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giovedì 5 gennaio 2012

L'incompatibilità della pratica Yoga con la fede in Cristo



Che cosa è lo yoga? 
La parola yoga significa "unione", l'obiettivo dello yoga è quello di unire il propria transitorio (temporaneo) sè, "JIVA" con l'infinito "Brahman", la sostanza spirituale, impersonale, che è tutt'uno con la natura e il cosmo, la sostanza divina impersonale che "pervade, avvolge e alla base di tutto". 

Lo yoga ha le sue radici nelle Upanishad indù, risalente a 1.000 prima di Cristo, ed ha come fine quello di "unire la luce dentro di te con la luce del Brahman". "L'assoluto è all'interno di uno stesso", dice il Chandogya Upanishad, "TAT Tuam ASI" o "sei tu quello". Il Divino dimora in ognuno di noi attraverso il suo rappresentante microcosmico, il sé individuale chiamato "Jiva". 

Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna descrive il Jiva come "la mia porzione eterna", e "la gioia dello Yoga viene allo yogi che è uno con Brahman". 

Nel 150 d.C., lo yogi Patanjali ha spiegato gli otto modi che conducono le pratiche Yoga dall'ignoranza all'illuminazione
Tali otto vie sono come una scala ascendente: 
l'autocontrollo (yama), l'osservanza religiosa (niyama), le posture (asana), gli esercizi di respirazione (pranayama), il controllo dei sensi (pratyahara), la concentrazione (dharana), la contemplazione profonda (dhyana), la illuminazione (samadhi). 

E' interessante notare, qui, che le posture e gli esercizi di respirazione, fondamentali nello yoga più diffuso in Occidente, rappresentano i punti 3 e 4 di questo vero e proprio cammino di unione con il Brahman

Lo yoga non è solo un elaborato sistema di esercizi fisici, ma costituisce una vera e propria disciplina spirituale con la pretesa di condurre l'anima al Samadhi, l'unione totale con l'essere divino. 

Samadhi è lo stato in cui il naturale e il divino diventano uno, l'uomo e Dio diventato uno senza alcuna differenza (Brad Scott. "Esercizio o pratica religiosa? Yoga: Che cosa mai l'insegnante ha insegnato in quella classe di Hatha Yoga" in "Expositor Watchman", Vol . 18, No. 2, 2001).

Una tale visione è radicalmente contraria al cristianesimo che distingue chiaramente tra Creatore e creatura, Dio e uomo

Il nome "yoga" porta già in sé il riferimento esplicito ad un mondo lontano dal cristianesimo, ad un pensiero molto elaborato e distante dal Vangelo. Dire semplicemente "faccio yoga per il benessere del mio corpo", oppure "che male c'è a fare yoga, tanto è solo esercizio fisico" è un grave errore, una leggerezza intollerabile, perché di fatto più o meno inconsapevolmente lo yogi aderisce ad una vera e propria pratica religiosa. 

Diffidate perciò da tutti coloro che nelle vostre parrocchie o nei luoghi in cui lavorate, pur presentandosi come cattolici vi parlano di yoga e vi fanno discorsi sul riprendere consapevolezza dell'essere scintille divine, oppure vi tirano in ballo grandi dottori della Chiesa come Tersa d'Avila o Giovanni della Croce per giustificare le loro astruse teorie. Dietro l'uso di termini ambigui si nasconde la menzogna. 

Chi accetta lo yoga e le filosofie ad esso affini, accetta l'emanazionismo ed il panteismo, ed in alcuni casi, quando ad esempio si fa ricorso ai mantra, perfino alla divinazione.

La filosofia e la pratica dello yoga si basano sulla convinzione che l'uomo e Dio sono uno. Si insegna a concentrarsi su se stessi invece che sul vero Dio. Esso incoraggia i suoi partecipanti a cercare le risposte ai problemi della vita e le domande entro la propria mente e coscienza, invece di trovare soluzioni nella Parola di Dio attraverso lo Spirito Santo come è nel Cristianesimo. 
Così si lascia sicuramente la porta aperta all'inganno del nemico di Dio.

giovedì 26 marzo 2009

Dopo la pillola del giorno dopo alle undicenni arrivano gli spot pro-aborto!



