiena? E la vita la perdiamo di più controllandola o donandola?

Lo sanno i giusti. Chiedilo a loro. O al chicco di grano.

Il folle progetto danese per lo sterminio dei Down



Viene dalla Danimarca l'ultima, agghiacciante, battaglia eugenetica per la sistematica eliminazione dei "diversi". Un tempo questo triste primato spettava ad insulsi totalitarismi, oggi è diventato sinonimo di modernità e democrazia. 

Tutto tace mentre il Paese scandinavo in questione continua ad offrire ai suoi cittadini la possibilità di ricorrere gratuitamente alle diagnosi prenatali per l’identificazione, e la conseguente eliminazione a mezzo aborto, dei nascituri "difettosi".  Una operazione che ha uno specifico obiettivo: l'eliminazione entro il 2030 della sindrome di Down (trisomia 21) dal Paese

A rivelarlo è stato, sul finire di quest’anno, un articolo del giornalista Nikolaj Rytgaard apparso sul quotidiano danese Berlingske.

Ora si eliminano i bambini Down, ma chi può determinare cosa sia l'imperfezione? In Inghilterra, ad esempio, lo Stato che si è spinto anche più in là, ritenendo inaccettabile qualsiasi anomalia fisica: la legge consente l'aborto fino al nono mese se il bambino ha il labbro leporino o se ha un dito in più. Anche il naso storto o le orecchie a sventola sono difetti: seguendo la logica perfezionista anche i bambini con queste imperfezioni dovrebbero essere abortiti. Ci rendiamo conto?

Chi determina i requisiti per ammettere una persona nella 'società perfetta'? E chi garantisce i limiti di quei requisiti? Chi può escludere, ad esempio, che il prossimo passo in Danimarca non sia l’eliminazione dei nascituri affetti da diabete, da malattie cardiache, da cecità...?

Ad un recente Meeting di CL a Rimini, Clara Gaymard, figlia dello scopritore della sindrome di Down Jérôme Lejeune, parlando dei propri ricordi personali, ha raccontato quando un giorno un ragazzo trisomico di dieci anni si presentò allo studio di suo padre, piangendo convulsamente. La mamma di quel ragazzo spiegò che il figlio aveva visto un dibattito in televisione, in cui si discuteva della possibilità di eliminare i nascituri affetti da sindrome di Down. Il ragazzo gettò le braccia al collo di Lejeune, supplicandolo: «Dottore, vogliono ucciderci tutti; la prego ci protegga, siamo troppo deboli, non sappiamo farlo da soli!». Fu da allora che Lejeune decise di dedicare la sua vita alla difesa di quelle fragili esistenze. 

Oggi Lejeune non c’è più, ma gli sterminatori di quelli che lui definiva «i miei piccoli» sono ancora in circolazione, invocando in nome di una falsa scienza lo stesso pretesto: la realizzazione di una società "perfetta"

martedì 21 febbraio 2012

Attratti dalla Bellezza che chiama


Quante volte ci è capitato di rimanere estasiati a contemplare un variopinto panorama, un'alba, un tramonto o la perfezione di un piccolissimo particolare. Il cuore si riempie di gioia mentre in una frazione di secondo si ha la limpida certezza che quella perfezione, quella bellezza che ci sta facendo palpitare è qualcosa di assolutamente divino

Riconosciamo in quel bello una forza irresistibile che ci spinge verso una Bellezza che trascende ogni bellezza e che di quella bellezza è la Fonte. Allora subentra in noi una gioia inesprimibile, una pace inspiegabile e sentiamo un misterioso amore avvolgerci e scaldarci il cuore.

La Bellezza ci trae a sé, ci attrae, ci chiama e chiamandoci alimenta in noi l'amore.
Questo concetto, ben noto al mondo ellenistico, è ricorrente nel Nuovo Testamento laddove ad esempio si parla di chiesa, ecclesìa, ek-kaléo (chiamati da) nei termini di un'assemblea di convocati, chiamati, adunati "dal" Bello (kalos - parola che deriva da kaléo).

I fedeli sono chiamati, convocati, perché attratti dal Bello, anzi dalla stessa Bellezza. Ragion per cui il Pastore della parabola lucana è Bello (e non  semplicemente buono come generalmente viene tradotto) e "le pecore lo riconoscono" in virtù di quell'immediatezza che la Bellezza porta in sé e che la bontà, esigendo la conoscenza, non ha. 

Occorre aprire gli occhi alle infinite sfumature della bellezza che ci circonda, ed imparare lo stesso stupore che nasce dalla gioiosa curiosità dei bambini, per potersi soffermare a contemplare il quotidiano e riconoscere in esso l'inconfondibile firma di Dio. 
Allora sì che, l'inesorabile bellezza, inarrestabile per natura, salverà il mondo.




domenica 19 febbraio 2012

Gianna Jessen intervistata da don Davide Banzato per la trasmissione Sulla via di Damasco


Di seguito la video-intervista fatta da don Davide Banzato a Gianna Jessen per il programma "Sulla via di Damasco" condotto da mons. Giovanni D'Ercole. 
Stavolta, finalmente, Gianna ha potuto testimoniare integralmente il miracolo della sua vita.

Nata per aborto salino come le piace dire con ironia, in realtà “nata per Amore di Dio”, rinata per l’amore di chi l’ha accolta dopo essere stata rifiutata, Gianna è, per chi non lo sapesse, una delle più straordinarie testimoni dell'Amore di Dio nel mondo.

