sabato 30 aprile 2011

Garibaldi, il massone credulone


tratto da un articolo di Rino Cammilleri
su laBussolaquotidiana.it
titolo originale: l'antipapa Garibaldi

Giuseppe Garibaldi viene iniziato massone nella loggia «Asile de la Vertude» di Rio de Janeiro nel 1844. Poi alla loggia «Les Amis de la Patrie» e in quella «Daniel Tompkins n. 471» di New York. Il 3 luglio 1962 procura l’affiliazione di tutto il suo stato maggiore. Nel 1863 è eletto Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato di Palermo. L’anno seguente diventa Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

Nel 1872 è acclamato Gran Maestro onorario a vita. Nel 1876 è anche Gran Ierofante del Rito Antico e Primitivo, suprema carica mondiale dei riti egizi congiunti di Memphis e Misraim. Come riporta Pierluigi Baima Bollone (Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia, Priuli & Verlucca), nel 1879 comprò per corrispondenza una «cintura elettrica» americana «in grado di ridare l’energia vitale perduta». Gli serviva anche per la sua artrite, a causa della quale talvolta dovette essere portato in parlamento a spalla. L’autore si stupisce per la sua «credulità». Noi no.

Infatti, l’Eroe dei Due Mondi era in confidenza con Madame Blavatsky, fondatrice della teosofia (si dice che abbia preso parte alla battaglia di Mentana contro i papalini e vi sia rimasta ferita), il cui testo base, “Iside svelata”, affermava: «La pietra angolare della Magia è la conoscenza intima del magnetismo e dell’elettricità». Giusto in quei tempi l’applicazione in larga scala dell’elettricità aveva convinto molti che l’uomo, impadronitosi della Folgore di Zeus come Prometeo, non aveva più bisogno di credere alle religioni. La più retriva delle quali era il cattolicesimo papista. Chi ne disprezzava il clero e i riti, paradossalmente si sottoponeva a rituali molto più complessi e a gerarchie cento volte più complicate.


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