lunedì 26 ottobre 2009

Dan Brown, l'anticattolico reoconfesso



Per la serie, se non si era capito...

Tratto da Avvenire del 24 ottobre 2009

Dan Brown, l’autore de «Il codice da Vinci» e, ora, de «Il simbolo perduto», conferma esplicitamente quanto osservato da Massimo Introvigne su «Avvenire» lo scorso 17 settembre: «L’obiezione di questo critico corrisponde a verità: sono molto più benevolo nei confronti della massoneria che del Vaticano».

Nell’intervista rilasciata a Marco De Martino per «Panorama», lo scrittore ritorna sulla bagarre suscitata dal suo romanzo più celebre, confermando che dietro al quadro in nero che ha fatto della Chiesa c’è effettivamente un astio personale. Anzi, arriva al punto di esaltare la massoneria come «un’organizzazione globale i cui membri si congregano in pace», «un modello straordinario di tolleranza spirituale a livello globale».

E la Chiesa? Dan Brown dice di aver rispetto per i suoi «sforzi nei confronti di chi soffre», ma proprio non riesce a frenare la sua ostilità per quella che definisce «un’organizzazione che esclude chi non aderisce alla sua visione del mondo» e per un Vaticano «struttura di potere antica e sorpassata».

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