Di lei la Beata Madre Teresa di Calcutta disse:

Dio sta usando Gianna per ricordare al mondo che ogni essere umano è prezioso per Lui. 
È bello vedere la forza dell’amore di Gesù che Egli ha riversato nel suo cuore. 
La mia preghiera per Gianna, e per tutti quelli che la ascoltano, è che il messaggio dell’amore di Dio ponga fine all’aborto con il potere dell’amore”.

E noi, non possiamo che associarci alla preghiera della Beata.
Buona visione.



sabato 18 febbraio 2012

L'amore è tutto - sant'Agostino


L'amore nelle avversità sopporta
nelle prosperità si modera
nelle sofferenze è forte
nelle opere buono è ilare 
nelle tentazioni è sicuro
nell'ospitalità è generoso
fra i veri fratelli è lieto
fra i falsi è paziente

E' forza della scienza,
è frutto della fede,
è ricchezza dei poveri,
è vita di chi muore. 
L'amore è tutto.

Sant'Agostino



mercoledì 15 febbraio 2012

Dawkins contro il Papa


Ho appena trovato su YouTube un disgustoso filmato in cui Richard Dawkins riversando odio contro la Chiesa e cattiverie contro il Santo Padre, mostra tutto l'abisso della sua ignoranza. 

Le parole pronunciate dal biologo inglese, sono un vero ammasso di falsi luoghi comuni privi di senso detti tanto per strappare il plauso di una gentaglia inferocita indottrinata a suon di pregiudizi.

E  pensare che quest'uomo rappresenta il mondo ateo...Se fossi ateo mi sentirei offeso nell'intelligenza.


martedì 14 febbraio 2012

Il doodle di Google per un san Valentino gay friendly



Sarà stato per la musica Cold Cold Heart di Tony Bennet scelta come sottofondo, sarà stato per il messaggio dell'animazione che ricorda all'utente l'impagabile costo dell'amore che non può essere barattato con nessun oggetto materiale...sarà stato per il trionfo di cuoricini, cioccolatini e fiocchetti rossi che fanno sempre molto atmosfera...che quasi quasi ci cascavo. Quand'ecco apparire a conclusione del filmato, tra un cane che tiene per mano un gatto, un cartone di latte che abbraccia un biscotto e un astronauta innamorato, l'immancabile immagine ( e te pareva) di una coppia omosessuale in abito simil-nuziale. Poesia interrotta.

E in un attimo il messaggio conclusivo di Google per san Valentino si trasforma da "l'amore non si compra", a "quello omosessuale si e paga pure bene la sua pubblicità".


Se talvolta cadi.... rialzati!



Tante volte ricordiamo scene importanti di un film perchè attirano la nostra curiosità o per gli effetti speciali.  In realtà nel mondo del cinema vi sono degli spunti importanti, insegnamenti che ci fanno riflettere e personaggi che vivono la loro vita quotidiana confrontandosi quotidianamente con se stessi e con il mondo in maniera umile dando il meglio di se stessi dove sanno di poterlo fare.

La qualità che li aiuta è l'umiltà, un dono preziosisissimo.... Non omertà,  far finta di non sentire o farsi annichilire per annaspare nelle difficoltà, ma la capacità di riconoscere se stessi, la possibilità di vedersi come Dio mi vede, il combattere per impegnare la mia vita a realizzare qualcosa di buono.... E ciò che è buono non è quello che mio padre, mia madre, mio fratello, mia sorella, mio marito, mia moglie si aspettano da me, ma quel seme che Dio ha piantato nel mio cuore e che deve crescere, morire per crescere. E poco importa se la mia pianta non sarà una rosa appariscente come quella del mio fratello, può darsi che la mia pianta sia solo una patata sotterranea, una radice brutta, un tubero, ma anche quello, soprattutto quello rendono fertili la terra!

Aguzziamo la vista, apriamo il cuore, "non ragioniamo secondo questo mondo", non facciamo il gioco di Satana che vuole tenderci il tranello del potere ma innaffiamo il nostro seme di Spirito, riconosciamo la nostra vera importanza davanti a Dio, permettiamo solo a Lui che è l'Amore di dirci chi siamo e che ci stiamo a fare nel mondo...

Credo che questa scena tratta dal film Rocky Balboa, dove il protagonista parla con il figlio, sia molto illuminante in tal senso.




Dove non c'è amore metti amore e troverai l'amore



Un mendicante, come tanti che si incontrano quotidianamente per le strade, sta chiedendo degli spiccioli seduto sul marciapiede. Giocando sull'ambiguità della parola "change", in realtà, non sta cercando semplice denaro, ma un cambiamento; quel cambiamento che solo l'amore è in grado di portare al mondo.
Quell'uomo sconosciuto, emarginato, dimenticato, con piccoli e significativi gesti di carità cambierà effettivamente la storia di molti.
Il filmato che potete guardare di seguito ci insegna che non conta chi sei nella vita, cosa fai o quanto possiedi...ma solamente quanto ami. L'amore, solo l'amore, è l'unica rivoluzione possibile.

“Ogni uomo che fa un atto libero proietta la sua personalità nell’infinito. S’egli dà a malincuore un soldo a un povero, quel soldo trapassa la mano del povero, cade, fora la terra, buca i soli, traversa i firmamenti e compromette l’universo… 
Se fa un atto impuro, oscura forse milioni di cuori a lui ignoti, che hanno bisogno che sia puro, come un viaggiatore morente di sete ha bisogno del bicchiere d’acqua del Vangelo. 
Un atto caritatevole, un sentimento di vera pietà canta per lui le lodi divine da Adamo fino alla fine dei secoli; esso guarisce i malati, consola i disperati, calma le tempeste, libera i prigionieri, converte gli increduli e protegge l’umanità".  Léon Bloy 



lunedì 13 febbraio 2012

Il Circo della Farfalla - Manuale di volo per bruchi ignari



Il cortometraggio "Il Circo della farfalla" ci insegna che anche noi talvolta viviamo come delle larve, dei bruchi ignari di quale possa essere la nostra trasformazione ed il nostro vero valore. Bruchi bisognosi di un Dio che rivelando la nostra vera dimensione ci aiuti a spiccare il volo.

