domenica 21 marzo 2010

La prima causa di morte in Europa? L'Aborto!


di Massimo Pandolfi
Fonte: il Resto del Carlino, 03/03/2010

Hitler? Stalin? Mussolini? I tagliagola africani o talebani? I terremoti? La guerra mondiale? Hiroshima?
No, cari amici: il vero sterminio dell'ultimo secolo non è stato firmato dai signori o dagli eventi sopracitati, ma dall'aborto reso legale.
Dall'aborto che diventa un diritto della donna, non più un tragico epilogo (di una vita umana) da cercare in tutti i modi - a suon di carezze, certo - di fermare. I numeri usciti nei giorni scorsi sono terrificanti: con 2milioni 863mila 649 aborti praticati e censiti ogni anno in Europa (più di un milione e 200mila nella sola Ue), nel nostro continente l'aborto sta diventando la principale causa di morte.
Più del cancro. Più dell'infarto. Più degli incidenti stradali (in 12 giorni viene soppresso un numero di embrioni, che io preferisco chiamare bambini, pari a quelli dei morti in incidenti stradali lungo l'intero anno).
Volete ulteriore dati?
In Europa si praticano 6.468 aborti al giorno, 327 ogni ora, 1 ogni 11 secondi.
Quando avrete finito di leggere queste poche righe, almeno a tre bambini sarà stato impedito di nascere.
Si dirà: ma l'aborto è sempre esistito. Certo. E sempre esisterà, temo. Ma il punto della questione è un altro: l'uomo moderno ha deciso di istituzionalizzarla l'interruzione di gravidanza. Hanno cominciato i regimi totalitari, poco alla volta ci siamo adeguati tutti.
E allora, io non ce la faccio a non stupirmi e a non piangere di fronte a 3 milioni di bambini che non facciamo nascere in Europa ogni anno.
Morti ammazzati, posso dirlo? E attenti bene, non chiedo la testa degli 'assassini' (ci sono tante mamme, tanti uomini, che hanno solo bisogno di un aiuto, di misericordia).
Chiedo solo di riflettere bene su quanto stiamo facendo.

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