Visualizzazione post con etichetta anticristo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta anticristo. Mostra tutti i post

lunedì 23 gennaio 2012

Voltaire l'in-tollerante



Mentre Diderot lo chiamava l’AntiCristo, lui dandogli indiretta conferma scriveva: «il cristianesimo è la belva feroce che ha succhiato il sangue dei miei simili», aggiungendo parole non proprio dolci nei confronti dei ministri di Dio: «i preti che ho odiato, odio e odierò fino al giorno del giudizio».

Non pago, al culmine della sua tolleranza, affermava: «Sono stanco di sentir ripetere che dodici uomini sono stati sufficienti per imporre il cristianesimo; ho voglia di dimostrare che uno solo basta per distruggerlo». 

Lui, Voltaire, fallì clamorosamente, la missione dei dodici no. 

La storia si ripete. La fine di chi cerca di distruggere la Chiesa, oggi come ieri è sempre la stessa: un mucchietto di polvere e cenere.

P.s. Ironia della sorte, il corpo del filosofo francese giace in un Pantheon (quello di santa Genoveffa a Parigi) dove periodicamente si svolgono funzioni religiose. Sconfitto ed umiliato.

lunedì 28 novembre 2011

Obama, il Thanksgiving Day ed il ringraziamento ateo



Pare che Barack Obama nel messaggio al popolo Americano in occasione della Festa del Ringraziamento si sia dimenticato per la prima volta nella storia del paese stelle e strisce di ringraziare Dio. 
Nel video trasmesso da YouTube, infatti, il presidente americano esprime gratitudine per tanti - dai volontari che prestano servizio nelle mense per i poveri ai militari che difendono il loro Paese oltreoceano - tralasciando però di menzionare il Dio ispiratore di una festa all' origine cristiana.

Con questo non voglio dire che sia un anticristo, ma se su google la ricerca delle parole "Obama antichrist" produce più di 5 milioni di risultati un motivo ci sarà! Non vi sembra?

domenica 24 aprile 2011

La morte di un anticristo

Lo chiamavano il guru delle star...per noi cristiani era semplicemente uno dei più grandi falsi profeti di tutti i tempi, un vero e proprio anticristo per dirla alla maniera dell'apostolo Giovanni.
Si definiva la Verità, ma è morto...proprio la notte di Pasqua, la notte in cui Cristo Risorto vince la morte e trionfa sull'impero delle tenebre.
Il giorno in cui Cristo col soffio della sua bocca annienta il nemico, il santone si è spento.
Che coincidenza!
Cristo Gesù, il Figlio di Dio regna in eterno, unica e sola Via,Verità e Vita.
Sai Baba sta già iniziando a decomporsi e ad emanare cattivo odore...
A voi le conclusioni.

mercoledì 29 luglio 2009

L'ombra dell'anticristo


Titolo originale:
Un impressionanate dettaglio...

di Antonio Socci

Da “Libero, 8 dicembre 2007

Se si legge con attenzione l’enciclica …
C’è un personaggio inquietante e apocalittico che Benedetto XVI evoca, a sorpresa, nella recente enciclica “Spe salvi”: l’Anticristo. Per la verità il papa non cita direttamente questo oscuro soggetto che è drammaticamente preannunciato fin dal Nuovo Testamento, ma lo chiama in causa attraverso una citazione di Immanuel Kant che fa una certa impressione rileggere in questi tempi in cui l’Europa sembra in guerra contro la Chiesa, spesso strumentalizzando alcuni gruppi sociali (come gli immigrati musulmani o le donne o gli omosessuali) per sradicare le radici cristiane e per limitare la libertà dei cattolici e della Chiesa. Scriveva Kant: “Se il cristianesimo un giorno dovesse arrivare a non essere più degno di amore (…) allora il pensiero dominante degli uomini dovrebbe diventare quello di un rifiuto e di un’opposizione contro di esso; e l’anticristo (…) inaugurerebbe il suo, pur breve, regime (fondato presumibilmente sulla paura e sull’egoismo). In seguito, però, poiché il cristianesimo, pur essendo stato destinato ad essere la religione universale, di fatto non sarebbe stato aiutato dal destino a diventarlo, potrebbe verificarsi, sotto l’aspetto morale, la fine (perversa) di tutte le cose”.