Dopo l'agghiacciante notizia di ieri secondo cui in Inghilterra anche le bambine undicenni potranno richiedere la pillola del giorno dopo (che lo ricordiamo è un abortivo a tutti gli effetti) con un semplice SMS, per evitare che i genitori siano informati... Ecco l'ultima trovata per combattere le gravidanze indesiderate, o meglio per perpetrare l'olocausto silenzioso.
Il governo britannico, incapace di fronteggiare le migliaia di adolescenti rimaste incinte, si appresta ad autorizzare le cliniche per l'interruzione di gravidanza a fare pubblicità in tv e in radio. A rivelarlo, in prima pagina, sono sia l'Independent sia il Daily Mail, secondo i quali oltre alle campagne pro-aborto saranno consentiti spot espliciti pro-profilattico nelle ore di maggiore ascolto.

In tutto questo nessuno pensa che il problema è alla radice, è nella pansessualizzazione dei media e nella mancanza di un'educazione al pudore e alla continenza.

Possibile che nessuno capisca che queste iniziative non faranno altro che favorire ancora di più il triste fenomeno? Stanno dando la luce verde al sesso libero a tutte le età e nessuno muove un dito. che vergogna!

Il preservativo che preserva il conto in banca


Eh sià, a quanto pare l'unica cosa che preserva il presrvativo nella lotta contro l'AIDS è il conto in banca delle multinazionali che li producono. Ecco cosa dicono studi autorevoli...

di Giuseppe Garrone ed Elena Baldini

http://www.comitatoveritaevita.it/repository/Il_preservativo_che_non_preserva.pdf

Comitato Verità e Vita - 23 Marzo 2009

Siamo alle solite.
Appena il Papa apre bocca, si scatena il putiferio. Anche quando dice cose ovvie e semplicissime, come il fatto che il preservativo non serve ad evitare il diffondersi dell’aids.
Naturalmente, c’è chi si è affrettato a dire che il Papa stava solo esponendo, come è logico, la dottrina morale cattolica. Ma Egli parlava soprattutto in difesa della vita di milioni di bambini e adulti.
Per dirla con le parole nude e crude della scienza, uno studio neanche troppo recente (1990) della “JOHN HOPKINS UNIVERSITY”, («Population Reports», vol. XVIII, n. 3, serie H, n. 8), il contatto diretto con sperma infetto è la causa principale della trasmissione per via sessuale del virus dell’Aids. In una eiaculazione vengono emessi circa 3,5 millilitri di sperma, e il liquido seminale di un uomo sieropositivo contiene più o meno 100.000 particelle di virus per microlitro (0,001 millilitri). Una caratteristica dei virus è proprio la loro dimensione incredibilmente ridotta. Al microscopio elettronico si è potuto costatare che il virus Hiv è una pallina del diametro di appena 100 nm (nanometri), cioè 0,1 micron (1 micron = 0,001 mm e 1 nanometro è un miliardesimo di metro). Ciò significa che il diametro della parte più grossa dello spermatozoo, la testa, che è di 3 micron, è trenta volte più grande del virus dell’Hiv. E’ come dire che, se lo spermatozoo ce la fa a oltrepassare la parete del preservativo, il transito è trenta volte più comodo per il virus.
I vari test eseguiti dall’industria della gomma (test di permeabilità sotto pressione, test elettrico, ecc.) dimostrano chiaramente che “Sulla superficie del preservativo la struttura onginale appare al microscopio come un insieme di crateri e pori. I crateri hanno un diametro di circa 15 micron e sono profondi 30 micron. Più importante per la trasmissione dei virus è la scoperta di canali del diametro medio di 5 micron, che trapassano la parete da parte a parte. Ciò significa un collegamento diretto tra l’interno e l’esterno del preservativo attraverso un condotto grande 50 volte il virus” (C.M. ROLAND, The Barrier Performance of Latex Rubber, in «Rubber World», giugno 1993, p. 15).
Ed è noto che il preservativo non è una barriera assoluta contro il concepimento, nonostante che per il concepimento siano necessari milioni di spermatozoi, mentre per l’infezione bastano pochi virus!
L’illusione che fa aumentare il rischio e che uccide!
“Soprattutto per i giovani, che non pare si preoccupino tanto di che cosa ci sia di vero in questa millantata sicurezza, un simile consiglio può essere piuttosto uno stimolo a «provarci» ogni tanto, proprio perché istigati da questa propaganda del preservativo.
Ma uno già positivo Hiv, pur non volendo nuocere ad altri, può essere invogliato a rapporti nell’illusione della barriera.
Un’infezione da Hiv è tuttora una malattia mortale, ma a chi mette in giro questa pubblicità col finanziamento, in questo caso, dai vari ministeri della sanità non pare che importi molto di avere cadaveri sulla coscienza…di sicurezza, il preservativo, ne offre tanta quanta il tamburo di un revolver nella roulette russa” (Joannes P.M. Lelkens, Aids: il preservativo non preserva, 1994).
Cosa c’è quindi dietro a tutto questo?
Enormi interessi economici e l’ideologia antivita.

