martedì 22 gennaio 2019

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mc 2,23-28

Dal Vangelo secondo Marco
In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».
Parola del Signore 

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco
“In un giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi discepoli, strada facendo, si misero a strappare delle spighe. I farisei gli dissero: «Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito?»”. Persino una caduta di stile da parte dei discepoli è una buona occasione per far dire a Gesù cose giuste. Infatti è indubbio che forse non era particolarmente corretto il comportamento dei suoi discepoli, ma ciò che Gesù fa non è difendere il loro operato ma attaccare la mentalità che li condanna. Infatti se ci si ferma semplicemente all’esteriorità basta citare un analogo fatto compiuto dal re Davide per giustificare l’accaduto. “Non avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame, egli e coloro che erano con lui? Com'egli, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che erano con lui?”. Ma Gesù non vuole giustificare ma bensì far intravedere una logica nuova, che non è più la logica della pura formalità, dell’apparenza, della correttezza esteriore. Non si è delle brave persone semplicemente perché si rispetta il sabato ma perché si è compreso davvero il valore del sabato. Diversamente è vero quel detto che dice che “il saggio indica la luna e lo stolto guarda il dito”. Una visione troppo miope della Legge alla fine ci fa perdere di vista una verità essenziale: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato; perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato». Questa giusta prospettiva dovrebbe aiutarci non a trasgredire la Legge, le regole, le cose che riteniamo giuste, ma a viverle nella giusta prospettiva, e senza pervertirle in moralismo. Infatti la cosa peggiore che possa capitare alla fede è quella di trasformarsi in moralismo. È di questo che la gente ha la nausea, non di Gesù Cristo. Troppo spesso abbiamo predicato moralismi spacciandoli per Cristo, ma è proprio la mancanza di frutti che doveva avvisarci dell’errore.


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