giovedì 3 gennaio 2019

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Gv 1,29-34

Dal Vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore 

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

“Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua”.  Continua la grande testimonianza di Giovanni Battista su Gesù. Questa volta ci lascia un dettaglio che non dobbiamo assolutamente trascurare: “io non lo conoscevo”. Giovanni ci indica così che la via della ricerca di Dio non è una via che parte da ciò che si conosce, da ciò che si pensa di aver capito, da risposte preconfezionate, ma esattamente dal contrario. La via che ci conduce a Dio è innanzitutto una profonda disponibilità del cuore a mettersi in cammino verso un Mistero che non si conosce ma che si desidera con tutto il cuore incontrare, conoscere, fissare, guardare negli occhi. Tutta la vita del Battista è stato annunciare Qualcuno che ha dovuto imparare anche lui a riconoscere dopo averlo incontrato. Questo atteggiamento è esattamente il contrario dell’atteggiamento dell’indottrinamento. La stessa parola suggerisce qualcosa di negativo, perché indottrinare significa “mettere addosso una dottrina”, imparare una risposta senza capire il legame profondo con me stesso e con la realtà. Chi cerca Dio in risposte preconfezionate è sicuro che non lo troverà. Per trovare Dio bisogna mettersi in cammino verso un Mistero che detta Egli stesso le regole. È ascoltare Dio che ci parla nel cuore, e che se usa una dottrina è per indicarci una direzione e non per chiudere un viaggio. Nella fede non si dice mai “è così punto e basta!”, al massimo si dice “è lì, guarda!”. La dottrina cristiana è indicativa non esaustiva: indica qualcosa senza mai esaurirla in una formula chiusa. Per questo la Chiesa stessa tenta di ridire continuamente la stessa cosa affinché non si perda mai il principio vitale di ciò che indica a scapito di ciò che dice. Questo molto spesso ci spaventa perché pensiamo che la certezza viene da cose che rimangono sempre uguali: ma la cosa che rimane sempre uguale è la sostanza, mentre è la forma che cambia, e lo fa non per moda ma per salvare la verità della sostanza.



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