giovedì 17 novembre 2011

Hardcore Warriors e le piramidi umane che evocano paesaggi danteschi



Ho sempre pensato che i racconti dell'Inferno di Dante fossero il frutto della brillante fantasia del poeta fiorentino. Mi sono dovuto ricredere dopo aver visto il SEGUENTE SERVIZIO de "Le Iene".
Conoscevo il fenomeno dei Rave Party e termini quali "musica hardcore", "gabber" e "gabberino" mi erano piuttosto familiari, ma i Guerrieri dell'Hardcore, no, non li aveva mai sentiti nominare.

Nelle loro performance notturne in specifici gironi infernali, questi giovani vestiti come i cattivi di Robocop 3, si esibiscono in danze frenetiche al ritmo di una "musica" assordante.
Questi "sabba del nulla" culminano nell'evento clou della piramide umana, in cui la bolgia di carne danzante si ammassa verso il centro, tra spintoni, corse e calci volanti, per formare una cuspide alta quanto il soffitto.

Nell'impresa, naturalemente, ci si ferisce in modo più o meno grave...ma questo, a quanto pare, rientra nel "divertimento" della serata.
Quando non si finisce al CTO ci si sveglia di pomeriggio, lividi come melanzane di una settimana.

Ma si, in fondo come dice il ragazzo dell'intervista, è quando si prende una scarpata in faccia che, testuali parole, "ci si sente vivi!".

E mentre penso alla sconcertante affermazione fatta dal giovane, ancora shockato ripenso all'Inferno di Dante in cui i dannati avevano quantomeno il buonsenso di rimpiangere il bene perduto.

A quanto pare i tempi in cui apriranno discoteche per ematofaghi stile BladeII non sono poi così lontani.
E' solo questione di tempo e di moda.


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