Il Papa sottolinea proprio questa possibilità apocalititca che viene affacciata da Kant secondo cui l’abbandono del cristianesimo e la guerra al cristianesimo potrebbero portare a una fine non naturale, “perversa”, dell’umanità, a una sorta di autodistruzione planetaria, sia in senso morale che in senso materiale (e un tale orrore, peraltro, è oggi nelle possibilità teniche dell’umanità). Essendo l’enciclica un testo molto rigoroso e ponderato, è da escludere che Benedetto XVI abbia evocato l’Anticristo e la “fine dell’umanità” a caso.

Il suo pensiero peraltro è del tutto lontano da suggestioni millenaristiche, c’è dunque da credere che se richiama questi temi scorga veramente nel nostro tempo un confronto drammatico e mortale fra Bene e Male. Oltretutto già in un’altra recente occasione è stata evocata e ben meditata, in Vaticano, la figura dell’Anticristo. E’ accaduto quest’anno, il 27 febbraio, negli esercizi spirituali predicati al Papa dal cardinale Biffi (immagino che i temi siano stati concordati): si è meditato proprio sulla profezia dell’Anticristo (vedi “Le cose di lassù”, ed. Cantagalli). Biffi ha citato infatti il “Racconto dell’Anticristo” di Vladimir Solovev scritto nella primavera 1900, come avvertimento al XX secolo che era agli albori. In quelle pagine il personaggio apocalittico veniva eletto “Presidente degli Stati Uniti d’Europa” e poi acclamato imperatore romano.

“Dove l’esposizione di Solovev si dimostra particolarmente originale e sorprendente e merita più approfondita riflessione” spiega Biffi “è nell’attribuzione all’Anticristo delle qualifiche di pacifista, di ecologista, di ecumenista”. Praticamente un campione perfetto del politically correct. Ecco le parole di Solovev: “Il nuovo padrone della terra era anzitutto un filantropo, pieno di compassione, non solo amico degli uomini, ma anche amico degli animali. Personalmente era vegetariano… Era un convinto spiritualista”, credeva nel bene e perfino in Dio, “ma non amava che se stesso”.

In sostanza questa figura – l’antagonista di Gesù Cristo – si presenterebbe, secondo un’antica tradizione, con gli aspetti più seducenti, una contraffazione dei “valori cristiani”, in realtà rovesciati contro Gesù Cristo, quelli che oggi carezzano il senso comune. L’Anticristo di questo racconto infatti tuona: “Popoli della terra! Io vi ho promesso la pace e io ve l’ho data. Il Cristo ha portato la spada, io porterò la pace”. Parole in cui molti sentono echeggiare quell’accusa al cristianesimo (che sarebbe causa di intolleranza e conflitti) oggi tanto diffusa. Tuttavia si sbaglierebbe a ritenere che il Papa stigmatizzi solo e semplicemente l’anticristianesimo dilagante a causa del laicismo, sebbene così aggressivo e pericoloso. C’è molto di più nei suoi pensieri. Proprio Ratzinger, da cardinale, in una memorabile conferenza a New York, il 27 gennaio 1988, davanti a un uditorio ecumenico, soprattutto di teologi, citò lo stesso racconto di Solovev esordendo così: “Nel ‘Racconto dell’Anticristo’ di Vladimir Solovev, il nemico escatologico del Redentore raccomandava se stesso ai credenti, tra le altre cose per il fatto di aver conseguito il dottorato in teologia a Tubinga e di aver scritto un lavoro esegetico che era stato riconosciuto come pionieristico in quel campo. L’Anticristo un famoso esegeta!”.

Questo discorso fu ripetuto dal cardinale anche a Roma, davanti a una platea di teologi cattolici. Molti, in quelle platee, trovarono sicuramente “provocatoria” questa citazione, sia pure espressa con la pacatezza tipica di Ratzinger che esorta tutti, sempre, a riflettere. Essa però esprime la consapevolezza dell’attuale pontefice – e prima di lui di Paolo VI e di Giovanni Paolo II – che il pericolo non viene solo dall’esterno, da una cultura avversa e da forze anticristiane, ma anche dall’interno, da “un pensiero non cattolico” che dilaga nella stessa cristianità, come denunciò con parole drammatiche Paolo VI quando arrivò a parlare del “fumo di Satana” dentro il tempio di Dio.

