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lunedì 14 novembre 2011

Benigni e san Benedetto




Per celebrare il 150esimo della Repubblica italiana, Roberto Benigni ha recitato un brano della Divina Commedia di Dante Alighieri, in particolare il commento del XXVI canto dell’Inferno, nell’emiciclo del Parlamento Europeo di Bruxelles in occasione dell’evento “La lingua italiana come fattore d’identità e unità nazionale”. Dopo aver ironizzato sull'attuale situazione politica dell'Italia, in un passaggio del suo discorso, ha parlato di san Benedetto patrono d'Europa, riconoscendo lo slancio che il monachesimo diede per lo sviluppo della cultura. 

«Nei secoli bui San Benedetto, che è il mio Santo preferito e il Patrono d’Europa, nel V sec. d.C., dove veramente tutto era morte e non c’era niente, proprio niente, un uomo di Norcia, un italiano così, una personcina, ha aggiunto alla parola “prega” la parola “lavora”: Ora et labora. Li ha fatti lavorare quei monachetti, dalla mattina alla sera, in giro per tutta l’Europa (in Belgio quanti ce ne sono stati!), a raccogliere, catalogare, archiviare, iscrivere il pensiero, la filosofia, l’agricoltura, la scienza, la poesia, sennò non c’era niente senza San Benedetto. Una cosa spettacolare, un miracolo, un vero miracolo».


mercoledì 18 febbraio 2009

Sanremo 2009: Benigni e la crisi degli italiani


Nel suo breve intervento nel corso della prima puntata del Festival di Sanremo, Roberto Benigni ha detto :

" Si dice che gli italiani vogliono la certezza della pena. Mi sa che gli italiani vogliono la certezza della...cena. Di questi tempi, con la crisi che c'e"

Una cosa è certa: la cena, il comico toscano, sembra essersela assicurata per un bel po di giorni a giudicare dal compenso pattuito con la Rai per pochi minuti di tv...pensate "solo"350.000 euro. Alla faccia della crisi!

Benigni, grazie per la coerenza e le belle parole...