mercoledì 22 agosto 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mt 20,1-16

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. 
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Parola del Signore

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

Nella parabola del Vangelo di oggi Gesù paragona il regno dei cieli a un padrone che esce al mattino per andare a trovare operai da mandare a lavorare nella vigna: “Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono”. Perché è un’immagine bellissima? Perché Cristo per far capire cos’è il cielo ci dice che esso è quel posto dove tu servi a qualcosa e non sei inutile. Ed è questo il motivo per cui questo padrone esce più volte durante la giornata e ogni volta trova altra gente e la manda a lavorare, fino ad un’ora prima della fine della giornata: “"Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?". Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna"”. L’uomo senza Dio è come un operaio depresso e sfiduciato che passa il tempo ad attendere qualcuno che non arriva, e magari a convincersi che non solo non riesce a fare qualcosa di utile per la sua vita ma, che magari è esso stesso inutile. Per questo Gesù rimprovera quegli operai che alla fine del racconto pensano di aver subito un’ingiustizia solo perché sono stati pagati con lo stesso stipendio degli operai dell’ultima ora. Dio non commette ingiustizia nel dare il cielo anche a gente che per tutta la vita si è sentita inutile o non ha fatto nulla di utile, perché non ragiona con le logiche del profitto ma dell’amore. E’ un padrone che non smette di cercarci fino al nostro ultimo respiro per dirci: tu servi a qualcosa, vieni con me! Un padrone del genere non dovrebbe quindi chiamarsi padrone ma padre. Tutto l’annuncio di Gesù mira a farci comprendere questo: tu pensi di essere sotto un padrone, ma in realtà sei tra le braccia di un padre.


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