sabato 14 aprile 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Gv 6,16-21

Dal Vangelo secondo Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Parola del Signore 

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco 

Si può vivere senza Gesù? Certo che si può. Ma vivere con Lui o senza di Lui non è la stessa cosa. La pagina del vangelo di oggi ce lo racconta in una maniera molto suggestiva. I discepoli si mettono sulla barca e vogliono attraversare il mare. Gesù non è con loro: “il mare era agitato, perché soffiava un vento forte”. Avranno sentito tutta la fatica di quel remare controvento, di quel cercare di arrivare dall’altra parte. Ma proprio nel bel mezzo di quella fatica Gesù gli va incontro: “videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava ala barca ed ebbero paura”. Paradossalmente l’arrivo di Gesù invece di rassicurarli inizialmente li spaventa. E questo perché ogni vero cambiamento non lo accogliamo quasi mai con gioia ma con paura. Gesù è un cambiamento, ed è giusto che almeno inizialmente ne sentiamo tutte le vertigini del caso. Anzi, bisogna diffidare dal un vangelo che ci rassicura sempre. Il Vangelo è sempre una provocazione alle nostre finte sicurezze. Esso rappresenta sempre una destabilizzazione. È il terremoto che si vive quando crollano gli idoli che inevitabilmente si vengono a creare dentro di noi spontaneamente. Infatti ci è connaturale costruirci un dio a nostra immagine e somiglianza, ed è invece sempre traumatico dovervi rinunciare per accogliere invece un Dio vero, sempre più grande persino delle nostre aspettative. Ecco allora che si affaccia la paura, perché la terra ci manca sotto i piedi. Ci si sente abbandonati all’instabilità del mare: “Ma egli disse loro: ‘Sono io, non abbiate paura!’. Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca tocco la riva alla quale erano diretti”. Ecco in che senso tutto cambia. Quando vinci la paura del cambiamento e accogli Cristo dentro la tua vita tutto cambia, anzi tutto si compie, tutto giunge alla meta. Si può vivere senza Gesù nella propria vita? Si, si può. Ma se c’è Lui tutto è pienezza. Anche il viaggio diventa già una meta. Anzi la nostra meta è il viaggio. In fondo Gesù stesso aveva detto di se stesso: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.  


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