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martedì 27 agosto 2013

Basterà vuotare i teatri...


Basterà vuotare i teatri, Montag, di tutto ma non dei pagliacci, e fornire ogni stanza di pareti di vetro, con bei disegni policromi che salgono e scendono su queste pareti, come coriandoli, o sangue, o sherry, o borgogna.
Più sport per ognuno, spirito di gruppo, divertimento, svago, distrazioni, e tu così non pensi, no? Organizzare, riorganizzare, superorganizzare super-super-sport! Più vignette umoristiche, più fumetti nei libri! Più illustrazioni, ovunque! La gente assimila sempre meno. Tutti sono sempre più impazienti, più agitati e irrequieti. Le autostrade e le altre strade d’ogni genere sono affollate di gente che va un po’ da per tutto, ovunque, ed è come se non andasse in nessun posto. I profughi della benzina, gli erranti del motore a scoppio. Le città si trasformano in auto-alberghi ambulanti, la gente sempre più dedita al nomadismo va di località in località, seguendo il corso delle maree lunari, passando la notte nella camera dove sei stato tu oggi e io la notte passata. (Ray Bradbury - Fahrenheit 451)

lunedì 20 maggio 2013

La danza di Dio



"E lo Spirito di Dio si muoveva sull'abisso".
Dio si muoveva:
Dio danzava.
In principio fu questa gioia di Dio, questo Amore. questa Danza, questo Ritmo.
E questo Ritmo era così forte che il Caos si scosse,
l'informe cercò forma, anche gli atomi cominciarono a danzare.
Entrate nella Danza
Vedete come si danza
e, secondo l'impulso di Dio, obbedendo all'ordine ardente della sua musica,
essi si sono disposti, riuniti, ordinati, armonizzati,
hanno costruito figure, forme, esseri;
sono diventati luce, astri, terre, animali, uomo...
Così Dio creò il cielo e la terra.
Dio danza,
e sempre si perpetua, si propaga, si dispiega
il grande Ritmo dell'inizio
che ordina, compone e si chiama
Vita eterna.

(M. Noël, La prima danza).

venerdì 4 gennaio 2013

Stupore e scoperta


Poveretti quelli che ritengono vero solo ciò che pensano possibile, perché si negano la gioia dello stupore e il miracolo della scoperta.
(http://berlicche.wordpress.com/)

domenica 14 ottobre 2012

Guarda la stella



"E lì Sam, sbirciando fra i lembi di nuvole che sovrastavano un'alta vetta, vide una stella bianca scintillare all'improvviso. Lo splendore gli penetrò nell'anima, e la speranza nacque di nuovo in lui. Come un limpido e freddo baleno passò nella sua mente il pensiero che l'Ombra non era in fin dei conti che una piccola cosa passeggera: al di là di essa vi erano eterna luce e splendida bellezza" 

(John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli)

sabato 9 giugno 2012

Arlecchino: povertà e bellezza



‎"Arlecchino era un bambino povero. Un giorno tornò a casa triste e la mamma gli chiese perchè. L'indomani era carnevale: tutti avrebbero avuto un vestito nuovo e lui non avrebbe avuto nulla da mettersi. La madre lo abbracciò e lo rassicurò. Arlecchino andò a letto rincuorato. La madre, che era una sarta, prese la sua cesta di pezze colorate, rimasugli di altri vestiti, e passò la notte a cucirle una con l'altra. L'indomani Arlecchino aveva il vestito più bello e originale. Tutti gli altri bambini erano meravigliati e gli chiedevano dove l'avesse comprato, ma lui taceva per custodire il segreto della madre, che aveva passato la notte a cucire quelle pezze colorate: bianco, rosso, blu, giallo, verde, arancione, viola... E capì che non era povero, perchè sua mamma gli voleva bene più di qualunque altra e quel vestito era la dimostrazione"..

.... Mi sembra di vedere la mia pelle coperta di mille pezze colorate. In fondo, tutta la vita non fa altro che ritagliarti un vestito multicolore, a costo di tante notti insonni, notti di rimasugli di altre vite cuciti insieme.
Proprio quando ci sentiamo più poveri la vita, come una madre, sta cucendo per noi il vestito più bello. 

Alessandro D'Avenia - Bianca come il latte rossa come il sangue

sabato 5 maggio 2012

La lezione delle perle...


«Quando un predatore entra nella conchiglia nel tentativo di divorarne il contenuto e non ci riesce, lascia dietro una parte di sé che ferisce e irrita la carne del mollusco, e l'ostrica si richiude e deve fare i conti con quel nemico, con l'estraneo. Allora il mollusco comincia a rilasciare attorno all'intruso strati di se stesso, come fossero lacrime: la madreperla. 
Ciò che all'inizio serviva a liberare e difendere la conchiglia da quel che la irritava e distruggeva diventa ornamento, gioiello prezioso e inimitabile. Così è la bellezza: nasconde delle storie, spesso dolorose. Ma solo le storie rendono le cose interessanti...»

(Alessandro D'Avenia - Cose che nessuno sa)

domenica 15 aprile 2012

La fede: il dono che anticipa l'esperienza e cambia il modo di toccare la vita




«[...] Noi pensiamo che la fede sia il prodotto di un'esperienza che una persona fa. Che solo dopo che hai vissuto certe cose puoi iniziare a credere. Invece la fede è un dono che anticipa l'esperienza. Non, toccare per credere, ma credere per toccare.  La fede è un dono che cambia il nostro modo di toccare la vita, di vivere l'esperienza [...]. La fede anticipa la nostra esperienza.  Questa è la più grande conversione [...]».

don Luigi Maria Epicoco

via http://youtu.be/igqknVBvWaY

mercoledì 11 aprile 2012

Pietre ribaltate...


