martedì 31 marzo 2009

Gioacchino da Fiore e Obama


Mi era sfuggito un particolare interessante che padre Raniero Cantalamessa ha messo in evidenza nella sua terza predica Quaresimale. Riguarda il mistico medioevale Gioacchino da Fiore, e Barack Obama.
Sembra infatti che durante la sua campagna elettorale, il neo-presidente abbia citato per ben tre volte il religioso.

«Il fatto che il neo eletto presidente degli Stati Uniti, durante la sua campagna elettorale, si sia riferito per tre volte a Gioacchino da Fiore - ha detto padre Cantalamessa - ha riacceso l'interesse per la dottrina di questo monaco del medioevo».
Tuttavia - ha osservato «pochi di quelli che disquisiscono su di lui, specialmente su internet, sanno, o si preoccupano di sapere, cosa ha detto esattamente questo autore», al quale viene attribuita troppo «disinvoltamente» «ogni idea di rinnovamento ecclesiale o mondiale».

Secondo le interpretazioni più in voga, Gioacchino da Fiore, invocando una nuova era dello Spirito, avrebbe propugnato una nuova Chiesa tutta spirituale, tollerante, libera, ecumenica, in grado di superare e sostituire dogmi e gerarchie. Se così fosse - spiega padre Cantalamessa - sarebbe una tesi «falsa ed eretica, perchè intacca il cuore stesso del dogma trinitario», secondo il quale lo Spirito non è successivo, ma contestuale e compenetrato con Dio e con Cristo.

La pantera travestita da agnello di Apocalittica memoria colpisce ancora!

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