Che nella Chiesa, specialmente negli ultimi pontefici, sia diffusa la sensazione di vivere tempi apocalittici (non necessariamente “la fine dei tempi”, ma forse i tempi dell’Anticristo) appare evidente da tanti loro pronunciamenti. Inoltre fa riflettere, anche in Vaticano, la gran quantità di “avvertimenti” soprannaturali, che vanno in tal senso, contenuti in “rivelazioni private” a santi e mistici e in apparizioni di quesi decenni: in qualcuna di esse si afferma addirittura che l’Anticristo sarebbe un ecclesiastico di questo tempo (un “pastore idolo” che sconvolgerà la vita della Chiesa), ma è un’immagine che molti interpretano come riferita a un “pensiero non cattolico” dentro la Chiesa, fenomeno che in effetti è ben disastrosamente visibile. Dà un quadro ragionato e illuminante di tutto questo padre Livio Fanzaga nel volume, appena uscito, “Profezie sull’Anticristo” (Sugarco). Un quadro prezioso per comprendere il senso e la preoccupazione di tanti interventi pontifici. Angosciati sia per le sorti della fede che per le sorti dell’umanità.

La particolare attenzione della Santa Sede all’Italia è dovuta al fatto che qui il peso dei cattolici ha dato – come ha sottolineato il Papa stesso – il segnale di una inversione di tendenza rispetto alle devastazioni anticristiane e nichiliste del resto d’Europa. La Chiesa cioè scommette sull’Italia per riportare l’Europa alle sue radici cristiane e alla fede. Per questo allarma fortemente che in questi giorni, nel Palazzo della politica, si tenti di soppiatto – con la connivenza di alcuni cattolici – di reintrodurre un “reato di opinione riferito alla tendenza sessuale” (come lo definisce “Avvenire”) che apre la strada alla “demoralizzazione” del Paese e domani potrebbe fortemente minacciare la stessa libertà della Chiesa di insegnare la sua morale. Oltretutto tale limitazione alla libertà di pensiero e di parola viene pretesa in nome di un’ideologia libertaria, paradosso che fa riflettere amaramente oltretevere, dove questi scricchiolii sono percepiti come pericolosi avvertimenti prima di un possibile crollo.

sabato 28 febbraio 2009

I subdoli pulpiti laici...


Non so se lo avete notato, ma da qualche tempo a questa parte sulle pagine di alcuni quotidiani che combattono la deprecabile battaglia laicista sono comparsi i sermoni davvero vomitevoli di due famosi "teologi" eretici: Hans Küng e Vito Mancuso.

Davvero sottile la tattica di questi quotidiani, che dimostrano di aver raggiunto una ragguardevole comunione di spirito con l'anticristico...
Sempre in prima linea quando si tratta di sparare sulla Chiesa, criticando ogni iniziativa ortodossa, propongono per i più sprovveduti in modo davvero laido insostenibili papponi di religione fai-da-te.

E loro, i mercenari apostati, sembrano provare un certo gusto mentre con articoloni farciti di paroloni, riducono il cristianesimo alle proprie idee, ergendosi a giudici e critici del Magistero pontificio. Vendono Dio come novelli Giuda per gruzzoli e fama...

Mancuso propone di istituire un Concilio Vaticano III...?!?!? Un Concilio Mancusiano chiaramente, in cui far valere le sue teorie, la sua "teologia" impersonale, il suo gnosticismo...un cristianesimo che non creda nella resurrezione come propongono i suoi libri! Una teologia sicuramente apprezzata all'inferno, dove può vantare i più importanti estimatori, ma non certamente tra i cristiani, quelli veri, quelli che non si lasciano ingannare da certi falsi profeti. Tra le altre cose, solo ora stiamo inizziando ad apprezzare la bellezza del CVII, che senso avrebbe un nuovo Concilio?

Küng da parte sua attacca Papa Benedetto XVI accusandolo di aver tradito lo spirito del Concilio. Arrivando ad affermare perfino che i cristiani cattolici stanno diventando una setta, dimenticando così le più rudimentali nozioni di teologia in nome del dio denaro!
Küng parla di una presunta successione intesa come coordinamento interepiscopale, gettando fango sul primato petrino e dimostrando l'abissale ignoranza del Vangelo e delle inequivocabili parole rivolte da Gesù a Pietro: "Tu sei Pietro".

Il fatto che i loro articoli siano stati scritti il Mercoledì delle Ceneri ci fa riflettere...ma sembra che i diretti interessati abbiano fatto orecchie da mercante al Messaggio di Cristo!

Lascio aperta la riflessione, trascrivendovi un estratto di ciò che Paolo VI, confidò nel 1977 a Jean Guitton, utilizzando parole a dir poco profetiche:

"C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: ‘Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?’. Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. [...] Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia».

sabato 24 gennaio 2009

Obama...che puzza di zolfo!




