giovedì 19 febbraio 2009

13 febbraio 1983: Torino ed il carnevale esoterico


E' il 13 febbraio 1983, nella sala di via Cibrario 16-18 si proietta “La capra”, film di successo di Francis Veber con Gérard Depardieu, in sala ci sono circa 100 persone, 70 in platea, 30 in galleria. Verso le 18 scoppia un incendio in galleria, gli spettatori fuggono dalle fiamme e dall'asfissiante fumo nero che si è alzato, ma 5 delle 6 uscite di sicurezza sono bloccate.

Saranno 64 le vittime, 32 uomini e 32 donne, soffocatedalle esalazioni di acido cianidrico, prodotto della combustione del tessuto "ignifugo" delle poltrone. Tutti giovani, intatti, con la faccia annerita dal fumo.

Qualcuno ha sentito uno scoppio sordo: «Qualcosa di simile al rumore che fa uno scaldabagno o una stufa quando viene accesa».
Spunta anche una figura ambigua: «Ci si poteva salvare, ma un uomo corpulento ci respingeva dicendo che non stava succedendo nulla, che non c’era pericolo alcuno», dice una superstite, Isabella Culigara; ma nessuno viene identificato.

Come osservano Vittorio Messori e Aldo Cazzullo nel libro “Il Mistero di Torino” : «E' solo un caso se il funesto rogo al cinema Statuto avvenne appena dopo un “carnevale diabolico” organizzato dal municipio?».

Nell'inverno del 1983 a Torino, si organizzò in effetti una sorta di carnevale esoterico, sponsorizzato dal Comune e iniziato l'8 febbraio (5 giorni prima del tragico evento).

Inoltre la notte precedente il rogo, nel parco della Villa della Regina si svolse un meeting con rappresentanti di tutte le sette sataniche europee.

L'organizzatore del "carnevale", intervistato da Messori qualche giorno prima della tragedia, dichiarò: "Si tenterà di evocare gli spiriti più oscuri e malefici della città, ovunque, tranne in un solo luogo: piazza dello Statuto, luogo centrale della magia nera, ombelico maledetto di Torino. Anzi per tutto il carnevale girate alla larga da quel posto".
Il cinema, al civico 16-18 di Via Cibrario, era a 200 metri da piazza Statuto.

Si proiettava, abbiamo detto, il film La Capra, che, come spiega Messori nel suo Pensare la storia (p. 62) in argot significa "la iella", "la disgrazia".
Il "carnevale esoterico" fu sospeso.
Ma se invece di scherzare col demonio, certi amministratori fossero stati più avveduti...

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