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venerdì 30 marzo 2012

Nonna a pagamento......



Nonna affittasi.
 “Per preparare ai vostri figli ottimi pranzetti, per leggere loro favole e cantare la ninna nanna, per giocare e fare i compiti insieme, per accompagnarli ovunque..”. Segue il numero del telefono cellulare.
E’ l’annuncio, originale e singolare, di una sessantenne che, visto il tempo di crisi, ha deciso di mettere da parte pantofole e uncinetto e darsi da fare. Con la misera pensione non si va avanti: il governo dei cosiddetti tecnici ha deciso di tartassare i pensionati? “Niente paura, inventiamoci qualcosa”, ha pensato la donna. E’ inutile piangersi addosso. Si è attrezzata di telefono cellulare ed ha esposto in una tabaccheria del quartiere  il singolare annuncio.
La signora rimase vedova molto giovane. Se per lei la vita è stata molto avara, dall’altro canto le ha dato una grande forza d’animo. Perché allora non mettere a frutto l’esperienza vissuta? Ed eccola disposta ad “affittare” le virtù di una nonna acquisite dall'esperienza

Sembrerebbe uno scherzo ma non lo è, e dietro alla sensazione di simpatia che suscita la cosa c'è molto ma molto da riflettere....

martedì 27 marzo 2012

Sono carità e umiltà le ragioni della nostra fede



Il cardinale Angelo Bagnasco invita ad andare al cuore dell'esperienza cristiana


di Antonio Gaspari
ROMA, lunedì, 26 marzo 2012 .- La carità è il “cuore dell’esperienza cristiana” e l’umiltà è “la virtù della sequela di Cristo”.
Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, oggi 26 marzo a Roma nel corso della prolusione al Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Nei deserti della vita, tra asprezze e vacuità, presi dentro ad un materialismo che ha il proprio contrappunto negli affanni di una crisi indomabile, noi con le nostre comunità – ha precisato il Presidente della CEI - abbiamo cercato di trasformare questo in un tempo di grazia”. 

“La Quaresima – ha spiegato il porporato - è icona dell’esistenza e scuola per imparare a vivere come ha fatto Gesù, senza scappatoie: o il potere e i suoi derivati, o la croce in vista della Risurrezione”. 


Di fronte all’indifferenza e al disinteresse, che nascono dall’egoismo mascherato da una parvenza di rispetto per la sfera privata, l’Arcivescovo di Genova ha indicato la Lettera agli Ebrei: “Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (10,24).
“Grazie all’Eucarestia – ha sostenuto il cardinale Bagnasco -noi siamo compenetrati con Cristo, ma anche tra di noi: la nostra esistenza è correlata con quella degli altri: Sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione sociale”. 

Citando il Pontefice Benedetto XVI, il Presidente della CEI ha ricordato che “l’umiltà è soprattutto verità, vivere nella verità, imparare la verità, imparare che la mia piccolezza è proprio la grandezza”. 

A questo proposito il Papa ha aggiunto: “Io penso che le piccole umiliazioni, che giorno per giorno dobbiamo vivere, sono salubri, perché aiutano ognuno a riconoscere la propria verità, ad essere così liberi dalla vanagloria che è contro la verità e non mi può rendere felice”. 

Il cardinale Bagnasco ha precisato che mentre per l’uomo “l’autorità significa possesso, potere, dominio, successo”, per Dio vuol dire invece “servizio, umiltà, amore” significa entrare “nella logica di Gesù che si china a lavare i piedi ai discepoli”
E “solo nella testimonianza concreta dell’umiltà la fede può attecchire e tornare a risplendere” per questo motivo il Santo Padre si è fatto banditore dell’Anno della Fede.
In merito all’Anno della Fede, il Presidente della CEI ha spiegato che “Sarà in primo luogo un interrogarsi in profondità su chi è Gesù Cristo per noi”,
Dobbiamo – ha aggiunto - far tornare il Trascendente nell’orizzonte dei nostri contemporanei, invitandoli a sviluppare nuovamente la capacità di percepire Dio”.

Circa la paura che la gente avverte per la situazione di crisi in cui oggi si trova, la più grave dal dopo-guerra, l’Arcivescovo di Genova ha rassicurato spiegando che se ne può uscire “più forti spiritualmente e più attrezzati umanamente” modificando le nostre abitudini ma soprattutto “il nostro modo di pensare”.
Ed ha concluso: “Solo una generale conversione di mentalità che comporti conseguenze vincolanti – ad esempio, sul fronte del fisco, di un reddito minimo, di un welfare partecipato, di un credito agibile, insomma di un civismo responsabile – può ricreare quel clima di fiducia che oggi sembra diradato o dissolto. Un clima che sollecita e motiva l’affidamento reciproco”.

martedì 7 febbraio 2012

Non morire....c'è la crisi


funerali a rate, perché piangere due volte?

Roma, 31 gen - C'è la crisi e purtroppo bisogna spendere soldi per un funerale? Niente paura, una ditta romana di pompe funebri offre un servizio di funerale a rate e ha pensato allo slogan "Perché piangere due volte?" che sta facendo discutere. Oltre a questo manifesto, la ditta ne ha realizzato un altro, altrettanto criticato: "Se hai bevuto, fai guidare qualcun altro. O saremo noi a darti un passaggio"

Dal sito "Virgilio" 





NO COMMENT

venerdì 27 gennaio 2012

Anche questi Castelli crollano.....


C’è una abissale differenza tra la visione da casa di “Servizio Pubblico” e l’essere tra la folla dei disperati che ha perso il lavoro, che non vede prospettive per il futuro. In quell’edificio comunale del cagliaritano, occupato martedì sera dalla Consulta dei Movimenti, gli umori erano palpabili, intensi.

 Le immagini immediatamente messe in rete su , che come ambiente principale mostrano lo studio di Michele Santoro  per una volta fanno passare in secondo piano il super protagonista conduttore.
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Dall’intervento del leader del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris, a quello del sindaco Piergiorgio Lixia, senza dimenticare l’operaio Antonello Pirotto che con una colorita da qualche Castelli non rompermi i c....”, ha descritto il dramma dell’industria isolana che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie.

Uomini di mezza età che improvvisamente e di fronte all’indifferenza delle istituzioni, governo in primis, si sono ritrovati in cassa integrazione e tagliati fuori per motivi anagrafici dal mondo del lavoro.
Il tangibile disgusto creato dalle immancabili e discutibili esternazioni razziste dell’ex ministro della Lega Nord che ha inveito contro i siciliani (dimenticando che il Pdl proprio in Sicilia ha un immenso bacino di voti.

Povertà (il prezzo del latte e dei derivati sottostimato, indebitamento delle attività produttive e conseguente perdita di posti di impiego), sottosviluppo (mancanza di servizi essenziali come la possibilità di fruire del gas metano), critiche forti ai costi e privilegi di una classe parlamentare da riformare: nessuno è stato risparmiato, nemmeno il governo Monti  insediatosi recentemente.

L’importante è che questa puntata di “Servizio Pubblico” venga ricordata come la serata del disagio da affrontare e non solo come quella dell’ennesima fuga da uno studio televisivo di un Castelli che vive in un pianeta personale lontano dalla realtà o di un Santoro che riesce a catalizzare lo spettacolo su se stesso strumentalizzando il dolore della gente comune.