sabato 9 giugno 2012

Arlecchino: povertà e bellezza



‎"Arlecchino era un bambino povero. Un giorno tornò a casa triste e la mamma gli chiese perchè. L'indomani era carnevale: tutti avrebbero avuto un vestito nuovo e lui non avrebbe avuto nulla da mettersi. La madre lo abbracciò e lo rassicurò. Arlecchino andò a letto rincuorato. La madre, che era una sarta, prese la sua cesta di pezze colorate, rimasugli di altri vestiti, e passò la notte a cucirle una con l'altra. L'indomani Arlecchino aveva il vestito più bello e originale. Tutti gli altri bambini erano meravigliati e gli chiedevano dove l'avesse comprato, ma lui taceva per custodire il segreto della madre, che aveva passato la notte a cucire quelle pezze colorate: bianco, rosso, blu, giallo, verde, arancione, viola... E capì che non era povero, perchè sua mamma gli voleva bene più di qualunque altra e quel vestito era la dimostrazione"..

.... Mi sembra di vedere la mia pelle coperta di mille pezze colorate. In fondo, tutta la vita non fa altro che ritagliarti un vestito multicolore, a costo di tante notti insonni, notti di rimasugli di altre vite cuciti insieme.
Proprio quando ci sentiamo più poveri la vita, come una madre, sta cucendo per noi il vestito più bello. 

Alessandro D'Avenia - Bianca come il latte rossa come il sangue

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