venerdì 3 aprile 2009

Un muro per soffocare il grido dei poveri


Per la serie, quando la difesa dell'ambiente diviene uno sporco diversivo per non guardare al problema reale.

55 metri di spesse lastre di cemento armato alte tre metri per le colline di Rio di Janeiro, sono state piazzate per segnare un confine tra la selva atlantica e le baracche che si arrampicano ogni giorno di più sui famosi morros, le colline di Rio, da dove si dice si possano godere le migliori viste della città carioca.

Tra non molto il muro di cemento armato raggiungerà i 634 metri di lunghezza, e racchiuderà la prima favela di Rio. Il morro di Dona Marta, a Botafogo, nel sud della città. Il governo dello Stato di Rio ha dato il via alla realizzazione di una linea di cemento armato a prova di bomba lunga 11 chilometri simile a quella innalzata da Israele in Palestina, che servirà in questo caso a bloccare l'espansione di 11 baraccopoli.

La scusa ufficiale usata dal governo è che le favelas di Rio mettono in pericolo la vegetazione autoctona, il bosco atlantico, e devono essere fermate.

Ah si?! Si preserva la vegetazione innalzando 11 km di muro antibomba di cemento armato! Questa si che è una novità!

I lavori di innalzamento delle barriere di cemento armato costeranno circa 17,5 milioni di dollari e dovrebbero essere terminati entro l'anno.

Mi chiedo, ma anzichè costruire muri, l'ingente somma di denaro, non avrebbe forse giovato ai numerosissimi baraccati che vivono in condizione di miseria estrema? Chessò è davvero impensabile costruire centri di recupero, di assistenza, strutture lavorative, strutture mediche adeguate, provvedere a scuole e centri per educare la popolazione? Sarebbe bastato finanziare, con molti meno soldi, qualche missione per risolvere una buona parte dei problemi...

Eppure, niente di tutto questo! Ci troviamo con l'ennesimo muro innalzato, folle illusione di chi pensa di soffocare il grido dei poveri! Si alzando barriere per non guardare in faccia la povertà e la miseria...Che illusione! Il Signore abbia pietà di noi!

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