«Senza la Domenica non possiamo vivere», dissero orgogliosi i martiri di Abitene agli albori della cristianità.
Nonostante fossero stati proibiti «i sacri riti e le santissime riunioni del Signore» (Atti dei Martiri, I), quarantanove cristiani continuarono a radunarsi per le sacre celebrazioni sfindando l'Imperatore. Il convito eucaristico era loro necessario non soltanto perché li legava a Gesù Crocifisso e Risorto, ma anche per l’unità delle famiglie e dell’intera comunità. «Sono cristiano e, di mia volontà, ho partecipato all'assemblea domenicale con mio padre e i miei fratelli», disse uno dei bambini interrogati. E il sacerdote spiegò al persecutore: «Non lo sai, che è la Domenica a fare il cristiano e che è il cristiano a fare la Domenica, sicché l’una non può sussistere senza l’altro, e viceversa? Quando senti il nome 'cristiano', sappi che vi è una 'comunità riunita' che celebra il Signore; e quando senti dire 'comunità riunita', sappi che lì c’è il 'cristiano'». Morirono tutti, massacrati per aver difeso i propri diritti e la propria fede.
Oggi come ai tempi di Diocleziano vogliono toglierci nuovamente la Domenica.
Provate solo per un istante ad immaginare quali terribili scenari si aprirebbero se ciò dovesse realizzarsi.
Se ai ritmi frenetici del nostro quotidiano vivere dovessero togliere l’unico momento di tranquillità, cosa resterebbe della famiglia? Poco o niente. Padri e madri lontani dalle loro case, genitori assenti e figli ancor più soli, nessun dialogo, nessuna comunicazione...
Senza la Domenica, senza i dovuti momenti di festa, senza la Festa della settimana, la famiglia si sgretolerebbe fino a morire, lasciando il posto ad anonimi ostelli per conviventi notturni casuali.
La Domenica è troppo importante! Ci ricorda che siamo persone e non semplici individui; persone bisognose di relazioni e rapporti affettivi: padri, madri, figli, fidanzati, amici, gruppi, comunità. Ci ricorda che il principio economico non è tutto e non può regolare tutto, né può privarci di essere ciò che radicalmente siamo, ovvero uomini e donne nati per amare ed essere amati.
«Senza la Domenica non possiamo vivere». Sì, perché nessuno privato della sua naturale libertà potrebbe più dirsi realmente vivo.
«Senza la Domenica non possiamo vivere». Sì, perché nessuno privato della sua naturale libertà potrebbe più dirsi realmente vivo.
Diocleziano era pagano e imperatore.... Questi si dicono cattolici e democristiani!!!!
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