giovedì 25 febbraio 2010

Viaggio a Medjugorje



Chi non avesse potuto seguire in diretta l'interessantissima trasmissione andata in onda ieri sera 24-02-2010 alle ore 21:00 su Rete 4, potrà guardarla integralmente su Gloria.tv cliccando sui seguenti links. Ringraziamo il sempre puntuale vittoriobo.


mercoledì 24 febbraio 2010

Il linguaggio dei segni...

di Saverio Gaeta

La vicenda del parroco di Isola Farnese che ha stigmatizzato la festa a base di hamburger organizzata in un vicino fast food nel pomeriggio del Mercoledì delle Ceneri ha suscitato polemiche fra chi pensa che sia necessario rispettare la fede e le tradizioni maggioritarie di un popolo e chi invece reputa un valore assoluto la totale libertà di azione del singolo.
A me è semplicemente tornata alla memoria l’immagine della mensa delle benemerite suore Oblate della Sacra Famiglia di via Boccea, che un paio di domeniche fa hanno offerto ai loro ospiti un gustoso cotechino, preparando nel contempo decine di frittate al formaggio per i molti islamici che non avrebbero potuto mangiare la carne di maiale.

E nel contempo mi ha riacceso l’irritazione che sempre mi suscitano le pubblicità con sacerdoti che danno uno sciroppo contro la tosse come fosse l’Eucaristia, oppure che utilizzano i santi del Paradiso per vendere più caffè, o ancora che proclamano che «la domenica esiste una sola fede»: quella di chi mastica calcio e beve una particolare birra.
Non credo che il mio atteggiamento sia dovuto un moralismo spicciolo e banale. Penso piuttosto che lo svilimento delle parole e dei gesti che appartengono a uno specifico ambito religioso provochi un progressivo degrado dell’intera cultura civile.

Chi è fermo nelle proprie convinzioni è anche capace di rispettare quelle altrui. Chi invece è immerso nella nostra società “liquida”, dove tutte le opinioni si mescolano e sembrano di eguale consistenza, non riesce a comprendere il valore del simbolo: un gesto che di per sé è minuto e in apparenza difficile da comprendere, ma che rimanda a qualcosa di estremamente più grande. Stemperando con una battuta, sarebbe bello che tutti fossero consapevoli che il “linguaggio dei segni” non è unicamente quello dei sordomuti…

Lo spot pro-life andato in onda durante il Super Bowl


Eccovi con qualche settimana di ritardo lo spot pro-life andato in onda durante il Super Bowl.
Buona visione!




martedì 16 febbraio 2010

Massoneria, comunismo e gioventù...


Il legame tra comunismo e massoneria come vedete non è poi così sottile. Come si suol dire, mal comune mezzo gaudio.
Per leggere tutto l'articolo di Paolo Baroni cliccate QUI

