sabato 18 luglio 2009

Il serial killer ed il rosario



Il 14 maggio scorso, Mons William Kerr, conosciutissimo in America per la sua difesa dei Diritti Umani, è tornato al Padre. Il famoso assassino seriale Ted Bundy l’aveva preso come suo direttore spirituale prima di morire sulla sedia elettrica.

Mons. Kerr raccontava che durante il suo primo incarico in un ospedale, dovette assistere un giovane bruciato, agonizzante per le sue ferite. Nel 1978 lo aspettava un compito ancora più spaventoso nella casa degli studenti di Tallahassee, in Florida. Una notte Mons Kerr era stato chiamato dalla polizia: doveva andare urgentemente dagli studenti. Quando arrivò, trovò tutte le ragazze fuorchè una, uccise o ferite molto gravemente dal famoso killer Ted Bundy.

Dopo aver amministrato l’unzione degli infermi alla ragazza agonizzante, Mons.Kerr (a quel tempo Padre Kerr) parlò con la ragazza che era scampata. Il poliziotto incaricato di redigere il verbale voleva sapere come mai lei era sopravvissuta a questa brutale aggressione. Effettivamente Ted si era fermato sulla soglia della sua camera, aveva lasciato cadere l’arma e se ne era andato senza toccarla. La ragazza però voleva parlare solo con un sacerdote; lo choc l’aveva quasi resa catatonica. La ragazza raccontò a Padre Kerr che prima di partire per l’università, sua madre le aveva fatto promettere di dire il rosario tutte le sere prima di addormentarsi, per essere protetta, anche se poi si sarebbe adormentata nel dirlo. Questo è quello che lei stava facendo quella sera là. Quando Ted entrò nella sua stanza per ucciderla, la ragazza teneva ancora stretto il suo rosario nella mano.

Tempo dopo, Ted confessò a Mons. Kerr che quando entrò nella camera, si sentì nell’impossibilità di fare anche un solo passo avanti. Dovette lasciar cadere l’arma e scappare. Tale è la potenza del manto protettore di nostra Madre! E quale saggezza di una mamma che ha saputo dare alla figlia l’arma efficace del rosario, che le avrebbe salvato la vita!

(Raccontato da Domenico Bettinelli e Gabriel Gillen http://www.bettnet.com/blog/index.php )

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