domenica 25 gennaio 2009

Cose dell’altro mondo! La storia di Silvia Busi ragazza padovana guarita miracolosamente a Medjugorje.



Mi trovavo quest’oggi al consueto appuntamento di preghiera dell’ultima Domenica del mese presso il Convento passionista di San Zenone degli Ezzelini (TV) quando ascoltando la sofferenza di diversi fratelli e sorelle, mi si fa incontro una ragazza di circa 20 anni con degli occhi dello stesso colore del manto di Maria, un volto radioso, gioioso e pulito …


Subito si parla di Medjgurje e due amici che l’hanno accompagnata mi accennano della straordinaria grazia ricevuta nel 2005. Incuriosito le chiedo di spiegarmi meglio…

Il racconto che segue è una sintesi delle meraviglie che il Signore ha compiuto nella giovane vita di Silvia Busi.


Una storia che ha dell’incredibile…una storia che profuma di Paradiso!


Non ci credete? Lascio a lei la parola…


Il 4 ottobre 2004 mi sono ritrovata in pochissimi giorni a non riuscire più a camminare. Avevo 16 anni,una vita normale (Nota di redazione: La ragazza praticava noto, danza, talvolta equitazione…era una adolescente dinamica!) , nessuno si aspettava di dover passare momenti così duri e dolorosi. Sono cresciuta in una famiglia cristiana, andavo a Messa ogni domenica, ma più per abitudine. Dopo un mese che non miglioravo e che trovavo sempre più difficoltà nel fare una vita come i miei coetani, ho iniziato a chiudermi in me fino a lasciare gli studi perchè non riuscivo più a concentrarmi.


(Nota di redazione: alla paralisi presto si aggiunse una grave forma di epilessia che le faceva avere circa 15 attacchi al giorno).


I miei genitori in quel periodo avevano intensificato le loro preghiere, io li seguivo un pò in modo passivo; di sicuro non pregavo con molto entusiasmo come adesso. Abbiamo iniziato a seguire un sacerdote che aveva un gruppo di preghiera molto devoto alla Madonna e così ogni venerdì sera andavamo a pregare con il Rosario, la Messa e l'Adorazione. Ricordo che una di quelle sere mi si è avvicinata una signora e mi ha messo tra le mani una medaglietta della Madonna dicendomi: "tu ora ne hai più bisogno di me".


L'ho presa e quando sono tornata a casa le ho attaccato un nastrino e l'ho messa al collo. Nel mese di maggio, essendo il mese dedicato alla Madonna, mia madre mi portava tutte le sere al Rosario e alla Messa, all'inizio per me andarci tutti i giorni era un pò pesante, ma poi ero io stessa a volerci andare. Quando ero li e pregavo insieme agli altri, trovavo un pò di conforto alla tensione provocata dal fatto di non poter fare le cose come i miei coetani.


Nel frattempo ho ricominciato a studiare e ho superato con ottimi voti tutti gli esami. Il Sacerdote mi ha presentato una ragazza di una quindicina d'anni più grande di me, che quando mi ha detto di dover andare a Medjugorje, d'istinto le ho risposto se potevo andare anch'io.


(Nota di redazione: doveva andare con la mamma, molto credente, ma la Madonna fece in modo che ad accompagnarla fosse il padre, come la maggior parte degli uomini più restio a manifestare la fede).


Dopo tre giorni ero già sul pullman verso Medjugorje! Sono arrivata la mattina di venerdì 24 giugno 2005; durante la giornata abbiamo seguito tutte le funzioni e abbiamo avuto l'incontro nel salone giallo di Medjugorje con il veggente Ivan, lo stesso che più tardi avrebbe avuto l'Apparizione sul monte Podbrodo. Alla sera mi è stato chiesto se volevo andare anch'io sul monte, ma avevo la necessità di essere trasportata e seppur pesavo 25Kg in meno di adesso, (Nota di redazione: pesava circa 46 kg) non volevo disturbare gli altri pellegrini.

Mi hanno spiegato che non c'erano problemi e che avrebbero fatto a turno, così abbiamo lasciato la carozzina ai piedi del monte e mi hanno preso in braccio per portarmi fino in cima. Era pieno di gente, ma siamo riusciti a passare.