Le istruzioni che seguono sono state state diramate negli anni Settanta, quando metà dell'umanità gemeva sotto il giogo comunista e l'Unione Sovietica mirava ad espandere la sua influenza culturale e politica sulle masse dell'Occidente.
Oggi l'impero comunista non esiste più, ma in oltre settant'anni il veleno dell'ideologia è penetrato in profondità nel tessuto sociale e particolarmente nella cultura giovanile, perennemente alla ricerca di chimere libertarie.
Il tono e gli obiettivi sono gli stessi della Massoneria, la quale si è servita del comunismo (una creatura del capitalismo selvaggio) per corrompere la classe meno agiata. Ecco un diktat estratto dal Manuale per i comunisti della Florida:
«Corrompete la gioventù, alienatela dalla religione, fissate la loro attenzione sul sesso, lasciateli diventare superficiali, distruggete il loro idealismo, provocate con ogni mezzo il crollo delle virtù morali, dell'onestà, della purezza»
Dalla Parola d'ordine del Partito Comunista Italiano:
«Il nostro compito è di promuovere l'ondata della pornografia e di presentarla con simpatia come il fine supremo della libertà artistica»
La parola al leader sovietico Lenin (1870-1924):
«Se vogliamo distruggere una nazione, dobbiamo prima distruggere la sua morale; poi ci cadrà in grembo come un frutto maturo. Svegliate l'interesse della gioventù per il sesso e sarà vostra»
Dalle Direttive date ai comunisti degli Stati Uniti:
«Abrogare tutte le leggi contro l'oscenità. Distruggere il senso morale diffondendo la pornografia nei libri, nei periodici, nei film alla radio e in televisione. Presentare le degenerazioni sessuali come normali, naturali, favorevoli all'equilibrio psichico e igienico. Distruggere la famiglia, favorendo le unioni libere e il divorzio».
Ecco un estratto dal libro Asiatici (1925), del romanziere Artur Landsberger (1876-1933):
«Un Paese non è altro che un corpo gigantesco: chi regola le sue funzioni genitali, influenza tutto il corpo e lo riduce in suo potere. Si prende un Paese attraverso il suo istinto più sviluppato, allora, quella generazione, senza più ritegno, perderà le sue forze e sarà in preda a un'ebbrezza di cui noi potremo regolarne la durata. Creando sempre nuovi stimoli, sapremo rendere permanete quell'ebbrezza e fare del Paese un'isola di ossessi»
Ecco il pensiero di Michail Bakunin (1814-1876), rivoluzionario russo e iniziatore del movimento anarchico internazionale:
«In questa rivoluzione dovremo risvegliare il diavolo nel popolo e in lui le passioni più vili».
Jean Cau (1925-1933), scrittore e giornalista francese:
«Quando l'uomo sarà divenuto un essere che striscia, che grugna e salta sulla femmina, e voi continuerete soltanto ad accarezzare il suo sesso e a scatenare la bestia che è in lui, allora il porcile diventerà un macello. La carne che offrite nelle vostre riviste illustrate è buona tutt'al più ad essere venduta, schernita, torturata, uccisa e bruciata».
Direttiva massonica:
«La prima conquista da fare è la conquista della donna. La donna deve esser liberata dalle catene della Chiesa e dalla legge [...]. Per abbattere il cattolicesimo, bisogna cominciare col sopprimere la dignità della donna, la dobbiamo corrompere assieme alla Chiesa. Diffondiamo la pratica del nudo: prima le braccia, poi le gambe, poi tutto il resto. Alla fine, la gente andrà in giro nuda, o quasi, senza più batter ciglio. E, tolto il pudore, si spegnerà il senso del sacro, s'indebolirà la morale e morirà per asfissia la fede».

"Fate dei cuori viziosi". L'imperativo massonico che ha fatto breccia nei cuori dei giovani


tratto da un articolo di Paolo Baroni del Centro Culturale San Giorgio

Ma per distogliere i giovani dalla visione cristiana della vita e renderli sempre più docili e arrendevoli al nuovo «vangelo» proveniente da quei «laboratori di idee» che sono le Logge massoniche e i circoli iniziatici, è stato prima necessario allontanarli dalla morale cattolica con un lento processo a tappe di cui si conservano ancora alcuni documenti, sulla cui autenticità non è lecito dubitare.
Il primo di essi, estratto da un carteggio massonico finito nelle mani di Papa Pio IX (1792-1878), e reso pubblico per sua volontà. Si tratta di una lettera inviata dal carbonaro Nubius al Fratello tripuntato Volpe il lontano 3 aprile 1824, in cui si dice:
«Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di uno pugnale ben affilato; ma queste due basi dell'ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri è il seme dei cristiani. Ora, è deciso nei nostri consigli, che noi non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici [...]. Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell'educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia, dicevano le istruzioni, ma soprattutto, schiacciatelo quando è ancora nell'uovo. Alla gioventù infatti bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se accorgano. Andate alla gioventù e, se è possibile, fin dall'infanzia»
Il secondo documento è stato pubblicato nel 1944 dalla Rivista Diocesana di Milano, diretta dal Cardinale Ildefonso Schuster o.s.b. (1880-1954), Arcivescovo di quella città. Si tratta di una deliberazione presa durante un Congresso massonico tenutosi in Svizzera nel 1928 (ossia ben centoquattro anni dopo il primo documento, di cui tra l'altro conserva intatto lo stile), nel quale si auspicava l'introduzione di una moda sempre più audace tra la gioventù:
«La religione non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci, dunque, mai di corrompere, magari servendoci del pretesto dell'igiene, dello sport, della stagione, ecc... Per corrompere bisogna che i nostri figli realizzino l'idea del nudo. Per evitare ogni opposizione, bisognerà progredire metodicamente: prima mezze braccia nude, poi mezze gambe; poi le braccia e le gambe tutte scoperte; quindi le parti superiori del torace, del dorso, ecc...».
Il terzo documento, molto più vicino a noi nel tempo, ma immutato nel contenuto rispetto ai primi due, è stato oggetto di un articolo di Mons. W. McGrath per la rivista Scarboro Mission di Toronto, pubblicato nel marzo del 1956:
«Nel dicembre 1952, in una cittadina del Nuovo Messico (U.S.A.), la Massoneria organizzò un convegno di persone influenti degli Stati Uniti. Uno dei convenuti, cattolico, fu colpito da malore mortale, e tramite un amico fece chiamare segretamente un sacerdote. Sentendosi vicino al giudizio di Dio, dopo avere ricevuto i Sacramenti, confidò al sacerdote: "Se io avessi la speranza di sopravvivere, lei adesso non sentirebbe ciò che le voglio rivelare. Sì... ora io voglio che lei avverta il popolo degli Stati Uniti, appena può, di questo vasto piano che abbiamo progettato per il 1953: un piano di degradazione morale della gioventù d'America per scristianizzarla. Abbiamo già cominciato a realizzarlo e lo perfezioneremo con i seguenti mezzi: il cinema, le pubblicazioni porno a buon prezzo, i libri comici con storie di sesso e di violenza; ultimo mezzo, ma non il più piccolo, la televisione... non osiamo andare troppo lontano con la televisione, per il momento. Ma essa ci riserva un uditorio immenso, e sarà il mezzo migliore per accostare i bambini. Il nostro piano è di incoraggiare dapprima delle rappresentazioni amorali, se non subito immorali; così, graduando progressivamente la malvagità, tutta calcolata, si avrà il possesso di tutta la gioventù. Sarà tenuta occupata tutto il giorno, senza lasciare spazio per la religione. Così, i giovani al loro risveglio e al loro coricarsi a sera avranno la testa piena di cowboys, di omicidi, di terrore, e di cartoni animati inoffensivi. Tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. In questo modo, i bambini saranno disorientati per anni. Poi, quasi occasionalmente, si introdurranno costumi sfrontati e scene licenziose allo scopo di distruggere il senso del pudore"»
Seppur distanti nel tempo e nello spazio, questi tre documenti, a dir poco profetici, visto il raggiungimento quasi completo degli obiettivi, mostrano l'esistenza di un'unica direttiva perseguita infaticabilmente fino ai nostri giorni: pervertire la classe giovanile con tutti i mezzi possibili per allontanarla dall'idea stessa di cristianesimo e introdurla in quel nuovo paradiso terrestre preparatoci dai massoni (e dai comunisti).

