sabato 14 marzo 2009

Alcuni suggerimenti per una buona confessione


di Mons. Giuseppe Greco
Tratto da: "La Domenica"

Prima di chiederti: "Che male ho fatto?", chiediti "Che bene ho fatto?". Consapevole che i peccati più gravi sono quelli di omissione, interroga la tua coscienza sul compimento dei tuoi doveri familiari, professionali, civili, sociali, ecclesiali.

Perchè la morale cristiana è compendiata nel comandamento dell'amore, chiediti se ami il Signore con tutto il cuore. E poichè non è possibile amare il Signore senza conoscerlo, chiediti se non ascolti mai la sua parola e vivi nell'ignoranza religiosa. Siccome, poi, l'amore di Dio non è mai disgiunto dall'amore del prossimo, chiediti se ami concretamente le persone che ti stanno vicino e quelle che hai incontrato nel tuo cammino della vita.

Prima di chiederti quali singoli peccati hai commesso, chiediti se ti trovi in stato permanente di peccato: in stato di infedeltà coniugale, in stato di rancore, in stato di incompetenza professionale, in stato di pigrizia nell'attività lavorativa, in stato di indifferenza nei confronti di chi ha bisogno del tuo aiuto, in stato di idolatria perchè al primo posto, nella tua vita, anzichè Dio, c'è l'idolo del denaro, del piacere, del tuo proprio "io".

Prima di dire a te stesso: "Non ho ammazzato, non ho rubato, quindi sono a posto in coscienza", comincia a passare in rassegna i comandamenti di Dio, che sono dieci e non due; e inoltre pensa che ci sono molti modi di "ammazzare" (per es. "ne uccide più la lingua che la spada"), molti modi di rubare (per es. evadere il fisco, non compiere diligentemente il proprio lavoro...).

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