mercoledì 14 gennaio 2009

Scristianizzazione e primo annuncio!



Dal 1968 il processo di scristianizzazione ha subito un forte incremento, i risultati del preoccupante fenomeno sono in questi anni sotto i nostri occhi.

Mentre i media quotidianamente ci propinano il solito gossip anticristiano, la maggior parte dei cattolici ormai assuefatta dalle solite notizie, scoraggiata assiste tra l’indifferenza e la rassegnazione al lento declino della fede.

Un atteggiamento non condivisibile, che richiede una risposta forte e decisa da parte di tutti noi. In questi anni la Chiesa si è interrogata, chiedendosi in che modo reagire. La risposta unanime è stata frutto di un semplice passaggio logico: se scristianizzazione vuol dire perdita dei valori cristiani, progressiva morte della fede cristiana nel cuore degli uomini, ne consegue che bisogna ritornare ad un annuncio puro, un primo annuncio.

E’ nata così l’esigenza che è alla base della nuova evangelizzazione, quella di un ritorno al kerygma.
Ora se il kerygma è l’annuncio che caratterizzò la primitiva predicazione apostolica, significa che la Buona Novella della morte e Resurrezione del Cristo deve tornare, come in origine, ad essere proclamata là dove ha iniziata a diffondersi… ovvero sulle strade!

E’ sulle strade polverose delle nostre città che folle sterminate di fratelli e sorelle attendono da noi, una parola che illumini il non-senso del vivere senza Dio.
Dalle strade infatti si alza fino a noi il grido disperato di un’umanità in cerca di una parola di speranza, di una sete d’amore che niente e nessuno sa saziare…

Mai come in questo tempo Dio ha bisogno di mani che sappiano confortare, cuori che sappiano compatire, labbra che sappiano proclamare le meraviglie del Regno dei Cieli!

Si, mai come in questo tempo Dio ha bisogno di noi per attirare a sé i suoi figli dispersi.

L’efficacia del kerygma poi, non dipende dalla ricercatezza delle parole o dai titoli di studi conseguiti, è pura fede nella potenza dello Spirito Santo capace di operare ancora oggi come 2000 anni fa la trafittura del cuore, quel senso di dolorosa e amorosa compunzione che apre l’anima ad accogliere la grazia di Dio.

Nella misura in cui decideremo di non voler avere altra sicurezza e altro argomento da far valere presso il mondo che Gesù Cristo e questi crocifisso, la potenza di Dio ci verrà incontro, operando "segni, prodigi e miracoli".

La Chiesa nacque dal kerygma predicato "in spirito e potenza" e anche oggi appare sempre più chiaro che una Chiesa rinnovata nella sua forza apostolica può nascere solo da una nuova proclamazione del Vangelo che è "potenza di Dio per chiunque crede".

E’ tempo di annuncio, è tempo di testimonianza, è tempo di tornare con fede e coraggio ad annunziare "Cristo sapienza di Dio e potenza di Dio" (1Cor 1,24).

1 commento:

  1. Bellissime queste considerazioni che descrivono una evidentissima realtà.
    Oggi come allora servono persone che, come fari di luce in un mondo buio, possano dare forza e testimonianza dell'Amore di Dio per l'umanità.
    Daniela

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