venerdì 5 febbraio 2010

Salvatore Crisafulli non vuole morire




Ringraziamo le IENE per il servizio di mercoledì 3 febbraio.
La visione del seguente filmato vi aiuterà a comprendere che:
1) l'eutanasia non è mai una soluzione accettabile;
2) sono gli stessi malati che non la chiedono e non la vogliono, se si sentono amati.

Sinossi del video sottostante: il filmato contiene la visita e l’intervista di Giulio Golia, inviato de Le Iene, nella casa di Catania della famiglia Crisafulli. Alla fine della visita Salvatore fa capire in maniera inequivocabile – attraverso un linguaggio convenzionale degli occhi, attraverso il quale comunica con i suoi famigliari – che vuole vivere e non vuole assolutamente andare in Belgio per essere ucciso con l’eutanasia!






giovedì 4 febbraio 2010

Pedofilia e messe nere



Un intervista allucinante per capire l'abominio del satanismo. E' la drammatica realtà...






21 dicembre 2012: la bufala New Age!



Qualche mese fa durante una missione, alcuni ragazzi ventenni mi hanno chiesto, spaventatissimi, informazioni sul fantomatico 21 dicembre 2012. Questi giovani rassegnati erano certi della imminente fine del mondo...Non vi nego lo stupore che ho provato.
E' proprio vero quello che diceva G.K. Chesterton: “Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede più in niente: comincia a credere a tutto

Se dovesse capitare anche a voi di sentir parlare di panzane millenaristiche sul 2012 eccovi alcune risposte che potrebbero esservi di aiuto per chiarire le idee dei vostri spaventatissimi interlocutori.

tratto dal CESNUR

Libri, trasmissioni televisive e film ci spiegano che il mondo finirà il 21 dicembre 2012. Lo assicura, dicono, una profezia degli antichi Maya. Che cosa c’è di vero?

Per rispondere con una parola sola: nulla. Ammettiamo che gli antichi Maya abbiano davvero previsto la fine del mondo per il 21 dicembre 2012. Questo ci direbbe qualcosa sui Maya, ma nulla sulla fine del mondo. La cultura e le credenze dei Maya non sono “la verità” ed è bizzarro che qualcuno oggi le prenda come guida. Per esempio, i Maya credevano che gli dei avessero bisogno di sacrifici umani, un elemento assolutamente centrale nella loro cultura. Credevano anche che migliaia di sacrifici umani avrebbero reso i loro regni invincibili ed eterni. Non è successo: i regni Maya sono stati spazzati via dalla conquista spagnola.

