giovedì 21 giugno 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Mt 6,7-15

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome, 
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti 
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione, 
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

Il Vangelo di oggi ci ricorda che quando preghiamo non serve sprecare parole. Ciò che conta è ricordarci che Lui è nostro Padre. E proprio per questo di non non avere paura di fidarci fino al punto di dire “sia fatta la tua volontà”. Come potrebbe infatti Uno che ci ama volere qualcosa che non sia il meglio per noi? Ma ogni volta che proviamo a dirlo ci risulta difficile perché forse noi abbiamo un problema di fede. Infatti la fede non è credere solo che Dio esista ma che in realtà è nostro Padre e ci ama. Anche se credessimo solo in questo, tutta la nostra vita ne risulterebbe cambiata. E forse capiremmo qualcosa delle “esagerazioni” dei santi, come San Luigi che da esagerato si carica sulle spalle un appestato per portarlo in ospedale e proprio per questo ne riceve la morte. Aveva 23 anni. Eppure delle volte in 23 anni c’è tutto quello che in 100 non riusciamo ad avere. Miracoli che può compiere solo chi si sente amato da un Padre.


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