Imbonitore,
affabile, filantropo, salutista, ambientalista, fascinoso, amico degli animali....

Appena insediato ha ottenuto che i fondi pro-abortisti bloccati dalla precedente presidenza Bush fossero rimpinguati.


Ha siglato il decreto esecutivo che sospende la cosiddetta "Mexico City Policy", il divieto stabilito da George W. Bush che impediva alle organizzazioni che offrono la possibilità di abortire, o che anche solo forniscono consigli in vista dell'interruzione di gravidanza, di ricevere fondi dal governo federale. La mossa era attesa da tempo dalle associazioni per i diritti civili che avevano duramente contestato l'entrata in vigore della legge, due anni fa.

La firma arriva nel giorno successivo al 36mo anniversario della sentenza Roe contro Wade, che ha introdotto l'aborto nella legislazione americana nel 1973.


Elio Sgreccia, ha commentato tale decisione affermando giustamente: "Tra le tante cose buone che poteva fare, il nuovo presidente Usa ha scelto invece la peggiore quella di non fermare la strage di innocenti".


Come se non bastasse, a farci comprendere le future intenzioni Obama ha giurato solennemente nel giorno del suo insediamento per mano del vescovo episcopale (protestante) Gene Robinson, 62 anni, divorziato, padre di due figlie e due volte nonno, unito civilmente da 19 anni con Mark Andrews...


Di certo non è un caso avendo rilasciato questa dichiarazione:


“Mi sento onorato di invitare questi gruppi e queste persone a partecipare alla Parata Inaugurale”, così dice la lettera di invito di Obama agli attivisti gay. “Queste organizzazioni – continua la lettera – incarnano il meglio della storia della nostra nazione, la diversità e l’impegno nel servizio. Il vice-presidente eletto, Biden, ed io siamo orgogliosi di avervi con noi nella Parata Inaugurale”.
Noticias Globales, Año XII. Número 831, 06/09. Gacetilla nº 954. Buenos Aires, 10 enero 2009



Al Lincoln Memorial, in occasione del giuramento, lo attendeva una folla in delirio.A Grant Park a Chicago, a Times Square a New York, a Palm Beach, le strade americane si riempiono di sostenitori di Barack Obama che festeggiano
Le immagini sono eloquenti, scene di follia pura! Obama è osannato ed acclamato come un idolo...

Folla in delirio

Mi sembra di sentire una certa puzza di zolfo...Obama somiglia tanto a qualcuno...

Egli credeva in ciò, ma non amava che se stesso. Credeva in Dio, ma nel fondo dell'anima involontariamente e senza rendersene conto preferiva se stesso a Lui. Credeva nel Bene, ma l'Occhio dell'Eternità, che vede tutto, sapeva che quest'uomo si sarebbe inchinato davanti alla potenza del male, appena appena questa riuscisse a corromperlo, non con l'inganno dei sentimenti e delle basse passioni e nemmeno con la suprema attrattiva del potere, ma solleticando il suo smisurato amor proprio. Del resto questo amor proprio non era ne un istinto incosciente ne una folle pretesa. A parte il suo talento eccezionale, la sua bellezza e la sua nobiltà, anche le altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e di attiva beneficenza, parevano giustificare a sufficienza lo sconfinato amor proprio che nutriva per sé il grande spiritualista, l'asceta, il filantropo.

(...)

Il nuovo padrone della terra era anzitutto un filantropo, pieno di compassione e non solo amico degli uomini, ma anche amico degli animali. Personalmente era vegetariano, proibì la vivisezione e sottopose i mattatoi a una severa sorveglianza; le società protettrici degli animali furono da lui incoraggiate in tutti i modi. La più importante di queste sue opere fu la solida instaurazione in tutta l'umanità dell'uguaglianza che risulta essere la più essenziale: l'uguaglianza della sazietà generale. Questo evento si compì nel secondo anno del suo regno. La questione sociale, economica, fu definitivamente risolta. Ma se la sazietà costituisce il primo interesse per chi ha fame, per quelli che sono sazi sorge il desiderio di qualche cosa d'altro.

Perfino gli animali, quando sono sazi, vogliono di solito dormire, ma anche divertirsi. Tanto più l'umanità, che sempre post panem ha reclamato circenses.
(
da "Il racconto dell'Anticristo" di Vladimir Sergeevic Soloviev"