Pur trattandosi di una storia inventata l’attore, Nick Vujicic, ha veramente dovuto affrontare la sofferenza di una vita “diversa” dalle altre, per poi arrivare a comprendere di essere anche lui un Figlio di Dio e portare tanta gente all’incontro con Gesù.

Primogenito di una famiglia serba cristiana, Nick Vujicic nacque a Melbourne, Australia con un rara malattia genetica: la tetramelia: è privo di arti, senza entrambe le braccia, e senza gambe eccetto i suoi piccoli piedi, uno dei quali ha due dita. Inizialmente, i suoi genitori rimasero scioccati per questo.

La sua vita è stata piena di difficoltà. Non ha potuto frequentare la scuola tradizionale a causa del suo handicap, come la legge australiana richiede. Durante il suo periodo scolastico, la legge fu cambiata, e Nick fu uno dei primi studenti disabili a frequentare una scuola normale. Ha imparato a scrivere usando le due dita del suo "piede" sinistro, e un dispositivo speciale che si aggancia al suo grande alluce. Ha anche imparato ad usare un computer ed a scrivere usando il metodo "punta tacco" (come mostra durante i suoi discorsi), lanciare palle da tennis, rispondere al telefono, radersi e versarsi un bicchiere d'acqua (anche questo mostrato nei suoi discorsi).

Preso di mira dai bulli della scuola, Nick diventò estremamente depresso, ed all'età di otto anni, cominciò a pensare al suicidio. Dopo aver supplicato Dio di fargli crescere braccia e gambe, Nick comprese che le sue condizioni erano di ispirazione per molte persone, e cominciò a ringraziare Dio di essere vivo. [...]



domenica 12 febbraio 2012

Ai suoi piedi....




Qualche giorno fa la liturgia ci ha proposto il brano di Marco riguardante la Cananea....

Una piccola riflessione anonima:

Lei sapeva. Lei sapeva qualcosa in più. L’aveva forse percepito? Dove o da chi l’aveva appreso? Chi glielo aveva rivelato? Lei sapeva qualcosa che ancora nessuno poteva sapere. Lei sapeva dei suoi piedi. Lei, la donna straniera di lingua greca e di origine siro-fenicia lo sapeva, sapeva quanto spazio c’è ai suoi piedi. Lei sapeva della cascata di pace, guarigione, salvezza, misericordia che era possibile ricevere con infinita abbondanza, gettandosi e rimanendo ai suoi piedi. 

Lei sapeva che tutto l’universo è ai suoi piedi, tutto l’amore è ai suoi piedi, tutta la luce, la potenza, la grazia sono lì ai suoi piedi. Lei sapeva dei suoi piedi e si è messa lì, anzi si è gettata lì, perché lì c’è il Tutto dell’amore, c’è l’Uno dell’amore, c’è il Sempre dell’amore. Lei sapeva quanto spazio d’amore c’era lì ai suoi piedi, quanta pietà, dolcezza, compassione, potenza di guarigione, perdono, accoglienza. 

Lei lo sapeva e si è gettata lì, nell’unico posto al mondo dove tutto è nato e dove tutto tornerà e sarà ricapitolato: lì ai suoi piedi. Lei ha riconosciuto in quei piedi il luogo santo, santo, santo, dove è stata creata tutta la vita e dove tutta la vita è protesa a tornare per riunirsi al suo Creatore

Lei forse non sapeva dell’importanza del tempio, del valore religioso dei sacrifici rituali, del credo di quel popolo prescelto, ma sapeva di quei piedi e ha scelto quei piedi, quei piedi meravigliosi per combattere il male e vincere il Maligno. E ha scelto bene, ha scelto il meglio. Perché ai suoi piedi, ai piedi del Signore c’è tutto, tutto è possibile, tutto rinasce, tutto è guarito. 

Ai suoi piedi non c’è problema, difficoltà, disarmonia che non possa trovare soluzione divina, guarigione e liberazione dal male, da tutto il male. Lei sapeva soprattutto una cosa, che lì ai piedi del Signore c’è qualcuno che proprio non può starci nemmeno per un secondo. 

Lei sapeva che lì il Maligno non ci può stare.

Lei lo sapeva.

Tomislav Vlašić, Stefania Caterina e l'annuncio shock


Padre Tomislav Vlašić (o meglio l'ex padre Tomislav) torna a parlare dopo un lungo periodo di silenzio


Ridotto allo stato laicale e privato dell'abito religioso, si presenta al fianco della "mistica" Stefania Caterina in qualità di responsabile di un fantomatico Nucleo Centrale, in un video-messaggio che assomiglia ad un surreale filmato tratto dalla miniserie dei Visitors.

Cos'è il Nucleo Centrale?  Una "Cellula potente" con lo scopo di fornire "energia e vita" al popolo di Dio.

Gesù avrebbe scelto "un numero ristretto di persone", per la precisione 49, per ricondurre l'umanità di buona volontà verso il fine ultimo della nuova creazione.

