In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Parola del SignoreA qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco
Oggi il vangelo ci racconta di un esorcismo. Dovremmo stare sempre molto attenti quando leggiamo questi racconti a non renderli troppo simbolici. Non sono solo storie che significano altro. Certi episodi non sono parabole, ma fatti di cronaca registrati alla maniera del Vangelo, cioè non in maniera giornalistica ma teologica. Essi rimangono comunque “fatti”. Gesù si è incontrato e scontrato realmente con il male. Il male esiste. Non è solo un modo di raccontare la parte della vita che non funziona. Il grande papa Paolo VI, sempre misurato, attento e preciso nelle parole così si esprime: “Il male e il peccato sono occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d’un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa”. Credo che il Vangelo prima di ricordarci cosa Gesù può contro il male, voglia ricordarci innanzitutto che il male esiste! La prima vittoria del male è farci credere che tutti i nostri problemi sono solo paturnie di uomini o tra uomini, questioni solo di pensieri, errori o ferite. Il male esiste e lavora h24 contro di noi. Prima lo accettiamo e prima permettiamo a Cristo di combatterlo in noi e per noi. Nel racconto di oggi esso si manifesta come una violenza che sbarra la strada: “erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada”. Molte volte nella vita ci sembra che la strada sia sbarrata oltre le nostre forze. Dobbiamo allora ricordarci che Cristo può liberare ogni strada e può trasformare la fatica di un ostacolo (anche se è il demonio a metterlo) in un modo di santificarci, di farlo concorrere al nostro bene. Il male può sbarrarci la strada ma non può fermare il nostro cammino. L’Amore di Dio che ci arriva attraverso Cristo ci aiuta a trasformare ogni tentazione in occasione, ogni ostacolo in opportunità, ogni chiusura in trampolino di lancio. Cristo non solo ci libera dal male, ma ci libera anche nonostante il male.
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