mercoledì 18 novembre 2020

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mt 14,22-33

 Dal Vangelo secondo Matteo 

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: “è un fantasma!” e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!”. Pietro allora gli rispose: “Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque”. Ed egli disse: “Vieni!”. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore, salvami!”. E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: “Davvero tu sei Figlio di Dio!”.

Parola del Signore 


Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco 

È interessante che la festa della dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo siano accompagnati da un Vangelo simile. La scena è semplice: dopo aver congedato la folla, Gesù decide di andare a pregare. Lui sale sul monte e spinge invece i discepoli a prendere la barca e andare all’altra riva: “Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario”.  A volte ci sembra che questa descrizione sia sempre contemporanea alla Chiesa di tutti i tempi. Gesù sembra ritirato in preghiera, e i discepoli che lo attendono, sono in balia della tempesta. Forse è questo il motivo per cui molte preghiere iniziano con l’invocazione “Signore vieni presto in mio aiuto”. La storia che viviamo, qualunque essa sia, è sempre una storia segnata dalla notte e dalle onde delle circostanze avverse. Ma Gesù non rimane indifferente a tutto questo: “Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura”. Non siamo mai abituati ad accogliere il Signore. Quando Egli si manifesta ci sentiamo spaventati perché alle tempeste siamo abituati ma alla Sua Presenza no. Ed Egli invece è Colui che ha il potere di camminare proprio su quelle onde che ci sballottolano da una parte all’altra. Di Gesù ci prendiamo molti insegnamenti ma in fondo facciamo fatica a credere che Egli sia “il Signore”. Eppure solo se Lui è il Signore allora c’è speranza anche per noi: “«Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!»”. Pietro scende, comincia a camminare ma la paura si impadronisce nuovamente di lui e affonda “e subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»”. La Chiesa è una barca in mezzo alla tempesta, dove discepoli impauriti tentato di credere più a Gesù che alle tempeste. 


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