Perché 49 persone? Perché 7 sarebbero i nuclei capitanati dai "7 grandi arcangeli", e 6 persone: 3 uomini e 3 donne, i membri di ciascun nucleo. Quindi 7 (nuclei) x7(6 membri + 1 arcangelo).
Ogni nucleo con una specifica missione nel mondo. 

Di questi fanno parte persone provenienti da molte altre "umanità dell'unvierso" come abitanti di lontani pianeti e anime di defunti vagabonde.

Compito del Nucleo Centrale, sarebbe quello di tenere uniti i tanti nuclei dispersi nell'universo.

Ci sarebbero nuclei in diversi pianeti, alcuni dei quali fino a poco tempo fa, all'oscuro dell'esistenza di Gesù, conosciuto solo grazie all'opera di evangelizzazione extraplanetaria del Nucleo Centrale (una sorta di Federazione dei Pianeti Uniti di Star Trek).

Il video parla poi della formazione di nuclei presso gli "spiriti" del Pugatorio in attesa di un annuncio (???) e di un Paradiso concepito come in cammino (???) verso un non meglio specificato Regno di Dio e un'altrettanto misteriosa Nuova Creazione...

Verso la fine del filmato, dopo averne dette di cotte e di crude, Stefania Caterina, specifica, tanto per concludere in bellezza, che quanto detto non consiste in alcuna "nuova dottrina".
Si certo...e noi siamo i Puffi!

Di seguito il filmato dell'annuncio planetario.




sabato 11 febbraio 2012

Siti per scappatelle, adulterio e termiti


Il primo è stato il sito AshleyMadison.com con il suo "La vita è breve. Concediti un'avventura", poi sono spuntati gli altri come funghi. E così veniamo a sapere che oggi è boom di siti promotori dell'adulterio

Siti come Incontri-Extraconiugali.com che garantisce ai suoi clienti un servizio "serio e discreto", e Clubadulteri.com che nella homepage scrive "per trovare un avventura piccante ed uscire dalla monotonia del rapporto di coppia". E ancora Gleeden.com, il  sito pensato per le donne adultere proprio come Ledonneinfedeli.com tanto per sottolineare che il tradimento non è una esclusiva dell'uomo che non deve chiedere mai. 

L'immagine che più campeggia in questi siti è quasi sempre la stessa, quella di una donna che, con sguardo languido, avvicina una mela alla bocca. Mentadent ovviamente non c'entra! L'immagine che rievoca ben altri racconti è spiegato, a mo' di esegesi, da un altro sito adulterino, Casual Club, che nel suo slogan recita: "Tradire non è più peccato; avete mai desiderato provare l'emozione di assaggiare un frutto proibito e irresistibile? Grazie a Casual Club potrete realizzare la vostra fantasia più segreta, con la certezza che la vostra privacy verrà sempre al primo posto. Tradire è solo questione di scelta, fate la vostra e mordete la mela. Prova gratis".

Ma si...avete capito! Mordete la mela, provate, assaggiate, che male c'è, non è peccato...
Così, in perfetto stile luciferiano quasi quasi ti convicono che la scappatella fortifichi il rapporto di coppia e aiuti a realizzare i propri sogni. Naturalmente la demolizione della propria famiglia, la separazione dal proprio coniuge e l'allontanamento dai figli sono delle pure eventualità, dei semplici rischi insiti nel "gioco".

Un recente video de Le Iene ci aiuta a capire quanti padri e madri di famiglia si prestino a questo tristissimo "gioco" consistente nel "tradire, non farsi scoprire e non perdere la testa", alla ricerca di un tradimento senza sconvolgimento della stabilità familiare. Un vero paradosso che non tiene conto delle numerosissime conseguenze nefaste che tale "scelta" comporta.

Mi sono venute in mente le termiti con cui avevo a che fare qualche anno fa, quando mi aggiravo per le biblioteche alla ricerca di entomofauna molesta.

Questi simpatici insettini lucifughi, lavorando al riparo dalla luce, mangiavano con voracità e in gran segreto mobili e libri, premurandosi di lasciare sempre intatto l'esterno, per preservarne l'apparenza. Puntualmente, raggiunto il punto di non ritorno i mobili collassavano su se stessi e i libri si sbriciolavano al tatto. La troppa ingordigia li costringeva prima o poi a venire alla luce. Il paragone con gli adulteri viene da sé.

"Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce" (Lc 8,17) 

Sia ben chiaro: il tradimento non rafforza la coppia, ma la distrugge e con essa molte anime.

Clicca sulla seguente immagine per guardare il servizio de Le Iene sui tradimenti online.


venerdì 10 febbraio 2012

Dopo le scimmie umane, i gatti salvatori di Repubblica


Dopo le scimmie umane, l'incontenibile Sara Ficocelli ci presenta dalle pagine di Repubblica.it i gatti salvatori del mondo

Lo scenario è a dir poco apocalittico. Con linguaggio neotestamentario la giornalista ci spiega che i gatti "sono fondamentali nel tenere sotto controllo la proliferazione di animali invasivi" facendo fuori ogni anno 200 milioni di "animaletti selvatici" ed altre "prede occulte" non meglio specificate.

Senza di loro, insomma, sarebbe davvero la fine, anzi l'inferno...sì, perché i topi ci invaderebbero e per le strade, al posto dei tranquilli micetti troveremmo grossi carnivori selvatici come lupi e volpi a fermare l'avanzata dei perfidi roditori.

Così la Ficocelli, con un finale di dostoevskiana memoria, invita i lettori a tenersi stretti i propri felini sornioni che ronfano sul divano, perché la loro "apparente indolenza ci salverà". Ma qualcosa non torna.

