mercoledì 29 aprile 2009

Lo Yoga, pratica incompatibile con Cristo!


di don Fabio Arlati (GRIS Imola)

"La parola “Yoga” dal sanscrito “yuj” significa “unire”, cioè fondere l’atman (individuo) con il Brahman (essenza divina), allo scopo di ottenere, mediante i sadhana (tecniche di acquisizione): siddhi (poteri), samadhi (conoscenza) e samsara (raggiungere lo stato di Nirvana o estinzione dell’io). In occidente, inoltre, lo “Yoga classico” di Patanjali viene spogliato della bhakti (devozione verso Dio) e del dharma (dottrine ascetiche-morali) assumendo una importanza smisurata la ricerca del potere, della conoscenza e del benessere psicofisico.

Questo perché, in occidente, abbiamo conosciuto lo yoga mediante la Società Teosofica della medium Helena Blavatsky (1831-1891) che lo ha fuso con l’occultismo dei nuovi movimenti magici, sovrapponendo, ad esempio, i concetti spiritisti di “perispirito” e “spirito sottile” con quello, rispettivamente, di “aura” e di “energia” (inesistenti!!!).

Ma già Mircea Eliade, il più grande antropologo culturale del secolo scorso, avendo già conosciuto e sperimentato lo yoga in India lo definiva: “il metodo sperimentale per realizzare l’uomo-dio”. Infatti Sri Vivekananda che diede inizio al “movimento guru” negli Stati Uniti nel 1897, diceva dello yogi (colui che pratica lo yoga): “Egli [lo yogi] sarà capace di muovere il sole e le stelle fuori dalle loro orbite, di controllare ogni cosa dell’universo dagli atomi al più grande dei soli”. Un delirio di onnipotenza tipico di Lucifero (Is.14).

Allan Kardec (1804-1869), il sistematizzatore dello spiritismo attraverso la pratica medianica della scrittura automatica, ci aiuta a capire il carattere occultistico dello yoga: “Gli spiriti dicono a Kardec: ‘non avrete nessun potere occulto senza il nostro aiuto’.
Disse Kardec: ‘E coloro che esercitano l’occultismo senza invocare gli spiriti?’ Rispondono gli spiriti: ‘Quando tendete la mano per ricevere potere occulti, anche senza invocarci, la vostra è una invocazione implicita’”.

La Chiesa, quindi, non può accettare la tecnica dello yoga (papa Benedetto XVI: “non esiste uno yoga cristiano… c’è la volontà di prendere nelle proprie mani Dio e non di mettersi nelle sue mani” e “i mantra sono evocazione a idoli”), tecnica di rallentamento dell’inspiro/espiro (pranayama), che può provocare danni alla contrazione miocardica, non ginnastica, per autoindurre uno stato alterato di coscienza in una forma di autoipnosi indotta (trance) in cui la mente viene svuotata per arrivare al completo dominio della materia, della mente e del corpo in cui la “Grazia” diventa superflua rispetto allo “sforzo personale”.
Così la “salvezza di Cristo” viene resa vana!".


2 commenti:

  1. Ciao,
    sto leggendo i "Racconti di un pellegrino russo" ed approfondendo quindo la preghiera del cuore 8o preghiera di Gesù).
    Non so se la conosci, ma penso che possa essere la "versione cristiana" dello yoga.
    Per meglio dire è un insieme di tecnica e preghiera per avvicinare il tuo cuore al cuore di Dio.

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  2. Si, carissimo/a amico/a,
    gli aspetti della regolazione del respiro, dell'ascolto dei battiti e della preghiera ripetitiva (tipo giaculatoria) sono tipici della cristianità orientale, particolarmente di quella esicasta russa.

    Ne parlano tuttavia anche importanti autori spirituali occidentali come Ignazio di Lojola.

    Tuttavia parlare di versione cristiana dello yoga non è corretto, perchè il termine yoga come abbiamo visto è anche altro... Quando si dice yoga si fa riferimento ad un contesto ideologico incompatibile con il cristianesimo.

    La preghiera di Gesù di cui parla il libro che stai leggendo non è propriamente un mezzo per aiutarsi nella concentrazione o nel rilassamento; non è semplicemente un brano di Yoga "cristiano", un tipo di meditazione trascendentale, o un "mantra" cristiano, anche se alcuni hanno tentato di interpretarla in questo modo. Essa è, al contrario, un'invocazione specifica indirizzata ad un'altra persona, a Dio fatto Uomo, Gesù Cristo, nostro Salvatore e Redentore. La Preghiera di Gesù, perciò, è molto più che un metodo o una tecnica isolati.

    Essa esiste entro un certo contesto, e se ne e separata, perde il suo significato proprio.

    Un caro saluto e grazie per il tuo intervento!

    Daniele

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