lunedì 23 febbraio 2009

La resurrezione di Claudia Koll


Claudia è un vero e propio miracolo vivente.
Qualche mese fa ho avuto la grazia di sentire la sua testimonianza dal vivo e ve lo assicuro si rimane letteralmente sconvolti dalla pace che questa donna trasmette con il suo modo di parlare dolcissimo e carico di vivo amore... Il volto poi, sembra quasi trasfigurato, luminoso, irradiato da una luce che non è di questo mondo.
Una bellezza nuova è nata in lei da quando dopo avere incontrato il Signore ha deciso di mettersi al suo servizio per annunciare in giro per il mondo con coraggio e deternimazione i miracoli della Misericordia di Dio!
E Brava Claudia!

Con la conversione, ha spiegato la Koll a Claudia Soberón in un articolo apparso su ZENIT

“ho visto che il Signore mi stava istruendo, e mi diceva che mi accompagnava con il suo Spirito, non solo per quello che riguardava la possibilità di una testimonianza dell'incontro con Lui, ma anche nel mio lavoro perché lo Spirito Santo è sempre con noi, e quindi bisogna solo imparare a comunicare con Lui, a lasciarsi guidare da Lui. E questa è stata la ricchezza più grande che il Signore mi abbia donato nel mio mestiere”.

Di seguito alcuni estratti dell'intervista rilasciata dall'attrice a Mauro Harsch, tratta dal sito Medjugorje per l'infanzia.

Recentemente si è molto parlato della tua conversione e del tuo impegno a favore dell’infanzia bisognosa. Cosa vuoi dirci in proposito?

Ho incontrato il Signore in un momento drammatico della mia vita, in cui nessun uomo avrebbe potuto aiutarmi; solo il Signore, che scruta negli abissi del cuore, poteva farlo. Ho gridato, e Lui mi ha risposto entrando nel mio cuore con una grande carezza d’amore; ha sanato alcune ferite e ha perdonato alcuni miei peccati; mi ha rinnovata e mi ha messa al servizio della Sua vigna. Mi sono sentita come il figlio della parabola del Figliol prodigo: accolto dal padre, senza essere giudicato. Ho scoperto un Dio che è Amore e grande Misericordia.
In un primo tempo ho cercato Gesù nei sofferenti, nel volontariato, negli ospedali, nei malati di AIDS e successivamente, in seguito ad un invito del VIS (organizzazione internazionale non governativa che rappresenta i missionari salesiani nel mondo), mi sono confrontata con grandi ingiustizie come la fame e la povertà. In Africa ho visto il volto di Gesù Bambino che ha scelto di essere povero fra i poveri: vedevo correre tanti bambini sorridenti, vestiti di stracci, e abbracciandoli e baciandoli pensavo a Gesù Bambino, vedevo in loro tanti Gesù Bambini.

Ricordi qualche esperienza di fede vissuta durante la tua prima giovinezza?

Nella prima infanzia sono cresciuta con una nonna non vedente, che però vedeva con gli occhi della fede. Era molto devota alla Madonna di Pompei e al Sacro Cuore di Gesù; grazie a lei ho respirato una particolare “presenza” di fede. In seguito il Signore ha permesso che mi smarrissi… Oggi però comprendo che Dio permette lo smarrimento, e il male, perché da esso può nascere un grande bene. Ogni “figliol prodigo” diventa testimone dell’Amore e della grande Misericordia di Dio.

Dopo la conversione cos’è cambiato concretamente nelle tue scelte di vita, nel quotidiano?

La conversione è qualcosa di profondo e continuo: è aprire il cuore e cambiare, è vivere concretamente il Vangelo, è opera di rigenerazione basata su tante piccole morti e rinascite quotidiane. Nella mia vita cerco di ringraziare Dio con tanti piccoli gesti d’amore: occupandomi dei bambini, dei poveri, superando i miei egoismi… È vero che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. A volte, dimenticando noi stessi, si aprono nuovi orizzonti.

L’estate scorsa sei stata a Medjugorje. Che impressioni ne hai riportato?

