domenica 22 aprile 2012

Biancaneve e le intuizioni dei fratelli Grimm


Maximiliano Cattaneo ha recentemente dedicato un bell'articolo su LaBussolaQuotidiana.it alla fiaba di Biancaneve, mettendo in risalto interessanti particolari sul celebre racconto dei fratelli Grimm. 

Quanti hanno mai notato che la matrigna di Biancaneve non ha un nome? 
Questo aspetto è estremamente interessante. E' senza identità. L’intuizione dei Grimm sembra essere che quando una persona si dà al male, allontanandosi dal bene, perde la sua identità, perde il suo nome; come il ricco epulone della parabola evangelica, spersonalizzato da una dissoluzione che lo ha privato dell'umanità.

Biancaneve cammina nel bosco mentre le fiere le passano accanto senza farle del male. Il creato riconosce l’antico ordine. Non vi ricorda Isaia 11 e 65? 
I nani sono sette (numero molto particolare...un richiamo ai 7 Sacramenti?) e, pur essendo lei una principessa, le insegnano a svolgere lavori umili, a servire (l'importanza della diakonia). Essi la avvisano del fatto che la sua nemica sarebbe presto arrivata a minacciarla, quindi, le comandano di non far entrar nessuno. Biancaneve disobbedisce per tre volte a quest’ordine (anche questa volta un numero che non appare casuale), e per tre volte cade sotto la tentazione della matrigna che si traveste e si presenta alla porta della casetta dei nani. Una straordinaia metafora della tentazione diabolica. 
Biancaneve scende, poi, in uno stato di morte dal quale solo un principe innamorato della sua bellezza riesce a svegliarla. Sembra immediato il riferimento a Cristo, amante della bellezza dell’uomo che con amore libera la sua creatura, gli ridona vita, l'attira a sé, la sposa.

Questi giorni è nelle sale un film sulla fiaba dei fratelli Grimm, diretto dall’indiano Tarsem Singh. La chiave interpretativa e le variazioni apportate dagli sceneggiatori sono davvero interessanti. I nani, ad esempio, sono gli esclusi del villaggio, i brutti, i non voluti, eppure saranno loro a salvare Biancaneve. Un bell'insegnamento, considerando i tempo che viviamo! Biancaneve, inoltre è una nobile che non si vergogna di servire dei farabutti, dai quali imparerà a giocare la vita in prima persona.  Felice intuizione anche il prezzo che la matrigna dovrà pagare per tutti i malefici compiuti nel corso della sua vita: una mortificazione per la sua vanità, che è al tempo stesso evidenza del suo malessere spirituale.

Un film da vedere, una fiaba da rispolverare. Sempre che non siate troppo cresciuti e sappiate ancora farvi piccoli come bambini!



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