lunedì 12 gennaio 2009

L'amarissima lettera del dott. Cappello getta nuova luce sul caso Englaro



LO CONFESSO, HO CURATO LA NUTRIZIONE ASSISTITA IN DECINE DI CASI ENGLARO.

Fonte: Il Foglio 31 Dicembre 2008

di Gianfranco Cappello
Lettera amarissima di un professore di medicina


Sono un professore dell` Università di Roma La Sapienza, tra i primi in Italia e nel mondo a occuparmi di nutrizione artificiale. Devo confessare di aver dedicato la mia vita a questo tipo di trattamento e di aver trattato almeno quattomila pazienti a lungo termine. Nella quasi totalità dei casi queste cure sono state fatte a domicilio con la collaborazione della famiglia del paziente. La metà di questi pazienti era in condizioni di vita quasi vegetativa e io li ho fatti sopravvivere per anni a una morte che era quasi certa fin dall`inizio. Per farvi capire, si trattava di migliaia di casi Englaro che io ho messo in trattamento con nutrizione artificiale e che poi ho curato personalmente, senza capire quello che stavo facendo.

Perché mi rendo conto oggi, viste le considerazioni espresse da autorevoli scienziati ed esperti di etica sul caso Englaro, che questa pratica è criminale: ho allungato colpevolmente le sofferenze di uomini e donne senza alcun motivo, visto che la speranza di un recupero era quasi nulla. Sono stato un aguzzino e li ho fatti soffrire inutilmente. Come scusante, ho il fatto che la "pessima" università dove ho studiato e dove ora insegno mi aveva inculcato il concetto che il compito del medico è quello di difendere la vita, nei limiti del possibile. Invece apprendo che questo concetto, valido ai tempi di Ippocrate, oggi deve essere rivisto. Anzi, prossimamente il giuramento di Ippocrate conterrà una "postilla Englaro" che lo adeguerà ai tempi nuovi.

Altra mia scusante è il fatto che le migliaia di parenti di pazienti, miei complici in questo misfatto e che mi hanno aiutato a mandare avanti la nutrizione artificiale, mai mi hanno fatto notare l`enormità di quello che stavamo facendo.

Anzi, mi pregavano di prolungare le sofferenze dei loro, ed erano così sadici da piangere - probabilmente di rabbia - tutte le volte che ne moriva qualcuno. Sempre a mia scusante, posso portare il fatto che non ho visto mai l`ombra di una sofferenza in questi pazienti, che mi sembravano incoscienti al punto da non avvertire quasi lo stimolo dell`introduzione di un ago per la flebo.

