“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2 Tm 4, 3-4).
Non mi dilungherò sulla storia della disciplina, esistendo sussidi e testi autorevoli facilmente reperibili in rete che approfondiscono le origini oscure di questa tecnica; è mio intento quello di soffermarmi ad analizzare i retroscena del fenomeno Reiki evidenziando in modo particolare gli eventuali rischi correlati.
Del Reiki si sente parlare perlopiù in termini di tecnica di guarigione o di autoguarigione. Pubblicizzata come rimedio allo stress, è esaltata in tutto il mondo come panacea contro i mali del corpo e dello spirito.
Nata in Giappone, iniziò a diffondersi negli Stati Uniti a partire dal 1938 riscontrando un notevole successo. In seguito al massiccio boom dei movimenti religiosi alternativi nell'ultimo trentennio, lo sviluppo del Reiki ha raggiunto anche in Italia un ragguardevole livello di diffusione. Si calcola che oltre un milione di persone oggi si sottopongano regolarmente a sedute di reiki.
I corsi nei primi tempi ristretti a soli circoli esclusivi, sono oggi pubblicizzati sulle locandine di palestre e centri di benessere.
Ma cos'è veramente il Reiki?
In pochi sanno che si tratta a tutti gli effetti di una tecnica gnostico-esoterica di channeling.
Il channeling è una moderna forma di spiritismo molto in voga negli ambienti New Age.
Attraverso l’apertura di appositi canali (channel da cui channeling) consente di "sintonizzarsi" con l'aldilà. La novità apportata dal channeling rispetto allo spiritismo “classico” consiste nell'aver abbattuto ogni tipo di barriera nel campo della comunicazione spiritica, consentendo, mediante l'ausilio di definiti channel, di entrare in contatto con entità senza ricorrere a medium e sensitivi.
Ad essere evocati nei circoli Reiki sono generalmente i Deva, esseri spirituali noti all’induismo (si tratta di demoni), e la dea Shakti o kundalini (dea della distruzione o degli stati alterati di coscienza).
Tali entità vengono contattate, mediante l'apertura di appositi "canali energetici", attraverso i chakra e le nadi, con il preciso scopo di aumentare il sè della persona e permettergli di acquisire i siddhi (poteri) e la samadhi (conoscenza) e portarlo al samsahara (illuminazione). Giunto alla fase illuminativa l'individuo convinto di fondersi con la “divina energia del Cosmo" crede di essere ormai diventato un tutt’uno con essa.
La finalità del Reiki è quella di armonizzare l'energia vitale personale (ki) con quella universale (rei) per acquisire poteri di autoguarigione e guarigione su altri (anche a distanza), e poter modificare situazioni (un’interrogazione, un colloquio di lavoro, un rapporto sentimentale) incidendo sugli oggetti e sul mondo.
Il Reiki si articola in tre livelli, ciascuno dei quali, può essere appreso nei centri specializzati sborsando una cifra adattata al tipo di iniziazione che si vuole riceve.
Il Primo Livello è detto manuale, poiché fornisce all'individuo la possibilità di trasmettere l’energia cosmica attraverso le mani. All’interno del primo livello è prevista un’iniziazione operata mediante "simboli cosmici" e "pratiche di visualizzazione" considerate necessarie per purificare i canali e rendere possibile la trasmissione del flusso.
Il Secondo Livello Reiki consente, mediante l’iniziazione a tre simboli cosmici, di rendere l’impiego della "terapia" indipendente dallo spazio e dal tempo, pertanto si è in grado di operare trattamenti a distanza.
Il Terzo Livello disvela il quarto simbolo del “maestro” e tramite la conoscenza di procedure d’iniziazione, consente di trasmettere i livelli Reiki ad altri individui.
E' stato verificato da diversi esorcisti, che la partecipazione ai riti di iniziazione o anche la partecipazione a "sedute terapiche" Reiki possono arrecare gravi danni spirituali, dando luogo a ossessioni, vessazioni e talvolta a vere e proprie possessioni diaboliche.
Chi fa reiki, dopo l’illusione iniziale, di sentirsi bene, in forma, pieno di energia, prima o poi paga lo scotto di aver giocato con il fuoco: inizia ad avere problemi spirituali, fisici e mentali, per dirla con linguaggio reikiano “problemi di natura olistica”.
Si tratta del solito e quanto mai antico inganno diabolico, quello di far assaggiare un frutto all'apparenza “buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza” (Gn 3,6), offerto con la promessa di diventare come Dio (Cfr. Gn 3,5). Un frutto di morte che non tarda a manifestare i suoi veleniferi effetti.
Il grande successo delle tecniche di autoguarigione in questi tempi di smarrimento del senso della vita e della fede, risiede proprio in questo assurdo delirio di onnipotenza. Dietro a questo tipo di discipline, si cela il primordiale peccato di superbia, quello di satana e dei progenitori, l’assurdo desiderio di voler essere come Dio.
Scriveva a tal proposito Giovanni Paolo II nella Tertio millennio adveniente: "L’uomo si è lasciato deviare dal Nemico. Satana lo ha ingannato e lo ha persuaso di essere lui stesso un dio".
Il rischio di queste pratiche, denominate olistiche è insito già nel nome e nell’interpretazione che se ne da. Olos, è il termine greco che indica il tutto, nello specifico indicherebbe l’idea dell’universo-uno, all’interno della quale tutte le differenze, anche quelle che non vediamo, divengono pure illusioni. Affermare ciò equivale a supportare una concezione monistica del mondo e dell’universo, negando ogni differenza tra Creatore e creatura. Ne consegue un’idea di dio come di una vaga entità energetica immanente, che s’identificherebbe col mondo e con l’uomo. Per cui ogni uomo sarebbe dio. Non è forse questo l’inganno diabolico delle origini?
Credere all’esistenza di presunte energie corporee ed extracorporee, implica uno stravolgimento del modo di concepire l’anima e Dio. Un dio ridotto ad un’energia cosmica, ad una pura vibrazione senza nome né volto, privato di ogni carattere personale non può essere Dio o quantomeno non è il nostro Dio!
Quando si esce dal contesto della Rivelazione di Cristo, infatti, si predica un vangelo empio, menzognero, che allontana dalla Verità e dall’Amore. “Sia anatema” ripeteva San Paolo a coloro che già ai suoi tempi predicavano un vangelo diverso da quello annunciato da Gesù; parole forti eppure cariche d’amore, che suonavano per la comunità dei fedeli come un avvertimento ed un invito accorato alla prudenza e alla diffidenza verso i numerosi predicatori di morte.
Il Signore ci conservi sempre fedeli alla Sua Parola e ai Suoi insegnamenti, custodendoci lontano dai seminatori di menzogna e falsità del nostro tempo!
(Da una intervista rilasciata nel gennaio 1995 dall'allora Cardinal Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede).
Domanda: Eminenza, alcune persone affermano di possedere un fluido nelle mani che può curare i malati, e lo confondono con il carisma delle guarigioni….
Risposta – Il carisma delle guarigioni si manifesta in primo luogo nell’assenza totale di elementi di magia e si realizza in uno spirito di preghiera. Le guarigioni operate dal Signore e su suo mandato dagli apostoli sono espressione di preghiera. Non si usano mezzi e contesti spirituali alieni dalla fede e dalla ragione. I carismi, a differenza dei poteri e dei fluidi vantati da queste persone, si sottomettono alla verità e al potere di Dio e non introducono altri elementi. Gli altri casi sono espressione di un terribile mondo sotterraneo, che – molto tempo piuttosto nascosto – oggi di nuovo, in una fase di ripaganizzazione, viene allo scoperto.”
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