lunedì 31 gennaio 2011
"Accidenti" che ignoranza questi atei e razionalisti dell'UAAR !
lunedì 24 gennaio 2011
RAIDUE La storia siamo noi - I segreti di Medjugorje
sabato 15 gennaio 2011
Eugenio Zolli e la visione di Gesù
Ci alzeremo...
Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata...Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita.Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l'autorità di distruggere la vita non nata...Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio...Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio viene abbandonata all'egoismo umano... e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale...Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche...e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell'individuo ma anche per quello della società...Ci alzeremo quando la libertà viene usata per dominare i deboli, per dissipare le risorse naturali e l'energia e per negare i bisogni fondamentali alle persone e reclameremo giustizia...Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti vengono abbandonati in solitudine e proclameremo che essi sono degni di amore, di cura e di rispetto.Giovanni Paolo II (Santo subito!)
Piccoli passi verso l'eutanasia
Voltaire l'intollerante
lunedì 10 gennaio 2011
Genitore 1 e genitore 2....ma qualcosa non torna
venerdì 7 gennaio 2011
Il grande porcello...dove i porci escono anche dalla bocca
Quando il politicaly correct rasenta l'imbecillità
Il contesto in realtà risulta drasticamente impoverito: nel romanzo Huck è dalla parte dei «negri», dell’amico Jim in particolare. Ma se i «negri» scompaiono, e diventano generici «schiavi», si toglie forza alla denuncia.
Povero Twain, oltre al danno, la beffa. C’è infatti un particolare che rivela quanto la soppressione di «negro» a vantaggio di «schiavo» sia una completa idiozia. Alla fine del libro lo «schiavo» Jim viene affrancato. A quel punto, non è più «schiavo» ma è ancora «negro», e il professor Gribben, sbianchettatore politicamente corretto in forze alla Auburn university di Montgomery, si trova in un mare di guai.
L'appello di un genitore a Saviano "Giù le mani da mio figlio"
Tratto da Avvenire del 6 gennaio 2011
Caro direttore, so che sono fuori tempo ma ho indugiato prima di inviarle questa lettera.
Pensi che non pianga lacrime stanche per quel piccolo che da sette anni è legato piedi, bacino e spalle a una carrozzina a scorrazzare tra ricoveri e farmacie, a fare lunghe file davanti agli ambulatori e a passare prima di tutti nelle corse in ambulanza a sirene spiegate, a curare il dolore con il cortisone e le canzoncine dello Zecchino?
Mi fai sentire banale in questo continuo credere che ciò che sto guardando è vita, vita a tutti gli effetti e con tutti i diritti.
Tu usi il linguaggio dell’ideologia, io pretendo il linguaggio del cuore.
Quella che tu chiami assistenza per me è prendersi cura.
E allora me ne convinco sempre di più: giù le mani da mio figlio, Saviano!
La Bellezza non si può non riconoscerla
Non vederla, quando c'è, vuol dire non essere interamente umani.
Ciò che riconosce questa bellezza, dentro di noi, è lo stesso "circuito" che separa il bene dal male, che sa distinguere la giustizia, che cerca la verità. Quando siamo posti davanti a queste cose non possiamo quindi dire che non ci sono.
"La ringrazio per il suo aiuto, Iosif Vissarionovic. Pregherò giorno e notte per Lei e chiederò al Signore che perdoni i Suoi gravi peccati contro il popolo e la nazione. Dio è misericordioso, la perdonerà. I soldi li devolverò per il restauro della mia parrocchia".
giovedì 6 gennaio 2011
Alcuni messaggi subliminali contenuti nel nuovo album Casa 69 dei Negramaro
Dalla traccia "Voglio molto di più"
Negramaro_Voglio molto di piu'_Subl_coro_io lo so quello che voglio.mp3
Negramaro_Voglio molto di piu'_Subl_Iesus.mp3
Che ne pensate?
Manifestazioni e Manifestazione, quanta differenza!
Eppure c'è qualcosa che non quadra ancora. Un'ansia improvvisa di urlare ciò che si è appena "scoperto". Manifestiamo, si dice. Come se quelle morti diventassero invece che il germoglio di una consapevolezza la scusa per potere gridare.Gridare cosa, altro odio? Non è alla vittime che in questa maniera si fa un favore, ma ai carnefici.
In una certa maniera è la caratteristica di ogni avvenimento della nostra epoca. Se non urla, se non si fa vedere non esiste. Come non esiste l'albero nella foresta che silenziosamente cresce o cade, come non esiste il gatto dentro la scatola. Se non lo vedo non c'è. Pensando, in fondo, che basti avvolgersi un asciugamano intorno alla testa perché la belva cessi di esistere. Se io non posso vedere lei, lei non può vedere me.
E così si scende in corteo, si sbraita nel microfono, si bloccano strade ferrovie aeroporti, si sale sulle sedie e si grida al mondo la propria idea su tutto. Possibilmente in diretta tivù.
Domani è l'Epifania. Epi-fania: manifestazione esteriore. Il Verbo si è fatto carne, Dio si è fatto uomo, ma ciò serve a poco se non è riconosciuto. Epifania è il momento in cui Cristo viene scoperto per quello che è: Dio-con-noi, il Re, il Messia. Un riconoscimento non urlato, quieto, fatto di passi discreti in una stalla di un paesuncolo della più remota periferia. Senza dirette tivù o striscioni, ma con la dignità di chi sa che è più importante quello che si fa di quello che si dice. Figurarsi di quello che si urla.
Quella manifestazione ha realmente spaccato tutto. Spaccato a metà la storia, i nostri cuori, le nostre convinzioni.
Quei risolini dementi sull'Immacolata
L'Epifania recuperata grazie ai bancarellari di piazza Navona
di Vittorio Messori
Nei giorni scorsi abbiamo parlato della perdita dei simboli identitari della fede cattolica. Visto che siamo ormai alla vigilia della festa dell’Epifania vorrei parlare di questa festa che venne prima tolta e poi reintrodotta nel calendario italiano.