lunedì 26 marzo 2012
lunedì 6 febbraio 2012
Odifreddi, l'acqua di Lourdes e la negazione dell'evidenza
Era da tempo che Piergiorgione Odifreddi non sparava a zero sulla religione dalle pagine del suo blog "Il non senso della vita".
I miracolati, hanno nomi e cognomi che lo scientismo non può cancellare, nomi come quello di Elisa Aloi affetta da tubercolosi osteo-articolare, con il corpo coperto di fistole scomparse spontaneamente dopo l'immersione nelle acque del Santuario; o quello di Vittorio Micheli ex-alpino colpito da tumore maligno alla testa del femore, con la gamba sinistra attaccata al resto del corpo attraverso muscoli e pelle, a cui dopo un bagno nella piscina di Lourdes l'osso mangiato dal male si è ricostruito.
lunedì 30 gennaio 2012
Grano dai sassi
Passano gli anni, cambiano terreni e strade, ma la semina continua e il buon Dio saprà far crescere ancora una volta buon grano dai sassi.
mercoledì 11 gennaio 2012
Quando si dice una prefazione d'autore
L'ampia documentazione storica sui fatti di Lourdes riporta che Bernadette non solo conobbe il parroco Peyramale dopo la tredicesima apparizione, ma che per giunta da questi fu perfino maltrattata e pesantemente minacciata. Praticamente l'esatto contrario di quanto affermato da Odifreddi.
sabato 12 novembre 2011
Lourdes e lo straordinario miracolo di John Tryanor
venerdì 4 giugno 2010
Il miracolo di Gaia, nata dalla mamma in coma
domenica 6 settembre 2009
La miracolosa immagine della Madonna di Coromoto
mercoledì 26 agosto 2009
Malata di SLA guarisce miracolosamente a Lourdes
Ne sa qualcosa la Signora Antonia Raco affetta da SLA che recatasi in barella i primi di agosto a Lourdes per chiedere la grazia per una bimba di 5 anni...è ritornata sulle proprie gambe, completamente guarita!
Cari razionalisti, andate a guardare di persona le cartelle cliniche, andate a parlare con i neurologi...prego...Chissà che possiate incontrare Dio.
P.S. Scrivo cari razionalisti, perchè so che mi leggete ed in effetti me ne avete dato comprova con i messaggi che mi sono arrivati via e-mail.
tratto da Il Giornale
25 agosto 2009
Malata di Sla guarisce nelle acque di Lourdes
Torino - "Preferisco parlare di un dono, di una grazia, non di miracolo". Nelle parole di Antonia Raco, la donna di Francavilla sul Sinni affetta da Sla che, dopo un viaggio a Lourdes, ha ripreso a camminare, tutta la commozione di chi, davanti al Mistero, lo riconosce e lo porta a testimonianza ovunque vada. Alla donna era stata diagnosticata la Sla nel 2004. Dal 2006 aveva smesso di camminare ma lo scorso 5 agosto, al ritorno dal viaggio a Lourdes, ha ripreso tutte le attività motorie che la malattia le aveva precluso. "Non è spiegabile con i mezzi di cui scientificamente dispongo", ha commentato il neurologo Adriano Chiò delle Molinette di Torino.
L'incapacità della scienza Davanti al miracolo la scienza frena e scopre i propri limiti. Il medico, che ha in cura la signora dal 2006, ha spiegato: "A giugno, quando ho visitato la signora, non era in grado di camminare, ma solo di sollevarsi dalla sedia a rotelle e stare in piedi con un appoggio. Ora cammina normalmente e senza stancarsi e le è rimasto solo un leggero disturbo alla gamba sinistra, da cui era partito il male. Non ho mai osservato una situazione del genere in malati di sla. la diagnosi era inequivocabile: la signora aveva una forma di sla a lenta evoluzione. Una malattia che può rallentare e al massimo fermarsi, ma che non crediamo possibile che migliori, perchè intacca i neuroni irreversibilmente". "È un fenomeno che io stesso impiegherò del tempo a elaborare", ha continuato il neurologo Chiò spiegando di aver "disposto che vengano ripetuti alcuni esami che la signora ha effettuato in Basilicata come la spirometria, l’elettromiografia, gli studi dei potenziali evocati". "Ma quello che abbiamo visto per ora è una regressione della malattia, che scientificamente crediamo impossibile in pazienti affetti da Sla". Il neurologo, restio a usare il termine "miracolo", ha sottolineato che quella di stamattina "è stata una visita di controllo programmata da tempo. Stenderò una relazione clinica come al solito, ma non era una visita per accertare un miracolo. Di questo si occupano le autorità ecclesiastiche".