Ma illustri scienziati dicono che questi pazienti soffrono moltissimo. Ho una sola perplessità: non ho mai visto uno solo di questi illustri scienziati al capezzale di uno dei miei pazienti. Ma forse li hanno visti altrove, oppure sono scienziati così illustri che non hanno neanche la necessità di vedere e toccare le cose.


C`è un`altra stranezza: i parenti dei miei pazienti, che li curano personalmente e a casa loro da molti anni (29 pazienti sopravvivono da più di dieci anni) giurano che non li vedono soffrire.

Invece il papà della Englaro, che per molti anni ha scelto di far curare la sua figliola in una clinica e da altri, la vede soffrire atrocemente. Bisognerebbe meditare su questo punto e forse gli illustri scienziati potrebbero illuminarci. Comunque sia, dobbiamo ringraziare il caso Englaro perché finalmente, in una società veramente moderna, si parla di "vita degna di essere vissuta".

Anche qui sto imparando delle cose che non immaginavo neppure.

Ho visto almeno quindicimila pazienti nella mia - adesso criminale - pratica della nutrizione artificiale e molti di essi avevano una qualità di vita molto scadente: ferite aperte, tumori dolorosi, paralisi incredibili.

Molti non potevano parlare e molti di quelli che parlavano non sapevano dire cose sensate. Ma quelli che parlavano e potevano ragionare, pur vivendo in quelle condizioni, non mi hanno mai fatto sapere che intendevano rinunciare a vivere. Anzi, mi stimolavano a farli vivere ancora, cosa che io, colpevolmente, ho fatto sempre. Capisco adesso che avrei dovuto negare il mio aiuto e avrei dovuto spiegare loro che non ha significato vivere certi tipi di vita.


Da oggi, illuminato dal caso Englaro, dirò a tutti i parenti dei miei pazienti che il tempo speso a farli sopravvivere è tempo perso e che il loro sforzo di farli vivere, il rinunciare da anni a ogni vacanza, lo spendere soldi per medicine, il passare i giorni e le notti a quel capezzale è il frutto di menti malate, probabilmente sadiche.

Farebbero bene ad andare da uno psicologo, come ho deciso
anche io di fare da oggi. Mi sembra anzi strano che, leggendo del caso Englaro, tutti questi parenti non siano venuti, numerosi, al Policlinico Umberto I° per protestare e accusarmi del tragico errore in cui li ho indotti.


Come tutti avrete capito evidentissimamente il prof. Cappello si sta prendendo gioco delle falsità e delle assurdità che si vanno diffondendo riguardo alla legalità dell’eutanasia, cioè della uccisione di pazienti che, come Eluana Englaro, fossero in stato vegetativo o simile .
La lettera del prof. Cappello appunto nella sua profonda ironia è la risposta più bella e più sapiente a tutte le affermazioni di coloro che apertamente o mascheratamente difendono l’eutanasia.
Bravo prof. Cappello, grazie!!
Viva la vita dal concepimento alla morte!!
Viva la medicina che cura l’uomo dal concepimento alla morte; evviva Gesù Cristo Dio della vita, Difensore supremo della vita.

Aggiungo: sulla linea ironica del prof. Cappello potremmo pensare a una lettera del Papa e della Chiesa che si “scusa” con il mondo per avere aperto ospedali, per avere curato persone malate, per avere aiutato persone handicappate, per avere dato assistenza e alloggio a persone mentalmente handicappate o deformi etc...sarebbe la più degna continuazione della preghiera che il Papa Giovanni Paolo ha fatto per implorare perdono per le colpe degli uomini di Chiesa. Sì abbiamo “sbagliato” ma abbiamo sbagliato soprattutto ad aiutare gli ultimi, i malati, i poveri E ha “sbagliato” Gesù Cristo a farsi crocifiggere , a soffrire, ad amare i bisognosi ...cioè ad amare anche noi. “Perdonateci” e “perdonatelo” .