Viene subito da domandarsi come possano dei gatti domestici che se ne stanno belli tranquilli in casa a mangiare fegatelli di prima qualità e scatolette Sheba a cacciare topi, se non sanno nemmeno come sono fatti.

Che l'articolo nasconda un sottile invito all'abbandono del tetto domestico dei felini? Eh già, perché a questo punto...è chi ha un gatto in casa a contribuire all'incontrollata riproduzione dei roditori nel mondo. E allora si salvi chi può!

mercoledì 8 febbraio 2012

Chi è come Te Signore?


"Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina. 
Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste?  
Salmo 147

La Bibbia non sarà un libro scientifico, parlerà anche per generi letterari, userà tantissime figure retoriche, tantissime similitudini, ma come Santa Romana Chiesa insegna da 2000 anni è PAROLA DI DIO e come tale non sbaglia.....Credo che questi giorni ne siano una prova....


Affidiamo a Dio tutte quelle persone colpite da calamità naturali ricordando che siamo nelle sue mani e che questa è la nostra più grande gioia.

Gianna Jessen e la sua testimonianza a "L'Italia sul 2"



Lunedì pomeriggio Gianna Jessen è stata ospite della trasmissione pomeridiana "L'italia sul 2".
A causa del tempo limitato e di alcuni interventi che hanno falsato il messaggio, non le è stato permesso di parlare molto. Trattandosi di un format politically correct, non avevo dubbi che la testimonianza fosse annacquata.

Ha detto poche parole Gianna, ma ha ugualmente convinto tutti con il suo modo semplice e gioioso di parlare... Si, la gioia e la sua vitalità sono state le prove più convincenti del miracolo che è la sua vita. 

Il sito CulturaCattolica.it ci informa in merito a ciò che Gianna avrebbe lasciato scritto su Facebook dopo la trasmissione: 

Devo dirvi una ragione importante per cui credo di essere venuta in Italia: prima che l'intervista cominciasse, c'era una signora carina vicino a me. Le ho fatto i complimenti per come era vestita. 
In qualche modo conosceva la mia vita. Mi ha chiesto come ho trovato un significato. Le ho detto: "Ho sempre avuto bisogno di Qualcuno a cui cantare, una vera ragione per cantare, e Qualcuno che mi aiutasse a camminare, ed è Gesù Cristo". I suoi occhi si sono riempiti di lacrime. Ho continuato: "Non solo Dio, Gesù Cristo. Dio suona molto più rassicurante". Lei mi ha detto: "Vedo che la fede dentro di te è reale, non è a parole". Ha continuato: "Io non sono credente, ma sono in ricerca. Quando canti, canta a Gesù anche per me". Ho sorriso e le ho risposto: "Lo farò e sai, la Bibbia dice che ci cerca trova, Dio onorerà la tua ricerca." Lei mi ha abbracciato.
Anche se fosse stata l'unica ragione per cui sono venuta in Italia, sono felice. Lei sa che la sua ricerca è stata riconosciuta, che non è stata dimenticata. E questa è la felicità della mia vita.

Ricordo inoltre che Sabato mattina 18 febbraio 2012  Gianna Jessen sarà ospite del programma di mons. Giovanni D'Ercole "Sulla via di Damasco", ore 10.15 su Rai2. Stavolta, ne sono certo, la faranno esprimere nel migliore dei modi...





martedì 7 febbraio 2012

Non morire....c'è la crisi


funerali a rate, perché piangere due volte?

Roma, 31 gen - C'è la crisi e purtroppo bisogna spendere soldi per un funerale? Niente paura, una ditta romana di pompe funebri offre un servizio di funerale a rate e ha pensato allo slogan "Perché piangere due volte?" che sta facendo discutere. Oltre a questo manifesto, la ditta ne ha realizzato un altro, altrettanto criticato: "Se hai bevuto, fai guidare qualcun altro. O saremo noi a darti un passaggio"

Dal sito "Virgilio" 





NO COMMENT

lunedì 6 febbraio 2012

Odifreddi, l'acqua di Lourdes e la negazione dell'evidenza


Era da tempo che Piergiorgione Odifreddi non sparava a zero sulla religione dalle pagine del suo blog "Il non senso della vita". 

Stavolta nel suo mirino è entrata la vicenda tristissima legata a quei maghi "biologi e fisici", truffatori, che in mezza Italia vendevano a caro prezzo l'acqua di alcuni importanti Santuari mariani come rimedio a malattie incurabili. 

Ovviamente al solo sentir parlare di località quali Lourdes, Fatima e Medjugorje al nostro amico ateo impenitente è venuta l'acquolina in bocca. E come succede quando la gola prende il sopravvento, l'infelice matematico, anche stavolta, si è sbrodolato addosso. 

I truffatori, che tra le altre cose si spacciavano per uomini di scienza, affermavano che le frequenze delle "acque miracolose" fossero in grado di riarmonizzare la materia. Ovviamente le analisi hanno smentito tali effetti "fisici" e la banda è stata denunciata per associazione a delinquere, truffa, lesioni ed esercizio abusivo della professione medica. 

Questo è bastato per far concludere ad Odifreddi che il principio magico-scientifico alla base della truffa fosse lo stesso predicato da non meglio identificati "gestori del buiseness" della cittadina di Lourdes.  E quindi giù a tirar legnate alle agenzie di viaggio che organizzano pellegrinaggi, e all'immancabile Vaticano speculatore...Come se ogni anno a muovere milioni di persone da tutto il mondo a Lourdes fossero le sue acque e non piuttosto la fede dei pellegrini.

