domenica 11 gennaio 2009

Il segreto per la conversione del mondo


A un parroco che si lamentava della indifferenza dei suoi fedeli il s. Curato d’Ars rispose: “ Avete predicato? Avete pregato? Avete digiunato? Vi siete disciplinato? Avete dormito su duro giaciglio? Finché non vi risolvete a fare questo non avete diritto di lamentarvi.” (Trochu “Vita del Curato d’Ars.” c. 15)

S. Alfonso “Via della salute “

§. II. PRATICA DELLA MORTIFICAZIONE

"Qui vult venire post me, abneget semetipsum, et tollat crucem suam, et sequatur me" (Matth. 16. 2). Ecco tutto quel che ha da fare chi vuol esser seguace di Gesu-Cristo. Il negare se stesso è il mortificare l'amor proprio. Vogliamo salvarci? bisogna vincer tutto, per assicurare il tutto. Povera quell'anima, che dall'amor proprio si lascia guidare!La mortificazione è di due modi, "interna" ed "esterna": colla mortificazione "interna" si ha d'attendere a vincere le passioni, e specialmente quella che più ci predomina. Chi non supera la passione predominante, sta in gran pericolo di perdersi. All'incontro chi la supera, facilmente vincerà tutte le altre. Alcuni però si fan predominare da un vizio e si tengono per buoni, perché non si vedono sopra i vizii che tengono gli altri. Ma che importa? dice S. Cirillo, un solo buco aperto basta a sommergere la barca. Né vale a dire di questo vizio non posso astenermi; volontà risoluta vince tutto: s'intende sempre coll'aiuto di Dio, che non mai manca. La mortificazione "esterna" poi importa il vincere gli appetiti sensuali. I mondani chiamano crudeli i santi, che negano al loro corpo ogni soddisfazione di senso, e l'affliggono con cilizii, discipline ed altre penitenze. Ma dice S. Bernardo che eglino son molto più crudeli con se stessi, mentre per miseri e brevi piaceri in questa terra si condannano ad ardere sempre nel fuoco dell'inferno. Alcuni altri poi dicono già doversi negare al corpo ogni diletto vietato; ma disprezzano le mortificazioni esterne, dicendo che la mortificazione interna è la necessaria, cioè mortificare la volontà. Sì signore, principalmente bisogna mortificar la volontà, ma bisogna ancora mortificare la carne, perché quando la carne non è mortificata, difficilmente sarà ubbidiente a Dio. Diceva S. Giovanni della Croce che a chi insegna non esser necessarie le mortificazioni esterne, non se gli dia credito, ancorché facesse miracoli.

Nessun commento:

Posta un commento