venerdì 13 febbraio 2009

Infondatezza del caso: esempi illustri


Il Premio Nobelo Carlo Rubbia:

“Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un ‘caso’, di scontri tra ‘forze’ come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l’esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo al strada della ragione, altri seguono la strada dell’irrazionale”.

L'astrofisico Stephen Hawking:
“Le leggi della scienza, quali le conosciamo oggi, contengono molti numeri fondamentali….. Il fatto degno di nota è che i valori di questi numeri sembrano essere stati esattamente coordinati per rendere possibile lo sviluppo della vita”.

Coordinati da chi? Non certamente dal caso, perché il caso non coordina alcunché. Evidentemente esiste un coordinatore e questo Coordinatore è Dio.

Grichka Bogdanov, esperto di fisica teorica:

“Affinché la formazione dei nucleotidi porti “per caso” alla elaborazione di una molecola di RNA (acido ribonucleico) utilizzabile, sarebbe stato necessario che la natura moltiplicasse i tentativi a casaccio nello spazio di almeno 1015 anni (vale a dire 1 seguito da 15 zeri, cioè un milione di miliardi di anni), il che è un tempo centomila volte più esteso dell’età di tutto il nostro universo)”.

Il prof. Bucci, del Campus Biomedico di Roma:

“Supponiamo che io vada in una grotta preistorica e vi trovi incisa, su una parete, una scritta, per esempio: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la dritta via era smarrita”, e che io dica ai miei colleghi: in questa grotta, a causa dell’erosione dell’acqua, della solidificazione dei carbonati e dell’azione del vento, si è prodotta, per caso, la prima frase della Divina Commedia. Non mi prenderebbero per matto? Eppure non avrebbero nulla da ridire se dicessi loro che si è formata per caso la prima cellula vivente, che ha un contenuto di informazioni equivalente a 5.000 volte l'intera Divina Commedia”.

John Eccles, premio Nobel per la fisiologia e la medicina, diceva:

“Supponiamo l’esistenza di un magazzino immenso di pezzi aeronautici, tutti nelle loro casse o sugli scaffali. Un edificio enorme, mettiamo di mille chilometri per lato (Milano-Reggio-Milano-Reggio). Arriva un ciclone che, per centomila anni, fa roteare e scontrare tra loro quei pezzi. Quando finalmente si placa, dove c’era il magazzino c’è una serie di quadrimotori, già con le eliche che girano….Ecco: stando proprio alla scienza, le probabilità che il caso abbia creato la vita sono più o meno quelle di questo esempio. Con, per giunta, un’aggravante: da dove vengono i materiali del magazzino?”



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