Ma i Maya hanno, in effetti, previsto la fine del mondo per il 21 dicembre 2012?

No. Si tratta di una teoria inventata da un teorico del New Age nato in Messico ma cittadino statunitense, José Argüelles, a partire dagli anni 1970 e illustrata particolarmente nel suo volume del 1987 The Mayan Factor (in italiano Il fattore maya. La via al di là della tecnologia, WIP, Bari 1999). Argüelles ha ottenuto un dottorato e ha tenuto corsi in varie università, ma la sua materia è la storia dell’arte, non l’archeologia o la cultura Maya. Inoltre egli ha francamente dichiarato che molte sue teorie derivano da “visioni” che avrebbe avuto sotto l’influsso dell’LSD. Neppure un solo specialista accademico dei Maya ha mai preso sul serio Argüelles o le sue teorie sul 2012 e “ciarlatano” non è neppure la più severa fra le molte espressioni sgradevoli che la comunità accademica ha usato nei suoi confronti.

Su che cosa si basa l’idea della profezia Maya sul 2012?

Sul fatto che per i Maya questo mondo è iniziato a una data che può essere calcolata. Varie fonti danno diverse versioni, ma la data più diffusa corrisponde all’anno 3114 a.C. del nostro calendario. Da questa data iniziano cicli di anni chiamati b’ak’tun. Molti testi Maya parlano di venti b’ak’tun, dopo di che finirà questo mondo o ciclo. In una data fra il 21 e il 23 dicembre 2012, sempre secondo la versione più attestata dalle fonti del calendario Maya, finirà il tredicesimo b’ak’tun e inizierà il quattordicesimo. In genere la fine di un b’ak’tun per i Maya è occasione di celebrazioni e feste. Le iscrizioni e altre fonti che parlano di avvenimenti rilevanti in occasione della fine del tredicesimo b’ak’tun, nel dicembre 2012, fanno riferimento appunto a celebrazioni. Argüelles e i suoi sostenitori insistono sul Monumento 6 del sito archeologico Maya di Tortuguero, in Messico, che in corrispondenza della fine del tredicesimo b’ak’tun allude in termini peraltro confusi alla discesa di divinità e al fatto che “verrà il nero”. I commentatori accademici delle iscrizioni di Tortuguero pensano che si faccia riferimento anche qui a future cerimonie. In ogni caso, se si guarda al complesso dei testi di Tortuguero, si trovano riferimenti anche ai b’ak’tun dal quattordicesimo al ventesimo, per cui è certo che i Maya dell’epoca di questi monumenti (secolo VII d.C.) non pensavano che il mondo sarebbe finito nel nostro 2012, cioè alla fine del tredicesimo b’ak’tun. E non è neppure certo che i Maya pensassero a una fine del mondo con la fine del ventesimo b’ak’tun (da cui comunque ci separa qualche millennio) perché prima del nostro mondo ce n’era stato un altro, e potrebbe dunque trattarsi della fine di un mondo e non del mondo. Rimane anche vero che delle credenze dei Maya noi abbiamo un quadro incompleto e frammentario.

I Maya non avevano anche un’astrologia, sulla cui base prevedevano eventi felici oppure catastrofici, e in particolare una catastrofe nel 2012?

In linea concettuale si può dire che il calendario ci dice quando secondo un certo modo di calcolo termina un ciclo: ma che cosa succede alla fine di questo ciclo non ce lo dice l’astronomia ma la religione o l’astrologia. Il problema, però, è che non è neppure certo che i Maya avessero un’astrologia. Tutto quello che si può dire è che è possibile – ma non certo – che alcuni segni trovati in diversi codici (principalmente quello di Parigi – cfr. l’immagine –, acquisito dalla Biblioteca Nazionale della capitale francese nel 1832, ma ce ne sono di meno chiari anche altrove) mettessero in corrispondenza animali e costellazioni, creando una sorta di zodiaco, forse con significato astrologico. Siamo dunque in presenza di una congettura sull'esistenza di tredici simboli che potrebbero formare uno zodiaco e che secondo l'interpretazione più autorevole sono: due tipi diversi di uccelli (ma è difficile identificare quali siano), uno squalo o pesce “xoc”, uno scorpione, una tartaruga, un serpente a sonagli, un serpente più grande ma non identificato quanto alla specie, uno scheletro, un pipistrello, più due animali che corrispondono a zone del codice (di Parigi) troppo danneggiate per un'identificazione certa. Dal momento che non è neppure certo che esistesse un’astrologia Maya, ogni congettura su “previsioni” collegate a questa astrologia è del tutto insensata.

