giovedì 10 maggio 2018

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco - Gv 16,16-20

Dal Vangelo secondo Giovanni 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Parola del Signore

Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco 

“Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi vedrete.(…)Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire”. Forse il paragone che sto per fare potrebbe risultare inadatto e a tratti anche eccessivamente poco rispettoso delle parole di Gesù, eppure le sue parole del Vangelo di oggi mi ricordano la tenerezza di un gioco che si vede fare spesso dai padri o dalle madri nei confronti dei loro figli piccoli. Il gioco consiste nel coprirsi il volto con le mani e poi nel toglierle velocemente svelando nuovamente quel volto che prima le mani coprivano. Il bambino pensa così che esso stesso può sparire agli occhi di chi lo vede, semplicemente coprendosi con le mani il volto. Non c’è in realtà nessuna assenza, ma solo un momento di occultamento di quella parte che noi reputiamo la più significativa di tutte: il volto. Qualcosa di simile è ciò che Gesù fa con i suoi discepoli. La sua assenza è l’occultamento del volto del Padre. La morte di Gesù ci fa percepire l’assenza di Dio perché è l’occultamento del volto che conoscevamo di Dio. Ma la Sua resurrezione è la restituzione di quel volto in maniera nuova. È il volto definitivo. Il Gesù risorto, che è sempre lo stesso ma non è più allo stesso tempo lo stesso. Infatti in tutte le apparizioni da risorto non viene immediatamente riconosciuto. Il volto di Gesù glorioso è quel volto libero in maniera definitiva dalla morte. È il volto in cui il Padre asciuga definitivamente le lacrime. È il volto davanti a cui vedremo davvero il nostro volto. Ma affinché ciò accada dobbiamo accettare che tutto passi attraverso un tempo determinato di assenza. L’esperienza dell’assenza porta sempre con sé tristezza e smarrimento, ma la promessa è che essa non sarà l’ultima parola, e che ciò che qui è “fine” e quindi definitivo, sarà solo provvisorio: “In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”.


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