martedì 21 luglio 2009

Bufale fresche: suore spericolate e preti alcolizzati. Tutto è buono per infangare la Chiesa!


La notizia delle suore salesiane fermate per eccesso di velocità ha fatto il giro d'Italia, alimentando polveroni incredibili su blog e social network oltre che in numerosi siti di importanti quotidiani nazionali. Peccato si trattasse di una bella bufala.
Daltronde una fiesta con tre suore a bordo non va a 180 km orari nemmeno se la lanci da un b52!

Ancora una volta occorre fare i conti con la disinformazione e la malafede di chi mette in circolo certe voci e le alimenta.
Nell'era del gossip a tutte le ore, non si controllano nemmeno più le fonti delle notizie, l'importante è fare audience. Se poi c'è da parlare male della Chiesa il successo è assicurato!
Complimenti alle iene!


da Avvenire.it
21-07-2009

Quello strano caso delle suore da F1: la polizia smentisce


Un minuto e mezzo. Tanto è bastato a verificare, sabato pomeriggio scorso, che la notizia delle suore fermate e multate in autostrada mentre si precipitavano a 180 chilometri all’ora ad Aosta per sincerarsi dello stato di salute del Papa era una notizia ancora senza riscontro. Perciò, dopo le telefonate ai comandi di Polizia stradale competenti, che smentivano, 'Avvenire' non l’ha pubblicata. Puntualmente, ieri, dopo che la storia ha fatto il giro di quotidiani, tv e siti internet, è arrivata la smentita ufficiale della Polizia.

E la protesta delle suore salesiane, dall’Ispettoria di Torino: «Abbiamo pensato a uno scherzo». Anche quella di M.C., sacerdote 41enne di Milano, originario di Bologna, fermato sull’autostrada Milano- Torino e risultato positivo all’alcol- test, è una notizia che il mese scorso ha avuto rilievo (il prete si sarebbe giustificato dicendo «Ho celebrato quattro messe in un giorno»). Ma pure questa è risultata in seguito di difficile verifica, sia attraverso il controllo presso le forze dell’ordine, sia per voce della diocesi di Milano, che tramite l’Ufficio comunicazioni sociali fa sapere che «non esiste alcun prete con quelle iniziali, nato a Bologna in quegli anni».

Comun denominatore delle due vicende, battute da autorevoli agenzie di stampa e riprese dagli altri media, è la coppia di avvocati che si sarebbe occupata di entrambe, i legali Anna Orecchioni e Giacinto Canzona. Sentita da Avvenire in merito all’ultima vicenda l’avvocato Orecchioni asserisce di «non avere in mano documenti o il verbale di accertamento della Polizia» e che il suo interessamento al caso, insieme al collega, sarebbe scaturito da una telefonata della suora. Non è la prima volta che i due legali romani comunicano agli organi di stampa notizie su religiosi, che dicono di difendere. Il 15 luglio, sempre in agenzia di stampa, è balzata la vicenda di una novizia “punita” per la scelta di prendere i voti dall’ex fidanzato, che ne avrebbe pubblicato su Facebook le foto in topless scattate prima della vocazione.

A tutela della suora sarebbe interventuta l’avvocato Orecchioni. Le foto però «sono già scomparse dalla rete, il fidanzato è stato ragionevole», come ha precisato ieri Orecchioni. Insomma, la curiosa vicenda si sarebbe esaurita qui. Non prima di aver guadagnato spazio sulle testate nazionali. Come altri fatti che hanno occupato prime pagine, e che hanno sempre come fonte gli stessi legali. Oltre alla vicenda della suora piemontese che va “a tavoletta” (18 luglio), e del prete milanese positivo al test alcolemico (27 giugno), c’è l’autista di autobus di Ravenna che si sarebbe visto ritirare la patente e di conseguenza avrebbe perso il lavoro per essere risultato positivo all’alcoltest dopo aver assunto farmaci antiasma (30 giugno).

O la sposa novella in luna di miele alle Mauritius che rientrando anzitempo in albergo avrebbe scoperto il marito tradirla con un’altra donna, anche lei in viaggio di nozze (9 luglio). Spulciando un po’ a ritroso nell’archivio delle agenzie di stampa, si reperiscono negli ultimi anni altri fatti curiosi (se non eclatanti) “resi noti” secondo la formula verbale usata dalle testate, dall’avvocato Giacinto Canzona. Peraltro protagonista lui stesso di un fatto di cronaca che ebbe ribalta nazionale: l’annullamento della sua laurea in giurisprudenza conseguita nel ’96, da parte del Senato accademico della Sapienza di Roma, con la motivazione dei tempi brevi (tre anni) per ottenere il titolo. In seguito Canzona conseguì una nuova laurea, ma il paradosso fu che nel periodo intercorso fra il primo titolo di studio e l’annullamento dello stesso, lo studente aveva intrapreso la professione legale. Come nel caso della suora a 180 all’ora, molte notizie hanno come fonte il comunicato scritto dal legale.

E sono riportate senza altri controlli, come purtoppo spesso accade nel sistema dell’informazione. Forse che, almeno nell’ultimo caso, sia stata più lungimirante la reazione del lettore che commenta sul sito di un quotidiano nazionale: «Una suora su una Fiesta a 180 all’ora? il poliziotto dev’essersi sbagliato. Era Batman».

A. Guglielmino e N. Scavo

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