L'acqua di Lourdes è e rimarrà sempre semplice H2O, senza aggiunte e senza mutamenti, per un semplice motivo: perché il miracolo non è, e mai sarà, nell'acqua, quanto piuttosto nella potenza di Dio che si serve della fede dell'uomo per operare prodigi. Pertanto che si tratti di acqua, di fango, o di saliva (come fece nostro Signore con il cieco nato) non cambia nulla, la materia è ininfluente. 

Della grandezza di Dio e dell'intercessione potente di sua Madre sono piuttosto testimoni i tanti miracolati che Odifreddi si ostina a non considerare, dando perfino dei cretini ai suoi colleghi di cui critica con immancabile saccenza i rigorosissimi criteri di discernimento. 

Il matematico che nel suo articolo contesta le cifre dei miracoli accertati, tra le altre cose non tiene minimamente conto dei milioni di fedeli che, ogni anno, a Lourdes ritrovano la pace, la fede, il perdono, la forza per affrontare la malattia e la guarigione da mali non documentabili. 

Odifreddi, che sulle righe del suo blog apostrofa come "creduloni e tonti" i pellegrini che si immergono nella piscina di Lourdes, preferisce non dare troppe spiegazioni ai lettori, fuggendo dalla via scomoda della confutazione per ripiegarsi vigliaccamente in quella dello sberleffo, alla ricerca del plauso dei suoi seguaci. Purtroppo per lui, però, la potenza dei fatti è un'incontestabile evidenza.


I miracolati, hanno nomi e cognomi che lo scientismo non può cancellare, nomi come quello di Elisa Aloi affetta da tubercolosi osteo-articolare, con il corpo coperto di fistole scomparse spontaneamente dopo l'immersione nelle acque del Santuario; o quello di Vittorio Micheli ex-alpino colpito da tumore maligno alla testa del femore, con la gamba sinistra attaccata al resto del corpo attraverso muscoli e pelle, a cui  dopo un bagno nella piscina di Lourdes l'osso mangiato dal male si è ricostruito. 

Elisa, Vittorio, e tutti coloro che hanno ricevuto straordinarie grazie, hanno una specifica missione; quella di gridare ad un mondo cieco ed incredulo, l'ineffabile grandezza di un Dio umile che, a dispetto del matematico impertinente, continua e continuerà sempre ad operare meraviglie e a donare speranza, perché incapace di rinnegare la sua stessa essenza, l'Amore. 


Padre Amorth e il cardinale incredulo



tratto da un articolo di Paolo Rodari comparso su Il Foglio del 4/01/2012

“Buon giorno eminenza, sono padre Gabriele Amorth. Sono un sacerdote paolino. Abito a Roma. Sono anche l’esorcista ufficiale della…”. “So chi è lei. Ho sentito parlare di lei. Mi dica. Cosa vuole?”.
“Avrei bisogno di incontrarla”. “Per quale motivo?”.
“Be’, vede, ho messo insieme un’associazione di esorcisti. Ci riuniamo a Roma per confrontarci e aiutarci. Sa, nel mondo siamo talmente pochi”. “Senta. Adesso non ho tempo. Se vuole può venire a casa mia domani. Così mi dice quello che vuole. Saluti”.

Il cardinale chiude la telefonata piuttosto bruscamente. O almeno così pare a padre Amorth. Qualcosa gli dice che non gli sta simpatico. Il giorno dopo si fa annunciare in casa sua all’orario stabilito. Un pretino ossequioso entra in una stanza in fondo a un corridoio. Esce pochi istanti dopo senza guardare Amorth.

Entra in un’altra stanza senza dire nulla. “Avanti!”, urla una voce roca che Amorth intuisce provenire dalla stanza in fondo al corridoio. Entra. Sua eminenza è seduta su una poltrona. Davanti a sé ha un televisore acceso. In mano il telecomando. Gli fa cenno di sedersi su una poltrona. Quindi, una volta sedutosi, spegne la tv. “Lei voleva vedermi. Dunque eccomi qua. Mi dica”.

“Ecco, eminenza. Ci tenevo a informarla del fatto che, in qualità di esorcista della diocesi di Roma, ho pensato di convocare un piccolo raduno di esorcisti. Siamo in pochi nel mondo e in pochissimi in Italia. Ho pensato che vederci ci avrebbe aiutato. E’ un mestiere difficile. Così sono venuto qui soltanto per informarla di questa iniziativa”. “Ma deve informare Ruini – il cardinale Camillo Ruini è, nel momento in cui avviene questo colloquio, ancora il vescovo vicario per la diocesi di Roma, il successore di Poletti, ndr –, non me. Io dirigo un ufficio vaticano che sulla carta potrebbe avere competenza in materia ma soltanto sulla carta. Chi deve essere informato è Ruini”.

Eminenza, Ruini è già informato. Gli ho scritto personalmente. Mi sembrava buona cosa avvisare anche lei…”. “Sì, sì, per carità. Ha fatto bene. Ma tanto questa storia del diavolo…”.
“Come scusi?”. “Sto dicendo, lei fa l’esorcista, ma lo sappiamo entrambi che Satana non esiste, no?”.
“Come sarebbe a dire ‘sappiamo che non esiste’”. “Padre Amorth. Per favore. Lei lo sa meglio di me che è tutta superstizione. Non mi vorrà mica far credere che lei ci crede davvero?”.
“Eminenza, mi stupisce sentire queste parole da una personalità così importante come lei”. “La stupisce? Ma come? Non mi dica che lei davvero ci crede!”.
“Io credo che Satana esiste”. “Davvero? Io no. E spero che nessuno ci creda. Diffondere certe paure non è buona cosa”.
Be’, eminenza, non deve dirlo a me. Anzi, se posso le suggerirei una cosa”. “Mi dica pure”.
“Lei dovrebbe leggere un libro che forse può aiutarla”. “Ah sì? Quale libro, padre Amorth?”.
“Lei dovrebbe leggere il Vangelo”. Un silenzio glaciale cala nella stanza. Il cardinale guarda Amorth serio senza rispondere.

