sabato 11 aprile 2009

Federica Moscardelli, chicco di grano maturato ai piedi della Croce!


E quando i miei piedi saranno stanchi di camminare incontro a te verrò.


E quando le mie mani saranno stanche di lavorare incontro a te verrò.


E quando i miei occhi saranno stanchi di guardare incontro a te verrò.


E quando il mio cuore sarà stanco di battere,


Tu mi verrai incontro e mi porterai con Te.


Fa, o Signore, che tutto di me possa essere stanco,


ma mai il mio cuore di amare.


(Federica)

Queste parole sono di Federica Moscardelli, 24 anni, studentessa di medicina, impegnata nella sua parrocchia, nella croce bianca e responsabile di un Gruppo della Tendopoli di San Gabriele.
Non c'è nemmeno una foto, tra le tante che ho visionato, che non la ritraggano sorridente!
Chi l'ha conosciuta può testimoniare che la gioia e la voglia di vivere non le mancavano di certo.

Anche lei, ha perso la vita nel terribile terremoto che ha sconvolto l'abruzzo, ma il chicco di grano se non muore non porta frutto e dopo la sua nascita in cielo iniziano già a vedersi i primi segni di resurrezione.

Eccovi la testimonianza di Daniele, tendopolista come Federica.

Inizio a scrivere quando il saluto di tutti noi amici si è unito a quello dei tuoi cari nella tua Montorio...

Con una grande pena al cuore, ma con la tua risata che mi risuona in testa gioiosa, il tuo grande sorriso con quegli occhi semichiusi che ti rendeva inconfondibile, qualche tua ironica esternazione in dialetto anche nelle situazioni più serie che smorzavano tutto e volevano dire sempre "su, andiamo avanti..."

Sempre avanti, con una forza che a me scuoteva e spronava, meravigliandomi. Uno dei tanti ricordi le giornate a San Gabriele a montare le strutture della Tendopoli, alla fine di luglio, te in calzoncini e maglietta Tend, guanti alla mano, sole a picco, abbastanza sudati, sorriso, avanti ed indietro, ridendo come scemi per ogni stupidaggine, caricando, scaricando, salendo, scendendo, dalla mattina alle 9 alla sera alle 7.

E poi... tu ci salutavi, normalmente, una doccia a casa e quindi turno notturno in Croce Bianca!! Con la carica e la forza di chi sa quello che deve fare, lo fa, lo sente, non si domanda molto, parte e va avanti...

Stavi avanti, Fe', e ce ne rendevamo conto, anche prima di questo tragico evento. Umilmente avanti a noi!! Con una costante e pacata solerzia ed attenzione, umana e spirituale.

L'ultimo incontro responsabili, durante la penitenziale, davanti al Santissimo, quel quaderno aperto sulle ginocchia, fitto di scritti, parole, pensieri, tu chinata con immensa concentrazione e passione a scrivere, scrivere, scrivere... Io e Francesca che ci guardiamo, ammirati e sorridenti per questa tua santa mania di appuntarti tutto, di segnare in maniera indelebile quello che la tua anima e il tuo cuore carpivano, sondavano, facevano emergere in ogni cosa. In silenzio, se c'era bisogno di non dire. In piedi e a voce chiara, se c'era bisogno di farsi sentire.

Due flash che ognuno di noi moltiplicherebbe per 1000, nel cassetto dei ricordi: e questo è uno dei doni che la ns amicizia con te ci lascia, il segno di cose fatte insieme, parole dette insieme, progetti pensati insieme, silenzi condivisi insieme.

Mantenerti e custodirti nel ns cuore non sarà difficile per noi: di miracoli ne hai fatti, molti te li abbiamo scritti, altri detti personalmente, molti sono privati ma vivi nella ns memoria, altri ce li siamo passati con lo sguardo. In questi giorni, poi, quando le notizie non c'erano o erano brutte, ci siamo creati tra di noi, tuoi amici, un filo di condivisione e sentimento immenso in cui tu eri il collante. E lo sai bene oggi quello che hai generato tra noi. E non solo...

Alcuni ns amici, che non avevamo in comune con te, tramite il ns dire e sperare e pregare ti hanno conosciuta in questi drammatici momenti, perché tu ci hai "costretti" a presentarti a loro, ci hai "costretto" a dirgli chi era la Piccola Fe' che muoveva un mare tale di amore... e tanti ci hanno detto grazie di averti presentato!

L'immagine che voglio lasciarmi è quella di te che mi saluti all'incontro responsabili, avevo una delle mie pashmine che tanto ti facevano ridere, mi hai preso in giro perché sempre "così troppo fashion, DJ Patassa": ti ho rivista, anche in quella gioia di rincontrarci, sempre, sorridente, così avanti a me, a noi...

Resta avanti, resta in testa, Fe! Non smettere di farci da guida, ne abbiamo bisogno tutti per il nostro domani qui!

Ti mando un abbraccio in quel Cristo che senza tante bandiere era per te l'unico scopo della tua vita! Quel Cristo che con la Croce ci ha aperto alla Resurrezione: anche tu ci hai fatto vedere che bisogna salirci su quella croce, senza tante chiacchiere e con la solarità di un sorriso.
Ciao.


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