martedì 23 ottobre 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Lc 12,35-38

Dal Vangelo secondo Luca
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!
Parola del Signore 

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

“Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”. Essere pronti è forse la maturità più grande che una persona deve raggiungere nella sua vita spirituale. Anzi la definizione stessa di vita spirituale dovrebbe coincidere con “essere pronti”. Perché una persona che è pronta è completamente tesa verso ciò che sta per accadere. Un po’ come gli sportivi che si preparano ad una corsa e che si tengono pronti al punto di partenza a scattare non appena arriva il segnale. La vita eterna è quel segnale che aspettiamo, ma tutta questa vita è un tendere ad esso, è un farsi trovare pronti. E l’unica maniera che abbiamo per esserlo è essere completamente attenti a ciò che c’è in questo momento della nostra vita. È vivere nel qui ed ora e non nel lì e dopo. È capire che tutto ciò che accadrà potremo coglierlo se siamo disposti a valorizzare ciò che c’è adesso. Gli occhi della persona che ho accanto, questo tramonto, la parola detta adesso, il bene possibile in questo istante, è così che ci si allena ad essere pronti al grande via della vita eterna. Gesù usa l’immagine del padrone che torna a casa il giorno delle nozze. La casa sarà certamente in fermento e il padrone si aspetta quel fermento, sa di essere atteso, sa che ognuno avrà fatto la sua parte per accoglierlo. Ma che delusione invece tornare e rendersi conto di non essere atteso. Che delusione vedere che ognuno vive per se stesso, vive non in fermento, ma in appiattimento. La passività con cui delle volte affrontiamo la vita in attesa che accada qualcosa di interessante è il vero motivo per cui non accade mai nulla di veramente interessante. Ma quando passiamo la vita con i piedi per terra e il cuore pronto allora ciò che ci aspetta è quello che Gesù descrive così: “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!”. Eh si! Beati loro!


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