lunedì 5 dicembre 2011

Fede nel cieco caso e libri




«Nonostante la sua fede nel cieco caso, nascosta con espressioni come "evoluzione del più adatto" o "accumulazione di mutazioni", quando un materialista pubblica il proprio libro, vendendolo poi in libreria, penserà invariabilmente che ci sia arrivato perché c'è qualcuno che l'ha stampato, assemblato, consegnato. Non crederà che da una tipografia siano uscite, perse insieme a tante altre, le sue pagine, e che poi siano arrivate, senza che nessuno lo abbia deciso, su uno qualsiasi dei tanti furgoni che percorrono le autostrade, fino al negozio, e per giunta rilegate. No: penserà che ci sia di mezzo una casa editrice intenzionata a far assemblare il libro e a venderlo. Lo stesso varrà ai suoi occhi per qualsiasi libro gli capiti di vedere. Anche se ne trovasse uno gettato in mezzo alla strada: non crederà che solo le copie del suo libro siano state fatte da esseri umani, ma, vedendo un libro qualsiasi, darà per scontata la stessa conclusione».

(Pierfrancesco De Feo - Saul Finucci, Dio esiste? Suggerimenti e riflessioni per liberarsi dell'ateismo, p. 29).

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