Ora guarda al futuro La paziente, che ha, poi, fatto ritorno a casa a Francavilla sul Sinni (in provincia di Potenza), continuerà comunque a essere seguita al centro Sla delle Molinette di Torino, dove è in cura dal 2006. "Dal 5 agosto - ha raccontato la signora - quando ho sentito la voce che mi diceva di alzarmi, non ho più usato la sedia a rotelle. Solo la prima volta che sono uscita, perchè volevo prima consultarmi con il parroco". "A Lourdes - ha aggiunto - ero andata con la diocesi (di Tursi e Lagonegro, ndr) anche per pregare per tante persone, soprattutto per una bimba di 5 anni che è più grave di me. Il viaggio l’ho fatto in barella, sul Treno Bianco dell’Unitalsi".
Il bagno nella vasca santa Al primo agosto risale il bagno nella vasca benedetta: "In acqua ho sentito una voce che diceva di farmi coraggio e come qualcuno che mi sollevava, e ho capito che stava accadendo qualcosa. A casa, il 5 agosto, è tornata la voce. Diceva: dillo a tuo marito. Allora davanti a lui io mi sono alzata, ho fatto una giravolta e gli sono andata incontro". "Ora cammino, non sono mai stanca e non sento dolore - ha concluso prima di andarsene - È come se avessi avuto una seconda possibilità".
Di seguito i link all'intervista in due tempi fatta ad Antonietta Raco
lunedì 4 maggio 2009
Frosinone: malata di sclerosi multipla guarisce a Lourdes
«Sento qualcosa, la gamba non mi fa più male» e ha gettato il bastone con cui si aiutava da 20 anni a camminare perché malata di sclerosi multipla, davanti a centinaia di pellegrini malati che come lei erano andati a Lourdes per invocare la guarigione miracolosa.
È il racconto fatto da una volontaria, la presidente dell'Associazione italiana per la sclerosi multipla di Frosinone Paola Amicizia, che aveva accompagnato un gruppo di malati, tra i quali la donna che avrebbe ricevuto il miracolo dalla Madonna di Lourdes, Rosa Mollica, di 50 anni, una casalinga di Ripi, un paese in provincia di Frosinone.
A Lourdes la donna aveva partecipato alle messe e ai rosari dei malati nella grotta dove la Madonna era apparsa a santa Bernardette e si era bagnata nell'attigua vasca d'acqua ritenuta miracolosa.
Ora i medici del centro sanitario della città pireanica stanno esaminando tutta la certificazione che la donna di Ripi aveva con sé per stabilire se la guarigione ci sia stata e avviare l'iter per stabilire se miracolosa. Di certo Rosa Mollica venerdì, racconta chi era con lei nel pellegrinaggio, a Frosinone è scesa dal treno con le sue gambe e senza più bastone.
lunedì 6 aprile 2009
Chesterton, miracoli e razionalisti
(Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia, pag. 206)
domenica 25 gennaio 2009
Cose dell’altro mondo! La storia di Silvia Busi ragazza padovana guarita miracolosamente a Medjugorje.
Mi trovavo quest’oggi al consueto appuntamento di preghiera dell’ultima Domenica del mese presso il Convento passionista di San Zenone degli Ezzelini (TV) quando ascoltando la sofferenza di diversi fratelli e sorelle, mi si fa incontro una ragazza di circa 20 anni con degli occhi dello stesso colore del manto di Maria, un volto radioso, gioioso e pulito …
Subito si parla di Medjgurje e due amici che l’hanno accompagnata mi accennano della straordinaria grazia ricevuta nel 2005. Incuriosito le chiedo di spiegarmi meglio…
Il racconto che segue è una sintesi delle meraviglie che il Signore ha compiuto nella giovane vita di Silvia Busi.
Una storia che ha dell’incredibile…una storia che profuma di Paradiso!
Non ci credete? Lascio a lei la parola…
Il 4 ottobre
(Nota di redazione: alla paralisi presto si aggiunse una grave forma di epilessia che le faceva avere circa 15 attacchi al giorno).
I miei genitori in quel periodo avevano intensificato le loro preghiere, io li seguivo un pò in modo passivo; di sicuro non pregavo con molto entusiasmo come adesso. Abbiamo iniziato a seguire un sacerdote che aveva un gruppo di preghiera molto devoto alla Madonna e così ogni venerdì sera andavamo a pregare con il Rosario,
L'ho presa e quando sono tornata a casa le ho attaccato un nastrino e l'ho messa al collo. Nel mese di maggio, essendo il mese dedicato alla Madonna, mia madre mi portava tutte le sere al Rosario e alla Messa, all'inizio per me andarci tutti i giorni era un pò pesante, ma poi ero io stessa a volerci andare. Quando ero li e pregavo insieme agli altri, trovavo un pò di conforto alla tensione provocata dal fatto di non poter fare le cose come i miei coetani.