Amorth lo incalza. “Eminenza, è il Vangelo che parla del demonio. E’ il Vangelo che racconta di Gesù che scaccia i diavoli. Non solo, è il Vangelo che dice che tra i poteri che Gesù ha dato agli apostoli c’è quello di scacciare i demoni. Cosa vuole fare, buttare a mare il Vangelo?”. “No, ma io…”.

“Eminenza, voglio essere franco con lei. La chiesa commette un grave peccato a non parlare più del demonio. Le conseguenze di questo atteggiamento sono gravissime. Cristo è venuto e ha combattuto la sua battaglia. Contro chi? Contro Satana. E l’ha vinto. Ma lui è ancora libero di tentare il mondo. Oggi. Adesso. E lei cosa fa? Mi dice che sono solo superstizioni? Anche il Vangelo allora è solo superstizione? Ma come può la chiesa spiegare il male senza parlare del demonio?”. “Padre Amorth, Gesù scaccia i demoni è vero. Ma è solo un modo di dire per mettere in evidenza la potenza di Cristo! Il Vangelo è un’espressione continua di parabole. Sono tutte parabole. Gesù ha sempre insegnato per parabole”.

“Ma eminenza, quando Gesù vuole usare una parabola lo dice chiaramente. Il Vangelo dice: ‘Gesù riferì loro questa parabola’. Mentre il Vangelo distingue nettamente fatti storici realmente accaduti, le guarigioni, gli insegnamenti, i rimproveri, gli esorcismi distinguendo questi ultimi dalle guarigioni. Quando Gesù scaccia i demoni non si tratta di una parabola, ma di una realtà. Non ha combattuto un fantasma, ma una realtà, altrimenti si sarebbe trattato di una farsa. Tanti santi hanno combattuto col demonio, tanti santi sono stati tentati dal demonio, pensi ad esempio alle esperienze dei padri del deserto, tanti santi hanno operato esorcismi. Allora sarebbero stati tutti falsi, tutti nevrotici? Come si fa a non credere all’esistenza di Satana?”. “Va bene, ma anche ammesso che fossero fatti reali, anche ammesso che Gesù davvero ha scacciato i demoni, resta il fatto che Gesù, con la sua risurrezione, ha vinto tutto, e quindi ha vinto anche il demonio”.

“Sì, è vero, ha vinto tutto. Ma questa vittoria si deve applicare e deve essere incarnata nella vita di ognuno di noi. Cristo ha vinto ma la sua vittoria per noi deve essere riaffermata giorno dopo giorno. La nostra condizione di uomini ce lo impone. L’azione del demonio non è stata completamente annullata. Il demonio non è stato distrutto. Il Vangelo dice che il demonio esiste e che ha tentato persino Cristo. Gesù ha dato le armi, le ha date anche a noi, per vincerlo. Il demonio può ancora tentarci, tutti possiamo essere tentati, come dimostra la preghiera contro il maligno che Gesù stesso ci ha insegnato, nel Padre nostro. Fino al Vaticano II al termine della messa si diceva la preghiera a san Michele Arcangelo, il piccolo esorcismo composto da papa Leone XIII e si leggeva il Prologo del Vangelo di san Giovanni proprio in chiave liberatoria”. Sua eminenza non sa più che dire. Non parla e non reagisce. Amorth si alza, saluta e se ne va. E pensa: “Fino a qui siamo arrivati?”.

sabato 4 febbraio 2012

Alain de Botton e il tempio ateo di Londra



E' notizia di pochi giorni fa quella relativa al filosofo e scrittore Alain de Botton e al suo innovativo progetto per la città di Londra. 

Sembra infatti che l'illustre ateo abbia già reperito metà dei fondi necessari per l'edificazione, reggetevi forte, di un tempio per gli atei nella capitale inglese per il valore un milione di sterline. 

La notizia anziché rattristarci ci riempie di gioia, confermandoci ulteriormente in ciò che da tempo affermiamo, ovvero che anche in coloro che si professano non credenti c'è un innato desiderio di prestare un culto verso qualcosa o qualcuno. 
E' sempre la stessa storia: quando non si crede in Dio, alla fine si finisce per credere in tutto, perfino ad una chicchessia religione del "caso".

A lor signori ci permettiamo di proporre una possibile vetrata per il tempio
L'immagine, reperibile all'inizio di questo post, sarebbe davvero l'ideale per decorare una possibile cappella in onore di C. Darwin. Un posto speciale per il patrono degli atei, delle scimmie e degli scimmioni non può mancare!



venerdì 3 febbraio 2012

Ateisti casualisti e cartelloni


Questa simpatica immagine è stata affissa davanti ad una chiesa sudafricana di Johannesburg, la Rivers Church di Sandton. Il messaggio è chiaro. Gli ateisti sono persone che credono di essere degli incidenti

Sebbene gli ateisti casualisti pensino esattamente questo, pare che si siano offesi e abbiano chiesto alle autorità di rimuovere il cartellone. 