Ma gli attuali indios discendenti dei Maya prevedono la fine del mondo nel 2012?

Assolutamente no. Vari studi di antropologi ed etnologi mostrano che non attendono nulla di particolare per questo anno, anzi non hanno mai sentito parlare di presunte profezie.

Se si tratta di una bufala, perché è così diffusa?

Diversi studiosi dei Maya, piuttosto infastiditi, hanno parlato di una pura speculazione commerciale. È servita a lanciare diversi film, alcuni dei quali dal punto di vista meramente cinematografico sono anche ben fatti e gradevoli, purché li si consideri appunto dei semplici film e non si pretenda di ricavarne profezie autentiche. Da un punto di vista sociologico, forse si possono dire due cose in più. La prima riguarda l’enorme impatto della popular culture – romanzi, film, televisione – su un’opinione pubblica dove ormai è la vita a imitare l’arte e non viceversa e la fiction è considerata fonte d’informazioni sulla realtà (Il Codice da Vinci insegna). L’ultima puntata, del 2002, della popolarissima serie televisiva X-Files annunciava l’invasione degli alieni per il 21 dicembre 2012. Serie TV e film hanno una grandissima influenza su un pubblico “postmoderno”, dove i confini fra finzione e realtà si sono fatti davvero molto labili. La seconda osservazione parte da un fatto: l’idea della profezia Maya lanciata da Argüelles era parte integrante del New Age. Oggi il New Age è in crisi, ma ci sono molti che – per le più svariate ragioni – hanno interesse a rilanciarlo. La diffusione della presunta profezia sul 2012 è stata ed è una grande occasione di rilancio del New Age.

Ma della fine del mondo non parlano anche i cristiani?

Sì. Anzi, Papa Benedetto XVI nell’enciclica del 2007 Spe salvi lamenta che non se ne parli abbastanza, perché la prospettiva della fine del mondo e del Giudizio Universale, dove i sacrifici dei buoni e la malizia dei malvagi emergeranno agli occhi di tutti e saranno definitivamente giudicati, illumina l’intera storia umana. La Chiesa, però, ha sempre condannato il millenarismo, che pretende di detenere un sapere dettagliato, che va oltre la Sacra Scrittura e l’insegnamento del Magistero, sul “come” della fine del mondo e di poterne determinare anche il “quando”. La Chiesa annuncia la parola del Vangelo di Matteo (25, 13): “Non sapete né il giorno né l’ora”. E chi afferma di saperli s’inganna, e inganna chi gli presta fede.

E lo chiamano stato vegetativo...



Alla faccia di chi dice che i pazienti in stato vegetativo devono essere privati della vita...
Se i pazienti sono coscienti, ergo vivono, dunque non vegetano, pertanto l'eutanasia è omicidio.
Non fa una piega. Mi rispondano i sapientoni uaariani.

BRUXELLES - Un uomo da cinque anni in stato vegetativo a causa di un incidente automobilistico ha risposto "sì" e "no" attraverso il pensiero rilevato da una nuova tecnica di risonanza magnetica. Lo ha annunciato un comunicato dell'Università di Liegi segnalando che le conclusioni di questo studio sono state pubblicate oggi dal New England Journal of Medicine. Vengono riportate dichiarazioni di medici che prospettano un possibile impatto di questo studio su problematiche scelte etiche quali l'eutanasia. L'uomo in questione ha 29 anni, vegeta in un imprecisato "paese dell'Europa dell'Est" e non può muoversi né parlare. La sua attività cerebrale è stata monitorata con la moderna tecnica delle immagini da "risonanza magnetica funzionale", l' "Irmf", utilizzata da equipe dell'Università belga e di Cambridge: è emerso che quando al paziente venivano poste domande semplici come "Vostro padre si chiama Thomas?" si attivavano le stesse aree del cervello che si innescano nelle persone sane.

Lo studio è stato condotto su 23 pazienti dichiarati in "stato vegetativo" e in quattro di loro, con questa tecnica, sono stati rilevati "segni di coscienza". "Si potrebbero interrogare sui propri dolori" persone apparentemente in coma, ha suggerito la neurologa belga Audrey Vanhaudenhuyse. La tecnica dell' Irmf potrebbe inoltre "permettere a pazienti di esprimete i propri sentimenti e di rispondere da soli a domande difficili come quelle sull'eutanasia", ha dichiarato Steven Laureys, professore all'Università di Liegi.