È stata un’esperienza forte che mi sta trasformando e donando nuovi incentivi, tuttora in fase evolutiva. La Madonna ha svolto un ruolo importante nella mia conversione; è stata davvero una mamma, e io mi sento Sua figlia. In ogni appuntamento importante La sento vicina, e quando ho bisogno di riappacificarmi è sempre il Rosario la preghiera che riporta la pace nel mio cuore.

Tu sei testimone della fede cattolica vissuta nella pienezza e nella gioia. Che cosa vorresti dire ai giovani lontani dalla fede e a coloro che hanno abbandonato il cristianesimo e la Chiesa per abbracciare magari altre religioni o altre filosofie di vita?

Vorrei dire loro che l’uomo ha bisogno del Trascendente, della presenza di Gesù Risorto che è la nostra speranza. Rispetto ad altre religioni noi abbiamo un Dio che ha anche un volto; un Dio che ha sacrificato la vita per noi e che ci insegna a vivere in pienezza e a conoscerci. Fare esperienza di Dio significa anche entrare nel profondo del nostro cuore, conoscerci, e crescere quindi in umanità: questo è il grande mistero di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Oggi, amando Gesù non posso non amare l’uomo, ho bisogno dell’uomo. Essere cristiani significa amare il fratello e ricevere il suo amore, significa sentire la presenza del Signore attraverso i nostri fratelli. L’amore per Gesù ci fa vedere il prossimo con occhi diversi.

Qual è secondo te il motivo per cui molti giovani abbandonano la Chiesa?

La nostra società non ci sostiene in un cammino spirituale, è una società molto materialista. L’anelito dell’anima tende verso l’alto, ma poi in realtà il mondo ci parla di tutt’altro e non ci sostiene in una ricerca autentica di Dio. Anche la Chiesa ha le sue difficoltà. Non dobbiamo in ogni caso dimenticare che Essa è il Corpo mistico di Cristo e va quindi appoggiata, dobbiamo rimanere nella Chiesa. Non bisogna identificare la persona con Dio: a volte le colpe di una persona diventano motivo per cui non si crede o si smette di credere... Questo è sbagliato e ingiusto.

Cos’è per te la felicità?

La gioia! La gioia di sapere che Gesù esiste. E la gioia nasce dal sentirsi amati da Dio e dagli uomini, e nel contraccambiare questo amore.

I valori più importanti nella tua vita.

L’amore, l’amore, l’amore…

Cosa ti ha spinta a voler diventare attrice?

Subito dopo la mia nascita, mia mamma ed io abbiamo rischiato di morire e, come accennato prima, sono stata affidata a mia nonna, non vedente. Più tardi, quando lei stava dinnanzi al televisore e ascoltava gli sceneggiati, io le raccontavo cosa vedevo. L’esperienza di raccontarle quello che accadeva, e vedere il suo volto illuminato, ha generato in me la voglia di comunicare con le persone e di regalare emozioni. Penso che sia da ricercare in questo vissuto il seme della mia vocazione artistica.

Un’esperienza particolarmente viva fra i tuoi ricordi…

Sicuramente l’esperienza più grande è stata quella d’avvertire nel mio cuore il grande amore di Dio, che ha cancellato tante mie ferite.
Nel volontariato, ricordo l’incontro con un malato di AIDS che aveva perduto la facoltà della parola e non riusciva più a camminare. Ho trascorso un pomeriggio intero con lui; aveva la febbre alta e tremava dalla paura. Gli ho tenuto la mano per tutto il pomeriggio; ho condiviso con lui le sue sofferenze; vedevo in lui il volto di Cristo… Non scorderò mai quei momenti.


1 commento:

  1. Eh sì.. Claudia è davvero una straordinaria opera del Signore.. Anch'io un anno fa ho avuto il grande favore di Dio di ascoltarla.. A sentirla, mi sembrava di poter vivere con lei quello che raccontava.. E che meraviglia è diventata!!! C'è stata una cosa molto simpatica.. il suo cagnolino.. Non ricordo il nome.. ma mi ricordo che a un certo punto non stava più calmo..... (devo dire che prima che arrivasse, ero molto molto emozionato anch'io.. quando l'ho vista entrare nel salone, stavo suonando con gli altri del coro, e mi sono letteralmente "bloccato"..)
    è una donna davvero redenta.. la guardi e.. ti accorgi che è risorta!

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