Arrivati vicin alla statua della Madonna che c'è sul monte Podbrodo, mi hanno fatto sedere e li ho iniziato a pregare. Ricordo che non pregavo per me, non ho mai chiesto la grazia di poter camminare perchè mi sembrava una cosa troppo impossibile.


Pregavo per gli altri, per le persone che in quel momento si trovavano nel dolore, e l'unica cosa che ho chiesto per me era quella di avere la forza di poter accettare la carozzina. Verso le 22.00 ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c'erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c'era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e infatti più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell'occhio mi era inevitabile vedere.


Finita l'Apparizione al veggente Ivan, la luce svanì. Dopo la traduzione in italiano del Messaggio della Madonna, due persone del mio gruppo mi hanno preso e mi stavano portando giù, quando dopo poco sono scivolata dalle loro braccia, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa su quelle pietre ( Nota di redazione: e chi è stato a Medjugorje sa quanto siano appuntite!) e non mi sono fatta il minimo graffio.

Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. La gente parlava e sentivo come prima il parlare veloce delle persone, ma non riuscivo a rispondere, a muovermi a fare un cenno.

Sentivo una voce interna che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi. (Nota di redazione: sentiva chiamare ripetutamente il suo nome) Subito hanno iniziato a gettarmi dell'acqua; alcuni medici e persone che si erano fermate hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c'erano cenni di vita. Essendo buio e avendomi buttato dell'acqua non riuscivano più a vedere se mi ero tagliata. Dopo cinque-dieci minuti mi sono ripresa e con un forte pianto ho aperto gli occhi e ho detto tremando: " Sono guarita" "Cammino".

Mi sono alzata come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere il monte perchè ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma poi rivata ai piedi del Podbrodo mi hanno avvicinato la carozzina, l'ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il monte Krizevac da sola, con le mie gambe. A tutti sembrava quasi "che volassi" perchè avevo le gambe molto sottili, ma correvo su quelle pietre. per scendere il Krizevac ho impiegato solo 20 minuti! I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perchè mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle.


(Nota di redazione: questi fili invisibili l’accompagnarono fino al mese di Ottobre…e il recupero fu tale che non ebbe bisogno nemmeno di fisioterapia)


Non ero andata a Medjugorje in carozzina pensando di poter tornare con le mie gambe.

Era la prima volta che ci andavo, è stato bellissimo non solo per l'avvenimento che mi è accaduto, ma per l'atmosfera di pace, calma, serenità e grandissima gioia che li si respira.

La mia vita da quel giorno è cambiata e non soltanto perchè cammino.

Per me la grazia più grande è stata quella di scoprire la fede e sapere quanto amore la Madonna ha per ciascuno di noi. Ora ogni problema lo affrontiamo con la forza del Rosario che recitiamo ogni giorno tutti e tre insieme.


(Nota di Redazione: la fede della famiglia si è fortemente rafforzata ed il padre prima restio alla preghiera del rosario è diventato un vero apostolo di Maria).


In casa siamo più sereni, felici perchè sappiamo che ogni cosa è secondo la volontà di Dio, del quale abbiamo piena fiducia e siamo estremamente contenti che Lui e la Madonna ci guidino perchè non ci sentiamo più soli.

Con questa testimonianza io voglio rendere grazie grazie e lode alla Madonna e Gesù anche per la conversione spirituale avvenuta nella mia famiglia e per il senso di pace e gioia che Loro ci donano.


Vi auguro di cuore che anche voi riusciate a sentire l'amore della Madonna e di Gesù perchè per me è la cosa più bella e importante della vita.


(Nota di Redazione: guarita miracolosamente dalla paralisi alle gambe continuava ad avere le crisi epilettiche… Scomparvero qualche tempo dopo. in seguito ad una benedizione fatta da padre Ljubo)


P.S. Una simile testimonianza ascoltata da una ragazza così giovane e così piena della luce di Dio non è grazia di tutti i giorni. Possa il Signore toccare il cuore di molti attraverso questa testimonianza!


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