venerdì 2 luglio 2010

L'ultima cima


di Rino Camilleri
tratto da rinocamilleri.com

Leggo su Zenit.org del 9 giugno 2010 che a Madrid un film sulla vita di un prete morto lo scorso anno («La última cima») in un incidente di montagna (don Pablo Domínguez amava scalare) è stato, ovviamente, proiettato in sole quattro sale. Perché, una volta tanto, parlava bene di un prete. Ma l’affluenza è stata tale che adesso sono oltre cinquanta le sale che, in tutta la Spagna, faranno posto al film in questione togliendo pure i kolossal in 3D. Nella Spagna di Zapatero e di Almódovar (ma anche di Amenábar, quello di «Agorà») il regista Juan Manuel Cotelo «riferisce di essere uscito per strada con la sua telecamera e di aver scoperto che otto persone intervistate su dieci avevano una buona opinione dei sacerdoti». Non solo. Prima delle sale, boom su Internet: nelle tre settimane precedenti l’uscita, «il trailer è stato scaricato più di 200mila volte». Nulla di nuovo sotto il sole. Sono tre secoli che le élites vanno da una parte e il popolo (che dicono di rappresentare) da tutt’altra.
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