mercoledì 1 febbraio 2012

Piccolo Uovo, il fumetto omosex per le scuole dell'infanzia



Vi ricordate la Pimpa? Quando ero piccolo non la sopportavo e maledicendola auspicavo che gli si seccasse quella grossa lingua pendula. 
Bene, oggi che ho scoperto l'identità del suo autore, Atlan, non rimpiango la mia antipatia giovanile.

Altan, il vignettista, che sulle pagine di Linus aveva inventato a suo tempo il personaggio Trino, un Dio impreparato che si affanna nella creazione del mondo, ha proseguito la sua brillante carriera come collaboratore di la Repubblica e l'Espresso. Casualmente il suo ultimo lavoro è stato presentato alla festa milanese del PD.

L'assessore Majorino, entusiasta, ha proposto la storia di Piccolo Uovo (questo il nome dell'ultimo capolavoro di Altan) come testo per le scuole dell'infanzia milanesi. 

Vi starete chiedendo cosa ci sia di male nel proporre un libro illustrato... E' presto spiegato.

La storia parla di Piccolo Uovo, un gamete femminile alla ricerca di un partner e di una famiglia in cui accasarsi, in un fantastico mondo di animali parlanti. Lungo la strada, la protagonista,  incontra diversi tipi di nuclei familiari. Due grossi pinguini gay in frac e bombetta che giocano a palla con due baby pinguini, due micie lesbiche infiocchettate con gattino a seguito e solo alla fine, dopo l'ipopotamo single, una normalissima famiglia di coniglietti. 

Morale della favola, tutte le tipologie di famiglia sono buone, bisogna solo sceglierne una fra tante. 

Un libro vergognosamente ideologizzato sul quale incombe l'ombra di potenti lobby con il fine, tutt'altro che innocente, di indottrinare i pargoli fin dalla tenera età alla "normalità" dell'anormalità.

In mezzo a tanta confusione, non sappiamo che fine abbia fatto il Piccolo Uovo in cerca di identità. 
Che si sia suicidato, in preda al dubbio, in una padella bollente?

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