Nel frattempo ho ricominciato a studiare e ho superato con ottimi voti tutti gli esami. Il Sacerdote mi ha presentato una ragazza di una quindicina d'anni più grande di me, che quando mi ha detto di dover andare a Medjugorje, d'istinto le ho risposto se potevo andare anch'io.
(Nota di redazione: doveva andare con la mamma, molto credente, ma
Dopo tre giorni ero già sul pullman verso Medjugorje! Sono arrivata la mattina di venerdì 24 giugno 2005; durante la giornata abbiamo seguito tutte le funzioni e abbiamo avuto l'incontro nel salone giallo di Medjugorje con il veggente Ivan, lo stesso che più tardi avrebbe avuto l'Apparizione sul monte Podbrodo. Alla sera mi è stato chiesto se volevo andare anch'io sul monte, ma avevo la necessità di essere trasportata e seppur pesavo 25Kg in meno di adesso, (Nota di redazione: pesava circa
Mi hanno spiegato che non c'erano problemi e che avrebbero fatto a turno, così abbiamo lasciato la carozzina ai piedi del monte e mi hanno preso in braccio per portarmi fino in cima. Era pieno di gente, ma siamo riusciti a passare.
Arrivati vicin alla statua della Madonna che c'è sul monte Podbrodo, mi hanno fatto sedere e li ho iniziato a pregare. Ricordo che non pregavo per me, non ho mai chiesto la grazia di poter camminare perchè mi sembrava una cosa troppo impossibile.
Pregavo per gli altri, per le persone che in quel momento si trovavano nel dolore, e l'unica cosa che ho chiesto per me era quella di avere la forza di poter accettare la carozzina. Verso le 22.00 ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c'erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c'era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e infatti più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell'occhio mi era inevitabile vedere.
Finita l'Apparizione al veggente Ivan, la luce svanì. Dopo la traduzione in italiano del Messaggio della Madonna, due persone del mio gruppo mi hanno preso e mi stavano portando giù, quando dopo poco sono scivolata dalle loro braccia, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa su quelle pietre ( Nota di redazione: e chi è stato a Medjugorje sa quanto siano appuntite!) e non mi sono fatta il minimo graffio.
Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. La gente parlava e sentivo come prima il parlare veloce delle persone, ma non riuscivo a rispondere, a muovermi a fare un cenno.
Sentivo una voce interna che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi. (Nota di redazione: sentiva chiamare ripetutamente il suo nome) Subito hanno iniziato a gettarmi dell'acqua; alcuni medici e persone che si erano fermate hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c'erano cenni di vita. Essendo buio e avendomi buttato dell'acqua non riuscivano più a vedere se mi ero tagliata. Dopo cinque-dieci minuti mi sono ripresa e con un forte pianto ho aperto gli occhi e ho detto tremando: " Sono guarita" "Cammino".
Mi sono alzata come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere il monte perchè ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma poi rivata ai piedi del Podbrodo mi hanno avvicinato la carozzina, l'ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il monte Krizevac da sola, con le mie gambe. A tutti sembrava quasi "che volassi" perchè avevo le gambe molto sottili, ma correvo su quelle pietre. per scendere il Krizevac ho impiegato solo 20 minuti! I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perchè mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle.
(Nota di redazione: questi fili invisibili l’accompagnarono fino al mese di Ottobre…e il recupero fu tale che non ebbe bisogno nemmeno di fisioterapia)
Non ero andata a Medjugorje in carozzina pensando di poter tornare con le mie gambe.
Era la prima volta che ci andavo, è stato bellissimo non solo per l'avvenimento che mi è accaduto, ma per l'atmosfera di pace, calma, serenità e grandissima gioia che li si respira.
La mia vita da quel giorno è cambiata e non soltanto perchè cammino.
Per me la grazia più grande è stata quella di scoprire la fede e sapere quanto amore
(Nota di Redazione: la fede della famiglia si è fortemente rafforzata ed il padre prima restio alla preghiera del rosario è diventato un vero apostolo di Maria).
In casa siamo più sereni, felici perchè sappiamo che ogni cosa è secondo la volontà di Dio, del quale abbiamo piena fiducia e siamo estremamente contenti che Lui e
Con questa testimonianza io voglio rendere grazie grazie e lode alla Madonna e Gesù anche per la conversione spirituale avvenuta nella mia famiglia e per il senso di pace e gioia che Loro ci donano.
Vi auguro di cuore che anche voi riusciate a sentire l'amore della Madonna e di Gesù perchè per me è la cosa più bella e importante della vita.
(Nota di Redazione: guarita miracolosamente dalla paralisi alle gambe continuava ad avere le crisi epilettiche… Scomparvero qualche tempo dopo. in seguito ad una benedizione fatta da padre Ljubo)
P.S. Una simile testimonianza ascoltata da una ragazza così giovane e così piena della luce di Dio non è grazia di tutti i giorni. Possa il Signore toccare il cuore di molti attraverso questa testimonianza!