Però, complimenti per la coerenza! 



mercoledì 1 febbraio 2012

Piccolo Uovo, il fumetto omosex per le scuole dell'infanzia



Vi ricordate la Pimpa? Quando ero piccolo non la sopportavo e maledicendola auspicavo che gli si seccasse quella grossa lingua pendula. 
Bene, oggi che ho scoperto l'identità del suo autore, Atlan, non rimpiango la mia antipatia giovanile.

Altan, il vignettista, che sulle pagine di Linus aveva inventato a suo tempo il personaggio Trino, un Dio impreparato che si affanna nella creazione del mondo, ha proseguito la sua brillante carriera come collaboratore di la Repubblica e l'Espresso. Casualmente il suo ultimo lavoro è stato presentato alla festa milanese del PD.

L'assessore Majorino, entusiasta, ha proposto la storia di Piccolo Uovo (questo il nome dell'ultimo capolavoro di Altan) come testo per le scuole dell'infanzia milanesi. 

Vi starete chiedendo cosa ci sia di male nel proporre un libro illustrato... E' presto spiegato.

La storia parla di Piccolo Uovo, un gamete femminile alla ricerca di un partner e di una famiglia in cui accasarsi, in un fantastico mondo di animali parlanti. Lungo la strada, la protagonista,  incontra diversi tipi di nuclei familiari. Due grossi pinguini gay in frac e bombetta che giocano a palla con due baby pinguini, due micie lesbiche infiocchettate con gattino a seguito e solo alla fine, dopo l'ipopotamo single, una normalissima famiglia di coniglietti. 

Morale della favola, tutte le tipologie di famiglia sono buone, bisogna solo sceglierne una fra tante. 

Un libro vergognosamente ideologizzato sul quale incombe l'ombra di potenti lobby con il fine, tutt'altro che innocente, di indottrinare i pargoli fin dalla tenera età alla "normalità" dell'anormalità.

In mezzo a tanta confusione, non sappiamo che fine abbia fatto il Piccolo Uovo in cerca di identità. 
Che si sia suicidato, in preda al dubbio, in una padella bollente?

Come un puntino nero...



Bellissimo post tratto da Berlicche http://berlicche.wordpress.com/ sull'evidenza del male.

La domanda è semplice. Cosa rappresenta l’immagine qui sopra?
Non dubito che molti di voi siano in grado di rispondere correttamente, a parte forse quelli un po’ miopi. Forza, allora, ditelo ad alta voce, adesso.
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Allora, siete riusciti a capirlo? Se non ci siete riusciti, ve lo dico io: questa qui sopra è una immagine bianca.
Ah, sì, certo, con un piccolo puntino nero.
Come, voi avete detto “puntino nero”? Il bianco copre 119987 punti, il nero 13. Insomma, il colore scuro è appena più di un millesimo della superficie complessiva, eppure è ciò che avete notato subito.

Immagino le vostre proteste: come ti permetti di ignorare quel nero, salta subito all’occhio, dove andremo a finire…hai una congenita incapacità di comprendere il senso delle obiezioni altrui, quel puntino è l’unica cosa che spicca.

No, non l’ignoro di certo. Non voglio correre il rischio che quel nero si espanda a coprire tutta l’immagine. 
Quel nero che è crisi, quel nero che è dolore, quel nero che è morte, quel nero che è peccato. Ma preferisco guardare il bianco che c’è piuttosto che concentrarmi su quel poco che sporca, su quel poco ci blocca, quel poco che ci fa inciampare soprattutto se abbiamo lo sguardo fisso su di lui invece che su cosa è realmente importante.


I matrimoni gay arrivano sui fumetti



Riporto integralmente un articolo della rubrica "Fumetti" edito da "LA STAMPA" in
novembre....


New York

L’atteso numero di Archie sul matrimonio gay tra l’ufficiale dell’esercito Kevin Keller e Clay Walker è stato finalmente svelato. La copertina mostra il primo cittadino apertamente gay di Riverdale - dove sono ambientate tutte le avventure di Archie e dei suoi amici - sposarsi con il suo partner afro-americano.
E così i matrimoni gay arrivano anche sui fumetti. Ad ottobre il sito Comics Alliance aveva raccontato la storia dell’incontro tra i due, che «potrebbe essere svelata attraverso l’uso del flashback», come ha dichiarato l’amministratore delegato di Archie Comics Jon Goldwater.

«Il mondo di Riverdale deve rappresentare la cultura contemporanea», spiegò l’autore Dan Parent quanto la miniserie venne presentata nel 2010. «Ecco perché Kevin è importante, per dimostrare che tutti sono ben accetto in questa cittadina americana», aveva detto ancora.

Grazie alla creazione del personaggio Parent è stato nominato per un Glaad Media Award dall’associazione Gay & Lesbian Alliance Against Defamation, che ogni anno premia chi è in grado di dare un’immagine veritiera delle persone omosessuali.
Ovviamente l’ufficiale gay protagonista di Archie ha attirato sia lodi che critiche. «Penso sia fantastico che la realtà delle coppie americane venga ritratta in modo fedele anche su un giornaletto», ha detto Evan Wolfson, fondatore e presidente della Freedom to Marry.

Immediata la risposta dei critici. Per Peter Spriggs del Family Research Council, «è un peccato che una serie a fumetti che dovrebbe riflettere uno stile di vita del popolo americano che sia sano ed innocente, venga invece utilizzato per promuovere la rivoluzione sessuale».

Ps:
Dato che Obama si è fatto promotore dei diritti dei gay, non vi pare che il personaggio afro-americano gli somigli molto?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa la First Lady......

Un video divertente sull'importanza dell'abito