giovedì 6 dicembre 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mt 7,21.24-27

Dal Vangelo secondo Matteo
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Parola del Signore 

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Non chi dice ma chi fa. Non chi parla ma chi agisce. Non chi analizza ma chi ci prova. Il regno dei cieli è quindi di chi ci prova. C’è un primato dell’esperienza rispetto alla teoria. Un primato del fatto rispetto alla parola. Ma questo lo dovevamo capire da subito, cioè da quando “la Parola si è fatta carne”. Ma specialmente nel nostro tempo, siamo tentati di sostituire il provare a fare qualcosa con le lunghe analisi dei pro e dei contro. Non riusciamo a capire che la vita è una scienza pratica, la si comprende solo vivendo. Se pensiamo che per vivere il Vangelo ci sia innanzitutto bisogno della situazione ideale, e delle condizioni favorevoli, in realtà non lo vivremo mai perché non esisteranno mai le situazioni ideali e le condizioni favorevoli per fare ciò che conta. È così per l’amore, per la vocazione, per le grandi scelte. Si impara a fare ciò che si riconosce come vero provandoci. Un uomo ad esempio impara la fedeltà all’amore della propria donna, provando ad essere fedele e non solo facendo mille ragionamenti sulla fedeltà. In quel tentativo sperimenterà la fatica, il proprio limite, la debolezza, ma è così che un poco alla volta imparerà ad essere fedele. Nella nostra testa siamo convinti che siccome qualcosa l’abbiamo compresa allora siamo anche in grado di viverla, ma ci pensa solitamente la vita a smentire questo inganno. Chi però ci prova e ci riprova, allora davanti alle grandi cose che ci accadono ha più chance, perché ha più contezza di se stesso e di ciò di cui ha bisogno per restare in piedi. “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia”. Oggi il vangelo è tutto in questo consiglio: provaci!


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