[...]Cari amici, anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale. Solo Lui può ribaltare quelle pietre sepolcrali che l’uomo spesso pone sui propri sentimenti, sulle proprie relazioni, sui propri comportamenti; pietre che sanciscono la morte: divisioni, inimicizie, rancori, invidie, diffidenze, indifferenze. Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza
[...]
La fede in Lui trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all’esistenza, l’amore di Dio [...].

Benedetto XVI - Castel Gandolfo - Udienza Generale 11 aprile 2012

sabato 18 febbraio 2012

L'amore è tutto - sant'Agostino


L'amore nelle avversità sopporta
nelle prosperità si modera
nelle sofferenze è forte
nelle opere buono è ilare 
nelle tentazioni è sicuro
nell'ospitalità è generoso
fra i veri fratelli è lieto
fra i falsi è paziente

E' forza della scienza,
è frutto della fede,
è ricchezza dei poveri,
è vita di chi muore. 
L'amore è tutto.

Sant'Agostino



mercoledì 8 febbraio 2012

Chi è come Te Signore?


"Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina. 
Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste?  
Salmo 147

La Bibbia non sarà un libro scientifico, parlerà anche per generi letterari, userà tantissime figure retoriche, tantissime similitudini, ma come Santa Romana Chiesa insegna da 2000 anni è PAROLA DI DIO e come tale non sbaglia.....Credo che questi giorni ne siano una prova....


Affidiamo a Dio tutte quelle persone colpite da calamità naturali ricordando che siamo nelle sue mani e che questa è la nostra più grande gioia.

martedì 31 gennaio 2012

Il tutto è nulla senza Dio


" Si trovano persone , lo sappiano o no, cui piacerebbe provare grandi sentimenti desiderandoli come bene: ciò non è che volontà personale. Devi abbandonarti a Dio in tutto, non curarti di quel che farà.
Tanta gente è morta ed è in cielo senza essere mai perfettamente spogliata della propria volontà. Volontà perfetta sarebbe però essere del tutto senza volontà personale, totalmente entro quella di Dio. Così si penetra veramente in Lui.

Si: un Ave Maria  detta quando si è totalmente spogliati di se stessi vale più di mille salmi al di fuori di questa condizione, e fare un solo passo in questa condizione vale più che traversare l'intero mare essendone privo....

Noi dobbiamo seguire Cristo nel modo che ci è proprio: come dunque?
Un'opera spirituale è di gran lunga superiore a quella materiale.
E come?
Tu devi imitarlo ponendo mente a ciò che sei più incline e disposto.  Spesso vale più rinunciare ad una delle proprie inclinazioni che privarsi di ogni sorta di cibo.
Talvolta è più difficile tacere una sola parola che astenersi da tutto un discorso.
 E' può essere più difficile restare solo in mezzo ad una folla che nel deserto, o compiere una piccola opera che una grande.
In questo modo l'uomo pur nella sua debolezza può imitare Nostro Signore Gesù Cristo ne deve mai sentirsi lontano da Lui.
Questa è la vera penitenza, che si fonda in modo speciale e perfetto sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo:
abbandonare tutto ciò che è altro da Dio e rivolgersi a Lui con un amore incrollabile e grande desiderio di Lui.
Compi dunque tutte le opere che ti fanno giungere a ciò, ma se, al contrario, digiuno, veglia, lettura o altro che sia, è per Te ostacolo, lasciala perdere senza timore di trascurare un opera di penitenza.
Ricompensa di tutte le opere è che Dio le conosca e che tu pensi a Lui mentre le compi.
Rifugiati dunque in Lui, nel quale v'è solo il bene affinchè egli sia il redentore di tutta la tua corruzione.
Nessuno ha piena gioia se non nella volontà amorosa di Dio.
Ci conceda Egli tale unione! Amen."

Meister Eckhart

lunedì 30 gennaio 2012

Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo

“Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo, vi entra dentro, sceglie una creatura umana come suo strumento e compie meraviglie lì dove uno meno se le aspetta.

Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, l’insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini dicono ‘perduto’, lì Egli dice ‘salvato’; dove gli uomini dicono ‘no!’, lì Egli dice ‘sì’! Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì Egli posa il Suo sguardo pieno di un amore ardente incomparabile. (…).

Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, lì Egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il Suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del Suo amore, della Sua vicinanza e della Sua Grazia”.

 Dietrich Bonhoeffer

martedì 25 maggio 2010

La potenza di un atto d'amore...


«Una certa mozione della grazia che mi salva da un grande pericolo può essere stata lanciata da un atto di amore verificatosi questa mattina, o cinquecento anni fa, di un uomo del tutto sconosciuto, la cui anima si trovava in una misteriosa relazione con la mia e che ha colto il suo premio in questa forma. Ciò che si chiama libera volontà assomiglia a quegli umili fiori di campo, i cui semi alati vengono trasportati dal vento talvolta in lontananze inconcepibili e in tutte le direzioni, e Dio sa quali monti o quali valli andranno a fecondare. La rivelazione delle sue meraviglie sarà lo spettacolo di un eternamente lungo attimo.»

«Ogni uomo che pone un atto di libertà proietta la sua personalità all’infinito… Se fa un atto impuro, oscura forse milioni di cuori a lui ignoti, che hanno bisogno che sia puro, come un viaggiatore morente di sete ha bisogno del bicchiere d’acqua del Vangelo. Un’azione di amore, un movimento di vera compassione canta al suo posto la lode di Dio da Adamo fino alla fine del tempo, guarisce i malati, consola i disperati, calma le tempeste, libera i prigionieri, converte gli increduli, protegge tutta l’umanità.»

Léon Bloy