domenica 22 aprile 2012

Una porzione di pesce arrostito...


La grande gioia può non farti credere a ciò che vedi, perché va oltre ciò che hai davanti, come quando dinnanzi a qualcosa di impensabile e straordinariamete bello dici "no...dai...non può essere vero!".

Gesù allora richiama alla realtà e chiede quello che tu hai di pronto: una porzione di pesce arrostito. Lui prende e mangia quello che è tuo per dirti:
 "Sono qui, mi interessa ciò che è tuo. Non importa cosa sia, purché sia tuo. Questo ti permette di conoscermi. Dammi ciò che ti appartiene.Se tu vedi che lo faccio mio, magari ti convinci che sono proprio Io che vengo a te". 

Il dubbio, poi, in un contesto di speranza, può avere un risvolto positivo. Può aiutare a percepire bene, a distinguere, creando il salutare desiderio di andare più in profondità. Non è la passiva accoglienza ciò che permette di conoscere Gesù! 

Ciò che accade lungo la via, ciò che vivi con gli altri, può darti l'opportunità di riconoscere il tuo Signore. Lui cammina con te. Ma i tuoi occhi per vederlo hanno bisogno di perdere la loro opacità. 

Se tu cerchi il Dio potente, straordinario, che risolve tutte le cose, ti precludi la possibilità di riconoscerlo. Il Dio che ti appare è un uomo crocifisso. E se ti mostra le sue mani e i suoi piedi feriti è per ricordarti che la vita nuova passa attraverso la sua umanità consegnata all?Amore, si genera nella donazione di sé che arriva alle estreme conseguenze. Non esiste un amore più grande che quello di dare la vita per i propri amici. 
E tu fino a che punto stai donando la tua vita?

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