venerdì 20 marzo 2009

Papa e AIDS


Durante il suo recente viaggio in Africa il Santo Padre ha ricordato agli africani che l’Aids “non si può superare con la distribuzione dei preservativi che anzi aumentano i problemi”.

Questa affermazione, per altro verissima, ha innescato un vespaio di sterili (è proprio il caso di dirlo) polemiche.

Tutti si sono stracciati le vesti ignorando o facendo finta di ignorare ciò che la stessa OMS ha rivelato, ovvero che nonostante la distribuzione di preservativi nei paesi poveri il numero dei malati di Aids non solo non è diminuito, ma è addirittura aumentato.

Dietro queste accuse si nasconde la mano nera delle industrie farmaceutiche in combutta con i grandi organismi internazionali, che ormai da anni stanno facendo di tutto per convincere l'opinione pubblica sulla bontà dei contraccettivi meccanici al fine di accrescere la promiscuità sessuale.


Come si può pretendere che diminuisca l'incidenza del virus incrementando i rapporti promiscui che sono alla base del contagio?

Ma di quegli ipocriti interessi che si nascondono dietro a veri e propri drammi il mondo laico preferisce non parlare, in fondo il miglior modo per sviare l'attenzione sulle reali problematiche non è forse quello di "buttarla in caciara" ovvero di incrementare polveroni?

Una cosa è certa, se la sessualità si esercita sganciata dalla responsabilità, l'AIDS si farà beffe di lascivi e incontinenti, tanto nei paesi poveri quanto nel ricco Occidente.

Basterebbe utilizzare la testa invece di ragionare con la cintola, ma riflettere, in questi tempi bui, pare sia diventato per alcuni troppo impegnativo.


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