martedì 14 aprile 2009

Colui che digiuna...


San Giovanni Crisostomo in riferimento al brano di Mt 17,21 scrive:

“Parole che si riferiscono non solo al genere dei demoni lunatici, ma a ogni classe di demoni. Il digiuno effettivamente dà molta sapienza, rende l'uomo simile a un angelo del cielo e combatte i poteri incorporei. Però è anche necessaria la preghiera, come elemento principale; e colui che prega come conviene e digiuna non necessita di molte cose, e così non diventa avaro, ed è pronto all'elemosina. Colui che digiuna è poi leggero, prega con vigilanza, estingue le concupiscenze dannose, rende Dio propizio, e umilia l'anima superba.

Chi dunque prega con il digiuno ha due ali, anche più leggere degli stessi venti. Infatti non sbadiglia né si addormenta durante l'orazione (come accade a molti), ma è più infiammato del fuoco ed è superiore alla natura terrestre. Questo uomo è conseguentemente il nemico terribile del demonio, poiché non c'è niente di più poderoso dell'uomo che prega come si deve; e se hai il corpo infermo per digiunare, non l'hai tuttavia per pregare. E se non puoi digiunare, puoi astenerti dai piaceri illeciti; e questa non è una cosa di scarsa importanza, né molto distante dal digiuno” (Commento al Vangelo di Matteo).

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