venerdì 11 maggio 2012

Lo scopo dell'arte? Innamorare



Cos'è l'arte se non il tentativo dell'uomo di rendere visibili attimi eterni? Fissare, trasmettere, rendere manifesto l'inaccessibile, l'invisibile che suscita stupore. 
L'arte è una delle più straordinarie forme di comunicazione date all'uomo per dire l'amore, per innamorare
Si, per innamorare...ossia per collocare stabilmente chi guarda stupito nella condizione amorosa (IN-AMORARSI).

Quante volte davanti ad un capolavoro avete provato una stretta al cuore, un fremito, un brivido che vi attraversava? 
Quante volte siete rimasti fermi, senza dire una parola, incantati dalla Bellezza, a rimirare i più piccoli particolari, a soffermarvi su di essi fino a provare un'inesprimibile gioia?

Ogni qual volta tutto questo è accaduto nella vostra vita, vi siete innamorati. O meglio vi siete lasciati innamorare permettendo all'artista di realizzare il suo scopo. E avete gioito.

Si, perché chi ama e sa lasciarsi innamorare, gioisce. Perché la gioia sta all'amore come l'opera d'arte all'artista che le ha dato vita...E chi non gioisce, chi non riesce più a sorridere è perché in cuor suo ha smesso di essere inn-amorato. Sì! Innamorato della vita, con le sue luci e le sue ombre. Innamorato di tutta la vita, stabilmente.

Compito dell'artista è dunque innamorare...così ha fatto il Creatore, attraverso il creato, con le creature. Lui l'Artista con la A maiuscola. Così ha fatto Dio con noi, uniche ed insostituibili opere d'arte. 

Anche noi possiamo essere degli artisti, e lo siamo realmente, ogni qual volta diamo forma all'amore che è in noi, ogni qual volta con parole, gesti, immagini, suoni e colori suscitiamo Amore nell'altro. Perché in fondo questo è lo scopo dell'arte, innamorare.

Lo scopo dell’arte non è quello di risolvere i problemi, ma di costringere la gente ad amare la vita. Se mi dicessero che posso scrivere un libro in cui mi sarà dato di dimostrare per vero il mio punto di vista su tutti i problemi sociali, non perderei un’ora per un’opera del genere. Ma se mi dicessero che quello che scrivo sarà letto tra vent’anni da quelli che ora sono bambini, e che essi rideranno, piangeranno e s’innamoreranno della vita sulle mie pagine, allora dedicherei a quest’opera tutte le mie forze.   (L.Tolstoj, Lettere)

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