lunedì 29 marzo 2010

La passione di Benedetto XVI



tratto da Petrus
di Gianluca Barile

Il primato sulla Chiesa conferito singolarmente da Cristo a Pietro e ai suoi successori, non è ‘semplicemente’ la facoltà di guidare il popolo terreno in cammino verso Dio. E’ qualcosa di più. E’ la consegna del martirio.
Lo ha rivelato Cristo stesso all’Apostolo scelto per pascere il Suo gregge:
‘In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane, ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi’ (Giovanni 21,18)
Avvenne proprio così, a Roma, per mano di Nerone, sul Colle Vaticano, dove Pietro venne crocifisso, come il suo Maestro, ma a testa in giù, su sua richiesta, perché si ritenne indegno di morire nello stesso modo del Messia. Noi cattolici sappiamo che Pietro, oggi, è Benedetto XVI. Non abbiamo dubbi, al riguardo. Ma chi, indossando i panni di Nerone, soffia sul fuoco dello scandalo pedofilia? Coloro che vorrebbero zittire il Papa dei valori non negoziabili; il Pontefice che non è scappato per paura davanti ai lupi; il Capo della Chiesa in prima linea, senza esitazioni o compromessi, nella difesa della vita, nella condanna dell’aborto e dell’eutanasia, nella tutela del matrimonio naturale tra uomo e donna. Parliamo delle potentissime lobby economiche, farmaceutiche e omosessuali a cui farebbe certamente più comodo un Papa debole e silente o, quantomeno, più ‘tollerante’. Si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali, ciniche e spietate, che agiscono all’unisono con la massoneria (quella non manca mai) per dipingere Benedetto XVI come il numero uno della più attiva e minacciosa associazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale sui bambini che sia mai esistita in tutta la storia: la Chiesa cattolica. Ebbene, non ci riusciranno. O meglio, per dirla tutta, hanno già fallito. In primis perché le accuse sono infondate: nessuno come questo Pontefice, sin da quando era Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha mai combattuto con tanti risultati la pedofilia e gli abusi sessuali compiuti in genere da parte del Clero; poi, perché nessuna persona di buon senso potrebbe mettere in dubbio la levatura e l’onestà intellettuale di Joseph Ratzinger. Un paio d’anni fa, dopo la messa in onda del video-spazzatura sulla pedofilia realizzato dalla Bbc, scrivemmo che avrebbero voluto fare di Benedetto XVI un nuovo Pio XII.
Sappiamo tutti, infatti, che da ormai mezzo secolo aleggia sulla memoria del ‘Pastor Angelicus’, Papa Eugenio Pacelli, la ‘leggenda nera’ di essere stato antisemita e di non aver mosso un solo dito per aiutare gli ebrei durante l’infame e diabolica persecuzione nazista.
Sappiamo, pure, che una ‘leggenda nera’ è la palese distorsione di dati storici evidenti. Nella fattispecie, guarda caso proprio dopo il riconoscimento delle virtù eroiche di Pio XII e la sua proclamazione a Venerabile (l’ultimo passo prima della beatificazione), c’è chi si è adoperato per creare la ‘leggenda nera’ del Pontefice (Benedetto XVI, appunto) che ha passato tutta la vita a coprire preti pedofili. Una calunnia, una bestemmia, considerato che, tra l’altro, Joseph Ratzinger non aveva alcun tipo di responsabilità quando i fatti venuti a galla in queste settimane, dopo decenni di silenzio, si verificavano - a causa di una pletora di delinquenti che non avrebbero mai dovuto indossare l’abito sacerdotale - in Paesi in cui Superiori Generali e Vescovi, con i loro ‘insabbiamenti’, si comportavano più come novelli ‘Don Abbondio’ che come degni Pastori della Chiesa. Ma torniamo ai nostri giorni. Siamo ancora in Quaresima, ma la Passione del Santo Padre è già abbondantemente e dolorosamente iniziata. Su, forza, coraggio: aiutiamolo con la preghiera, affidiamolo e affidiamoci a Maria Santissima. Facciamoci cirenei.
Prendiamo un pezzo della sua Croce e accompagniamolo senza esitazioni. E’ vero, non capitava un attacco del genere al Romano Pontefice dal giorno dell’attentato a Giovanni Paolo II. Allora furono esplose pallottole di piombo, adesso (per parafrasare il Cardinale Camillo Ruini) ‘pallottole di carta’. E difficilmente, tornando indietro nel tempo (eccezion fatta per Pio XII, come spiegavamo prima), è possibile trovare una macchinazione così diabolica ai danni del Papa. Ma non possiamo e non dobbiamo arrenderci, anche perché la promessa di Cristo a Pietro è irrevocabile: ‘Le porte degli inferi non prevarranno’.

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