sabato 8 settembre 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mt 1,1-16.18-23

Dal Vangelo secondo Matteo
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi. 
Parola del Signore

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

La natività di Maria è tra le feste mariane più cariche di stupore che ci siano. E non perché stiamo parlando della nascita di una bambina che diventerà la Madre di Dio, ma perché contemplare la sua nascita ha lo stesso effetto di contemplare l’aurora quando nasce il giorno. E proprio un antico inno mariano così inizia: “Ti salutiamo o fresca e dolce aurora/tu che precorri e annunci il sole vero/vaticinata Vergine, ai mortali/l’Emmanuel Gesù per sempre doni”. Maria è l’aurora di un giorno senza tramonto che si chiama Gesù Cristo, l’Emmanuele, il Dio con noi. Questa festa quindi è ciò che si avvicina di più al mattino di Pasqua. Con la nascita della Madonna ha inizio l’attimo che il Vangelo chiama “pienezza dei tempi”. Ma la storia della salvezza non viene dal nulla, essa attraversa i secoli. Per questo nel Vangelo di oggi leggiamo la genealogia della stirpe di Davide. E alla fine di questo elenco Giuseppe, che è colui che amando, accogliendo e custodendo Maria, farà intersecare le attese di Israele con la nascita del Salvatore. “Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati»”. Fin dall’eternità Dio aveva pensato a questa donna, a questa storia, a questa famiglia, a questo amore per dare vita alla venuta del Figlio in mezzo a noi. Ma ha pensato con il rischio della libertà di tutte queste persone. Ecco che cosa rende la storia della salvezza non l’esecuzione di un copione già scritto ma un’avventura che si gioca spesso tra la profezia e gli “eccomi” di queste persone. La festa di oggi è la festa per la nascita della donna che più fra tutti pronuncerà l’Eccomi decisivo. E guardando a Lei e alla sua libertà, rinasce in noi la voglia e la speranza di vivere diversamente.


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